Capitolo 1

1.7K 38 3
                                    

*New York *
1:45 a.m

Quella sera nella grande mela la notte aveva ricoperto l'intera città, la pioggia colpiva violentemente l'asfalto e impediva a chiunque di poter uscire di casa,lasciando così le vie deserte e immerse in un silenzio assordante

Le strade erano illuminate dalla luce fioca di alcuni lampioni, i parchi rianimati solo dal piccolo frinire dei grilli e l'ululare dei cani randagi

Nonostante ciò si poteva comunque notare la presenza di quattro persone in un piccolo vialetto immerso nel buio

"Ti ho detto che non lo so,non risponde" disse il primo ragazzo, aveva capelli neri spettinati per colpa dell'acqua e gli occhi sgranati dal panico

"Vi avevo detto che era una pessima idea dobbiamo chiedere aiuto" il secondo ragazzo era il più piccolo del gruppo, aveva capelli biondi e occhi talmente grigi e chiari da specchiarcisi dentro

"Se lo vengono a sapere i nostri genitori o ancora peggio il nonno ci uccidono sei forse impazzito, non possiamo dirgli che nonostante ci abbiano vietato di fare una cosa del genere noi-" il terzo ragazzo venne interrotto dal cugino che lo aveva afferrato per un braccio e spinto contro il muro intimando a tutti di fare silenzio

Vicino all'uscita videro correre tre persone, si avvicinarono per vedere chi fossero e quando videro una chioma bianca il più giovane rischió di farsi uscire un urlo

Il fratello più grande si liberò dalla presa del cugino cercando di intervenire ma quest'ultimo gli intimó di stare fermo

"Anche se sei il più grande questo non significa che puoi decidere, ricordi non sei tu il capo ma mia sorella" disse guardandolo fiero

Prima che potesse replicare un urlo li fece tornare a guardare il punto precedente, i tre uomini erano stesi sul marciapiede e due di loro erano ormai morti, l'ultimo invece si trovava inginocchiato davanti alla persona che loro conoscevano bene

"Avete mirato la famiglia sbagliata idioti, per questo tuo atto disonorevole ti condanno alla ghigliottina"

Con un colpo veloce estrasse uno dei suoi coltelli e taglió la gola da parte a parte, schizzi di sangue le ricoprirono la faccia e la mano ma questo non la scalfì per niente

"CASSIOPEA" la ragazza che nel mentre stava mettendo a posto la pistola e il coltello alzò di colpo la testa e puntó i suoi occhi neri come la pece in quelli del ragazzo

"Damon cosa diamine ci fai tu qui?"

"Vi ho visto uscire dalla finestra e vi ho seguito, voglio stare anche io con voi ormai ho 15 anni non potete escludermi"

La ragazza guardò il fratello con sguardo duro, era pronto a una sua sfuriata ma quello che accadde dopo lo lasciò esterrefatto

Cassiopea si era avvicinata ai tre ragazzi di fianco a lui e gli aveva dato una schiaffo

"Ma che cazzo Cassy, perché?" Disse il ragazzo alla sua sinistra

"Perché? E me lo chiede anche, cristo santo Dimitri sai il rischio che corriamo ogni volta che facciamo una cosa del genere e permetti a Damon di venire, ma che vi salta in mente"

Era su tutte le furie, sapeva che quello che facevano era pericoloso per questo la maggior parte delle cose le faceva lei , in questo modo li avrebbe protetti ma non poteva permettere a suo fratello minore di partecipare non avrebbe rischiato di perderlo

"Non siamo stati noi a dirgli di venire, ti stavamo chiamando e tu non rispondevi per questo stavamo venendo da te ma c'è lo siamo ritrovati davanti"

Quando il ragazzo che fino a quel momento era stato in disparte parlò e si avvicinò per prenderle una mano si lasciò uscire un sospiro frustato, era bagnata, affamata e soprattutto incazzata con quelli che avevano cercato di uccidere la sua famiglia

"Ne parleremo domani ora torniamo a casa ho bisogno di una doccia, ma non pensate di averla scampata in questo modo capito Massimo?"

Guardò il proprio gemello cercando di tranquillizzarsi per evitare di fare una sfuriata in mezzo alla strada alle due di notte, e quando il ragazzo l'abbracció si rilassò del tutto

"Ora che abbiamo risolto posso dirti che quella battuta di prima è stata fantastica ti condanno alla ghigliottina, sembravi una di quelle guardie dei film sulla rivoluzione francese, la migliore tra tutte"

Enea era il secondo figlio di suo zio Mattheo e il fratello più piccolo di Dimitri. Erano cresciuti tutte e cinque insieme per questo erano inseparabili, erano una cosa sola dove c'era uno eri sicuro di trovare anche gli altri.

"Lo so Enea tutto quello che dico io è fantastico" disse vanoneggiandosi e mettendo un braccio intorno alle spalle del cugino e il fratello più piccolo

"Sei proprio uguale alla mamma"

Massimo guardava la sorella batibeccare insieme agli altri, caratterialmente era identica alla madre ma fisicamente era molto simile al padre

Aveva lunghi capelli biondi, occhi grandi e verdi come smeraldi, un piccolo nasino all'insù, labbra grandi e carnose,qualche porzione del suo corpo era ricoperta di tatuaggi e pearcing

Anche se erano gemelli erano del tutto differenti infatti lui aveva i capelli castani, occhi grigi ripresi dalla madre e labbra piccole ma carnose

"Cosa hai scoperto?" nonostante gli piacesse vederli così felici dovette interromperli, quella sera erano usciti per una cosa importante rischiando più delle altre volte e doveva sapere cosa avesse scoperto la sorella

"Sono riuscita ad entrare, ho ascoltato metà del discorso poi per colpa vostra sono dovuta scappare"

"Per colpa nostra?" Chiese Dimitri guardandola confuso

"È per questo che non vi rispondevo, ho dovuto spengere il microfono per evitare che riuscissero a trovare la mia posizione, non so come sia possibile ma un filo della cuffia si è scollegato permettendo a tutti di sentirvi" non riusciva ancora a capire come fosse successo

"È impossibile, ho creato io stesso quella cuffia e non ha mai dato problemi" Damon anche se era il più piccolo era un genio della tecnologia, quel lavoro lo aveva ideato lui e sapere che avesse quasi fatto uccidere la sorella lo stava mandando in panico

"Stai tranquillo cugino sono cose che possono capitare non è colpa tua" cercò di consolarlo Enea

"Ti sbagli Enea non sono cose che capitano ma su una cosa hai ragione non è colpa tua fratellino, rischio la vita ogni volta che facciamo una cosa del genere specialmente quando poi lo scoprono mamma e papà" cercò di rassicurarlo con un sorriso dolce e stemperando la tensione con il suo solito sarcasmo

Sembrò funzionare anche se Damon non si mostrava ancora del tutto sicuro, fece un segno al cugino per fargli capire di parlarci e si allontanò da tutti mettendosi capo fila

Ripensò a quello che aveva sentito e le persone che aveva visto, alcune le aveva riconosciute facevano parte delle piccole gang della città che si trovavano sotto il loro controllo altre invece non sembravano nemmeno essere di New York

Fece un sospiro e si diresse verso casa, non avrebbe detto quello che aveva scoperto agli altri non voleva metterli in pericolo perciò avrebbe fatto tutto da sola

PRINCESS MAFIA 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora