Capitolo VIII

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Capitolo VIII
And I hear a storm is comin' in

Era confuso e spaesato. Quando aprì gli occhi tutto intorno a lui era buio e gemette agonizzante quando tentò di muovere le braccia.
-Ti sei svegliato- rabbrividì quando sentì quella voce.
-Ti prego...- sussurrò.
-Pensavo di averti ucciso. Dimenticavo quanto i farmaci potessero fare bene- Elsa si sedette accanto ad Harry.
-Lasciami stare- pianse il ragazzo, cercando di darle un calcio, ma sentiva le gambe far così male che urlò di dolore.
-Oh Harry, non posso farlo. Stai malissimo, hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te- gli accarezzò il viso e mise l'indice sulle sue labbra.
-Dov'è Louis?- la donna alzò le spalle.
-Sicuramente starà piangendo da qualche parte. Il tuo video non gli sarà piaciuto molto- Harry sbarrò gli occhi.
-Che video?- riuscì a sedersi e la testa gli girava.
-Non è importante- gli accarezzò la testa.
-No Elsa, che video?-
-Quello dell'altra volta. Ha iniziato a girare già da un po', mi sa che farai le valigie Styles- e poi iniziò a ridere.
-Come?- uscì in un fiato ed Elsa continuò a prenderlo in giro, spingendolo di nuovo a terra e picchiandolo ancora. Harry incassò così tanti colpi che non ebbe la forza di parlare, ma la sua testa, il suo cuore e i suoi pensieri erano indirizzati a Louis e lui soltanto.
Mi dispiace pensava e piangeva.
-Basta ti prego!- urlava e forse furono quelle a far bussare alla porta.
-Coach?- era Niall. Oh, Harry poteva riconoscere la sua voce in qualsiasi momento.
-Un attimo- guardò Harry e si avvicinò a lui -Nasconditi, se provi a fare un passo falso il tuo amico è morto- prese la pistola e la mise sotto la felpa. Harry si mise dietro l'armadio, accartocciandosi su se stesso e nascondendosi del tutto -Prego entra pure- Niall era entrato in ufficio e si guardò intorno. C'erano chiazze rosse ovunque e deglutì a vuoto, ma non fece notare il suo tormento.

-Volevo dirle che Styles andrà via, Tomlinson con lui-
-Perché dovrebbe andare via anche lui?- Niall alzò le spalle.
-Loro due sono una cosa sola. Colpisci uno soffre anche l'altro. Il coach Abrahams lo sapeva benissimo, per questo stava attento a cosa dire- Elsa lo guardò con occhi spalancati.
-Convinca Tomlinson a restare. Styles è un depravato, merita di andare via. Louis no-
-Non può parlare così di un ragazzo...- provò a dire Niall, ma con la coda dell'occhio vide un movimento strano. Una testa sbucava da dietro l'armadio e riconobbe i ricci di Harry. Non poteva crederci.
-Ha visto il video che gira? Quel ragazzo si è bevuto il cervello-
-Ha ragione- buttò fuori Niall, guardando insistentemente Harry nel momento in cui la coach si voltò -Convincerò Louis a restare e aiuterò Harry con le valigie. È un depravato, ha ragione- poi voltò le spalle alla donna ed uscì di corsa. Harry gattonò fino alla cattedra e poggiò la schiena su questa.

-Posso preparare le valigie?- chiese stanco e distrutto.
-Va via Harry. Domani non presentarti nemmeno in tribunale- il riccio si alzò a fatica e, lentamente, raggiunse la sua camera. Quando aprì era tutto sotto sopra e, seduto sul letto, c'era Louis. Aveva gli occhi rossi e le mani spaccate.
-Ciao- sussurrò, non trovando nemmeno la forza di parlare. Louis lo guardava e scuoteva la testa.
-Perché non me l'hai detto?- la voce uscì spezzata ed Harry nascose il collo tra le spalle.
-Cosa?-
-Il video. Ti stanno obbligando, non è così? Per questo non ti lasci più toccare da me- si alzò e prese il cellulare, ma nel momento in cui vide la sua immagine sullo schermo si voltò da un'altra parte -Che stai facendo Harry? Perché non me l'hai detto? Il coach Abrahams mi ha detto tutto...- stava piangendo e il riccio chiuse le braccia attorno al petto.

-Mi avevano detto che potevi essere tu...- sussurrò.
-No- scosse la testa.
-Lo sai che non gli permetterei mai di toccarti- Louis gli prese il viso tra le mani e lo obbligò a guardarlo.
-Dimmi che non è vero. Dimmi che...dimmi che l'hai fatto tu di tua volontà. Preferisco sentirmi dire che mi hai tradito, credimi-
-Lo sai che non potrei- abbassò lo sguardo.
-No, ti prego. Perché fai tutto questo per me?- Harry lo guardò e sentì gli occhi bruciare.
-Ti amo- sussurrò -Tutte le volte che l'ho detto, intendevo davvero. Ti amo, non potrei mai fare in modo che qualcuno ti ferisca- e Louis si allontanò come scottato. La mattina l'aveva colpito perché era convinto lo stesse tradendo e la sera scopre che stava facendo tutto solo per lui.
-Sarei andato via, Harry- sussurrò.
-Non fa niente Louis. L'ho già passato, il mio corpo è abituato- il più basso scoppiò a piangere.
-Dovevi parlarmene. Avremo trovato una soluzione!-
-Ma non c'è una soluzione. La mia vita è questa- Louis gli prese il fianco ed Harry guaì dal dolore. Il più basso lo guardò e alzò lentamente la maglietta, ma stavolta il più alto glielo fece fare. Era pieno di lividi, tagli e sangue. Il suo corpo era distrutto e per tutto quel tempo era stato in grado di nasconderlo.
-Oddio- sussurrò, toccando le ferite e piangendo -Oddio- si inginocchiò ai piedi di Harry e pianse contro le sue gambe -Mi dispiace così tanto- singhiozzò -Ti ho rovinato la vita-

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