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Jisung corse.

Quel bagno gli sembrava dannatamente lontano.

Ci voleva troppo, troppo tempo.

Quando finalmente fu arrivato, poté respirare di nuovo.

Non era solo.

Ma soprattutto, stava sorridendo.

Minho stava sorridendo.

“Oh dio meno male, grazie Changbin!!” gli baciò la fronte poi saltò addosso a Minho, che nel frattempo si era alzato dal pavimento.

“Dio, ti amo, ti amo tantissimo amore mio—” gli baciò le guance freneticamente e lo strinse a sé così forte che sembrava una scena in cui il ragazzo era in punto di morte.

“Ew, troppo carini. Vuoi un abbraccio anche tu?” Changbin guardò Felix, alzando un sopracciglio.

“Non c'è bisogno di chiederlo!” il biondo fece un sorriso esagerato, con le guance arrossate lasciò che l'altro lo stringesse fra le sue braccia.

“Ti va un caffè dopo scuola?” lo prese per mano e lo accompagnò in classe dopo aver salutato i due piccioncini.

Minho sentiva le lacrime riaffiorare, perché nessuno si era mai preoccupato così tanto per lui, se non sua madre.

“Minho” gli accarezzò i capelli “ti amo” non se n'era accorto ma una lacrima stava scendendo sulla sua guancia.

“Anch'io, Jisung. Tantissimo-” annuì, baciandogli il naso “ma potresti smettere di toccarmi, per favore?”

“Oh, si. Scusa.” si staccò da lui e fece un passo indietro, lasciando che Minho prendesse un bel respiro.

“Grazie.”

“Quando la smetterai di ringraziarmi?”

“Sssh, torniamo in classe.”

𝐀𝐮𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜 || MɪɴSᴜɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora