LA Stanza

168 9 4
                                    

Ghost cominciò ad accarezzare delicatamente, ma in modo fermo, il mio collo, quasi senza accorgersene.

Avrei giurato di notare, a meno che non fosse stata una mia impressione, il suo respiro diventare lentamente e regolarmente un po' più pesante con il suo sorriso leggermente meno freddo del solito, preceduto dalla risata.

Questo momento, ai miei occhi tanto bello e rilassante, fu interrotto dalla voce di Soap.

Codesto parlò mentre ridacchiava con una mano davanti alla bocca, divertito e intenerito dalla situazione.

«Ehi Ghost, io adesso ho da fare. Ti lascio solo con questa bambina e cerca di non sbranarla o farla spaventare»

Disse con un ghigno intriso di divertimento, per poi ridere brevemente di gusto.

«E-..»

Ghost non fece in tempo a ribattere infastidito per via della battuta poco gradita che Soap aveva già iniziato ad allontanarsi dalla stanza a un passo spedito.
Il teschio ringhiò infastidito cercando di farsi sentire dall'amico, ma inutilmente a causa  della distanza che man mano che Soap si allontanava diventava sempre maggiore.

L'attenzione di Ghost venne subito dopo riportata su di me e ricominciò ad accarezzarmi la testa sbuffando ancora infastidito per la battuta precendente poco di suo gusto.
Si voltò verso di me, i suoi occhi marroni fissi nei miei di un colore altrettanto magnifico. I miei occhi sembravano brillare di luce propria.
Il mio viso era appoggiato sulle sue gambe mentre lo abbracciavo; le mie fusa sempre più udibili.

Mi staccai da lui ridacchiando e sorridendo, rimanendo ancora abbastanza vicina.

«Adesso andiamo, informerò chi di dovere che sarai sotto la mia custodia e verrai con me»

Disse piegando l'angolo della sua bocca per formare un sorrisetto mentre mi portava fuori da quella stanza per mano.
Ridacchiavo felice godendo del contatto tra le nostre mani.


Finalmente arrivammo nella sua stanza

(ALLORA ALLORA, essendo che questa è una storia inventata posso anche aggiungere che Ghost, essendo tenente, ha una sorta di monolocale/stanza da letto tutta per lui e non come i novellini che sono in dormitori perché altrimenti non posso continuare la storia, anche se non è così nella realtà ma ok-)

Stavo dicendo che finalmente arrivammo nella sua stanza.
Ghost aprì la porta e feci un passo per addentrarmi nella stanza. Mi ero bloccata a osservare l'ambiente che mi circondava.

Era una bellissima stanza dotata di una scarsa illuminazione, data da dei led riflettenti una luce viola opaco, lasciando codesta camera nella penombra; a mio parere un' atmosfera abbastanza piacevole. Un letto singolo con delle coperte di un blu scuro opaco, in sintonia con quei led a luce soffusa, e una tonalità più chiara per la fodera del cuscino.
A fianco del letto, o per meglio dire alla parete; una scrivania bianca e una sedia del medesimo colore, in modo da spezzare monotonia dell' ambiente, rendendo il contrasto piacevole alla vista. Come ultima cosa, ad un'altro lato della stanza una porta, dove probabilmente era il bagno.

Ghost ridacchiò sotto la maschera guardandomi con una nota di divertimento per via della mia curiosità e del mio girare la testa a destra e sinistra osservando quel luogo semi-buio ma accogliente.

Ho continuato a osservare con circospezione quel luogo finché non sono stata interrotta dalla voce di Ghost che mi chiese

«Allora... Com'è? Ti piace?»

Chiese con una risata sommessa, molto accogliente. Mi piaceva la sua risata, mi faceva sorridere.

«È bella!»

ho risposto ridacchiando divertita battendo le mani e nel contempo Simon si addentrava nella stanza, fermandosi un passo dietro di me.
Sentendo la sua presenza avvicinarsi mi sono girata per guardarlo con quel sorrisetto che mi rimaneva sulle labbra dopo una risata.
Ghost mi sorrise in risposta mettendo una mano sulla mia spalla.
Godendo di quel contatto ho ricominciato a guardarmi intorno incuriosita ma mi interruppe nuovamente accucciandosi e cingendo la mia vita con una risatina.
Ha allentato la presa per permettermi di voltarmi così da guardarlo con occhi intinti di divertimento. Ricomincio a forzare la presa in modo da trattenermi dolcemente facendomi scappare un sorriso.
Subito dopo staccò una mano dai miei fianchi per appoggiare il palmo sulla mia guancia e accarezzarla con il pollice in modo davvero dolce e amorevole.

A quel nuovo contatto feci un altro sorriso e delle fusa .
Credo di poter notare un leggero rossore sotto la maschera di Ghost, o magari è una mia impressione.
Ho messo la mia manina sulla sua, quella sulla guancia, e mi ha guardato come per dire che avevo la sua attenzione

«Cosa facciamo adesso?»

Ho chiesto interrompendo quel silenzio riempito solo dalle sue carezze e dalle mie fusa.

-Note plus-
A chi interessa la storia chiedo scusa se ci ho messo un po' a pubblicarlo perché ero impegnata a studiare e questo capitolo è anche un po' più lungo :((

COD Ghost E La BambinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora