C'è qualcosa di incredibilmente devastante nei tuoi respiri,
veloci, disconnessi.
C'è qualcosa di incredibilmente dolce nelle tue lacrime,
salate, amare.
Le tue mani tremano,
la tua voce non ha spazio,
la schiena si inarca, ricarica del riparo.
I tuoi pensieri sono veloci,
ma rallentati,
dalla confusione, dalla paura.
Fanno male, tagliano i polmoni,
squarcio di morte.
Il dolore diventa fisico,
ma la testa è quella che esplode.
E quando pensi che per te
altra scelta non c'è
se non l'affogare,
la stanchezza, il vuote del pianto
quel silenzio maestoso delle orecchie che fischiano.
Un cane in gabbia,
un paziente dopo l'anestesia.
Braccato, bloccato.
Morto.
Più dentro che fuori.
Un'altra volta.
STAI LEGGENDO
S E M A F O R I
AcakLista di tutto ciò che non (ti) ho detto. Il deterioramento interiore più grande è quello che un altro essere umano ti lascia e ti rimane talmente dentro che ci pensi in ogni istante, cerchi la soluzione in ogni angolo, nel frigorifero, sotto il let...