Decisione

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Soap non riesce a finire la frase poiché Ghost gli parla sopra

Ghost: «La tengo io» ringhia in tono basso e burbero, come se cercasse di sembrare infastidito

Soap: «Sicuro Ghost? Insomma, non sei molto un tipo da bambini» borbotta l'ultima frase, come se non volesse evidenziarla più del dovuto.

Ghost: «Si.» ringhia in tono secco e infastidito

Soap: «Ghost ma sei sicuro-» viene interrotto da Ghost, che che lo zittisce con un movimento della mano; come per dirgli di tacere che riesce solo a dare fastidio con quella bocca.

Ghost: «Starà nel dormitorio con me.» dice sempre seccato dalla presenza di Soap.

«adesso la questione è: chi va e come va a parlare a quella mocciosa?» Ghost è pensieroso perché non avrebbe la minima idea di come avvicinarsi a lei.

Soap: «Perchè non ci andiamo a presentare? Insieme? entrambi?» ha chiesto con un sorriso caloroso e accogliente che fece fare una smorfia di disgusto a Ghost

Ghost: «Va bene. Credo... possa andare.» dice col suo solito tono freddo; gli sembrava una buona idea

Ghost si è diretto verso la camera dove c'era la piccola, seguito da Soap molto preoccupato. Ha abbassato la maniglia e poi a tirato per aprire la porta.

Si è avvicinato a lei con passi leggeri. Era seduta ad un angolo di quella stanza su una normalissima sedia di plastica blu marino mentre guardava fuori dalla finestra. Nel contempo, un raggio di sole, proveniente da quella finestra, le illuminava il viso. Dava l'impressione di essere pensierosa.

Soap le toccò la spalla e lei si girò

Soap: «Ehi ciao piccolina» Sorrise calorosamente

«Come ti chiami?» chiese con il suo tono dolce, per cercare di non spaventare la bambina

Lei non rispose e nel contempo guardò Soap. Non si capiva cosa provasse esattamente, per via di quello sguardo abbastanza complesso da comprendere.

Ghost si avvicina col suo fare freddo e si accovaccia, poggiando un ginocchio per terra per sorreggersi

Ghost: «Ehy» pronuncia con sempre quel suo modo di fare, molto distante. Voleva parlare col suo tono basso e freddo come al solito, ma colloquiando con quella bambina qualcosa glielo impediva. Alla fine il suo diventa un tono più dolce del solito

«Come ti chiami?»

Lei sorrise

«T/n» dissi con le guance che arrossivano mentre sorridevo, come capita spesso ai bambini.

Le guance di Ghost non poterono fare a meno di arrossarsi lievemente sotto la sua maschera per la reazione adorabile. Oppure era un' altro sentimento che Ghost stava cominciando a provare? Chi lo sa.

cominciai a picchiettargli delicatamente le guance con l'indice prima di ridacchiare

Ghost sorrise lievemente sotto alla maschera con le guance ancora arrossate

«E tu come ti chiami?» chiesi con una risatina divertita; molto dolce alle orecchie dei due adulti

Il tono di Ghost si addolcì ulteriormente e ridacchiò lievemente, all' unisono con la ragazza.

Ghost: «Io sono Ghost, tesoro» disse con un tono divertito e un sorriso con le guance che si arrossarono leggermente.

Lo sguardo sbalordito e confuso di Konig si posò su Ghost, pensando a cosa fosse successo a quel brusco e sempre freddo teschio. Ora si comportava in modo gentile e adorabile, un cucciolo con le guance arrossate. Un'altra persona.

ridacchiai, prendendo tra le mie piccole manine il faccione leggermente rosso di Ghost.

«Hai le guance morbide» dissi ridacchiando mentre picchiettavo nuovamente il suo viso

Ghost ridacchiò e poi disse
«Sai perché siamo qui?»

COD Ghost E La BambinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora