꧁𝓞𝓭𝓲𝓸꧂
Quando era bambina, aveva sempre sentito dire che la saggezza arrivava con l'età. Era il motivo per cui le veniva detto di non interrogare mai gli adulti. Sapevano più di quanto un semplice bambino potesse mai sapere, quindi perché avrebbe dovuto dubitare delle loro parole?
Non vedeva l'ora di crescere, perché credeva che tutti i suoi problemi sarebbero scomparsi. Se la giovinezza fosse stata la causa dell'ignoranza, sicuramente da grande avrebbe avuto la conoscenza per affrontare tutti i suoi problemi. Non solo sarebbe stata saggia, ma tutto ciò che l'aveva afflitta sarebbe scomparso, come la cenere, che viene portata via dal vento.
Quanto si sbagliava.
Invece di scomparire, i suoi problemi, si erano moltiplicati. Più cresceva, più diventava ignorante del mondo esterno e meno sicura di tutto. Essere confinata in un'unica stanza, situata in un minuscolo villaggio, l'aveva tenuta al riparo e l'aveva privata dell'opportunità di crescita.
Si supponeva che questo fosse l'effetto collaterale della reclusione, poiché i carcerieri non avevano motivo di preoccuparsi della conoscenza dei loro detenuti.
Mentre arrivava a questa conclusione, si era torturata le mani, staccando diverse pellicine dal pollice.
Nel corso di anni, aveva imparato che il mondo era andato avanti senza di lei.
C'erano cose che non aveva mai capito, come perché vedesse quei mostri, e altre cose che aveva cominciato a capire lentamente, dopo aver osservato per anni i suoi aguzzini.
Sapeva dell'esistenza di un telefono senza fili, che la tv non era più via cavo, sapeva che Tokyo era una città molto grande e a sue spese aveva scoperto come si facesse sesso.
Sapeva poco niente della vita al di fuori dal villaggio: chi era il "capo" del Giappone? Com'era fatto il mondo? Cosa c'era al di fuori delle montagne? Perché a differenza di tutti, lei non aveva gli occhi a mandorla? Tutto il mondo era fatto come il suo villaggio? Lei era l'unica diversa?Miyori, era una ragazzina completamente sterile, un vaso vuoto, pronto ad essere riempito. Con ancora un carattere da sviluppare, così come le passioni, non era altro che un corpo animato, che camminava nel mondo dei vivi.
Osservò Suguru camminare davanti a lei.
La stradina tortuosa che avrebbe portato alla loro destinazione, era difficile da affrontare, dopo tutto il sangue che aveva perso.
Essendo che si trovavano in montagna, la strada era tutta una salita e una discesa, e il suo corpo le stava chiedendo pietà.
Il fatto che fosse riuscita a curarsi, non implicava che fosse del tutto in forma, lo aveva capito quando seguendo Suguru, aveva cominciato a respirare affannosamente, nonostante la salita, inizialmente, non fosse nemmeno così ripida.
Erano rimasti in silenzio per la maggior parte della camminata.
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𝑰𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒍𝒂 𝑳𝒖𝒏𝒂 ༄ Suguru Geto
Fanfiction𝐋𝐨 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐥𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐢𝐞𝐧𝐚. 𝐋𝐞 𝐭𝐞𝐧𝐞𝐛𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐬ì 𝐛𝐮𝐢𝐞, 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐯𝐚 𝐜𝐨𝐬ì 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚. 𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐞 𝐚𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐭𝐞𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐧�...