RED THREAD// 𝓁ℯℯ 𝒽ℯℯ𝓈ℯ𝓊𝓃𝓰 ~ Traduzione

2- Where The Hell Am I

"E' UNA BELLA BAMBINA!" la tata prese in braccio con cura la neonata. "È una bambina?" La madre fece un sorriso caloroso ed espirò profondamente.

"È bella ma perché è così silenziosa?" chiese la tata mentre osservava più da vicino la bambina. Era strano che un neonato rimanesse così silenzioso. Potrebbe essere perché questa bambina era muta? Oh mamma...

Y/n sbatté lentamente le palpebre e aprì gli occhi, adattandoli a un appartamento di legno. Aspetta, quelle cose esistono ancora adesso? Wow... è la prima volta che vedo questo genere di cose!

"Oh no, potrebbe essere muta..." Una vecchia signora sussultò in tono sommesso, come se avesse paura che qualcun altro la sentisse.

Chi sei, anche tu?

Y/n guardò l'anziano e sbatté le palpebre alcune volte confusa. Perché era così vicina al mio viso? Aspetta, mi sta portando? Sono io così leggera da essere trasportato con tanta facilità? Tu- Cosa sta succedendo... Y/n guardò lentamente la parte inferiore del suo corpo, sollevando la mano per vedere quanto si era rimpicciolita. Le sue braccia erano un po' più grasse. "Perché sono una bambina?" Parlò, ma qualunque cosa sentisse erano suoni senza senso che fanno i bambini. Il che purtroppo non fece altro che spaventarla ancora di più. Sentendo una voce uscire dalla bocca della bambina, la tata si sentì un po' meglio. Tuttavia, il fatto che la neonata non piangesse affatto la preoccupava.

"Ciao?" La tata diede una pacca gentile sulla mano di y/n, vedendo se c'erano segni di risposta.

Tuttavia, y/n era troppo immersa nei suoi pensieri per sentire anche quello che diceva la tata. Chiedendosi perché fosse lì, come fosse arrivata lì, cosa fosse successo prima, perché fosse così e dove diavolo fosse. Non riesco a ricordare nulla o ad avere risposta a nessuna delle mie domande... Perché?

Poi si fermò quando tutta la sua frustrazione si accumulò dentro di lei. Quando la bottiglia delle sue emozioni represse fu finalmente piena, esplose, facendole emettere il grido più forte di sempre.

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- un'ora dopo...
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"Perfetto. Tua figlia è sana e sta bene!" La vecchia tata mise con cautela y/n accanto a sua madre. La madre aveva ancora molte bolle di sudore che le colavano lungo la fronte. Doveva essere eccessivamente esausta per il travaglio, ma lasciò comunque uscire un dolce sorriso quando i suoi occhi incontrarono quelli di y/n. Quello era il sorriso più puro e caloroso che Y/n avesse mai visto. Non sapeva dove fosse, ma sapeva che poteva fidarsi di questa signora con tutto il cuore.

"Ti chiamerò Yoo y/n. Benvenuta nella famiglia Yoo, tesoro." La madre alzò debolmente la mano e accarezzò dolcemente le guance della bambina. Una lacrima scese lungo la sua guancia quando y/n le tenne l'indice con tutta la piccola mano. Il sorriso della madre era così contagioso che fece sorridere anche y/n.

Yoo y/n... Che coincidenza...

pensò y/n mentre fissava la madre che le posava un piccolo bacio sulla fronte. Mi sento così in colpa... non sono nemmeno la tua vera figlia. Devi aver preso quello sbagliato. La vera Yoo y/n non sono io.

Y/n rimase un po' imbronciata mentre la madre l'abbracciava dolcemente, vicino al suo petto. Era passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che Y/n sentiva l'amore dei genitori. Anche adesso non sapeva se i suoi veri genitori fossero vivi o morti.

La sua insegnante dell'orfanotrofio le aveva detto che i suoi genitori l'avevano gettata in un orfanotrofio subito dopo che aveva compiuto due mesi. Y/n non ricordava l'aspetto o la voce dei suoi genitori.

Non ne sa molto dato che non cera un legame molto sentimentale tra loro. Quindi, y/n si limitò a scrollare di dosso il pensiero.

"Non sono la y/n che stai cercando. Non dovrei essere qui. Non so nemmeno come sono arrivata qui." Lo ha detto alla madre ma nessuno riusciva a capire il linguaggio della bambina. Forse questo era solo un sogno. Va tutto bene, y/n. Prendilo come un sogno. È un sogno.