Capitolo 4

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Nella giornata successiva tutti si svegliarono in tarda mattinata. Avevamo trovato una misera locanda, che ci aveva accolto senza problemi anche nel cuore della notte, e l'intera compagnia aveva intenzione di passare il pomeriggio al villaggio per raccogliere provviste. Tutti, tranne me e Seiren. Anche se avevamo dormito pochissimo quella notte a causa dei briganti, la nostra promessa di ricominciare l'allenamento doveva essere mantenuta.
-Stai sbagliando ancora! I tuoi piedi devono essere più distanti, in questo modo riduci la possibilità di perdere l'equilibrio.
Il nostro allenamento con il bokken, la lunga katana di legno, si stava rivelando ben più faticoso di quel che ricordavo, e il malumore di Seiren peggiorava le cose.
-Secondo me è meglio fare una pausa. Abbiamo entrambe dormito poco stanotte...e non sembri completamente in te oggi.
Sussurrai l'ultima frase, che arrivò comunque alle orecchie della shinobi. Rispose scoccandomi un'occhiataccia e incrociando le braccia.
-E cosa vorresti dire con questo? In che senso non sarei in me?
-Intendo solo che si vede che sei ancora arrabbiata con quello che è successo con Kotoe, ma non dovresti sfogare la tua rabbia su di me. Ce la sto mettendo tutta, lo sai che quando ci alleniamo mi impegno.
Veloce come un ghepardo si voltò contrariata rientrando nella locanda, ma nei suoi occhi avevo visto un accenno di tristezza. Rientrai e andai a bussare alla sua porta, senza ricevere risposta.
-Lo so che sei qui dentro, sappi che sto entrando.
Chiusi la porta dietro le mie spalle e la trovai posizionata sotto la finestra in posa di meditazione. Presi posto affianco a lei.
-Non si interrompe una ninja quando medita, te lo avevo già detto Hiina.
Continuai a guardarla finchè lei non aprì gli occhi, con i quali mi fissò di rimando con un'espressione imbronciata.
-Seiren, sono solo preoccupata per te. Lo sai che con me puoi parlare.
Pronunciai le ultime parole stringendo la sua mano, e sul suo volto notai un velo di tristezza, che lei cercò di nascondere voltandosi dall'altra parte.
Le presi le guance con entrambe le mani per costringerla a guardarmi, ma il suo sguardo vagava a terra.
-È che tutto il gruppo fa affidamento solo su di me e sulle mie capacità da ninja, come se questo mi rendesse invincibile. Invece un aiuto mi farebbe comodo ogni tanto, ma c'è chi preferisce dormire durante il turno di guardia, come se io avessi occhi ovunque e potessi permettermi di fare anche la sua parte.
Riflettei sulle sue parole. Non l'avevo mai pensata sotto questo punto di vista.
-Mi dispiace. Mi sento presa un po' in causa perchè anche io faccio troppo affidamento su di me...da adesso in poi cercherò di non farlo più, tutte queste responsabilità finirebbero per schiacciare chiunque, non oso immaginare come ti sentissi.
-No hiina, tu non ti comporti nel loro stesso modo.
Sbottò Seiren, alzandosi in piedi e iniziando a percorrere la stanza a grandi falciate.
-Tu ci provi, è diverso. Loro non sanno parlare d'altro che di teatro. Si dimenticano che non siamo davvero attori itineranti e che siamo in missione per salvare Daichi. Un passo falso può farci finire tutti in prigione, ma loro si sentono così spensierati!
Pronunciò l'ultima frase con un tono forzatamente ironico, sdraiandosi a pancia in su sul futon. Cercai di trovare le parole migliori.
-Prova a parlargliene, sono sicura che ti capiranno e smetteranno di fare affidamento solo su di te. Sei forte però, ad esser riuscita a sopportarlo per tutto questo tempo...vorrei riuscire ad esser forte almeno la metà di quanto lo sei tu.
Mi avvicinai inginocchiata sui tatami, quando la sua mano mi tirò a se per poi rivoltarmi a pancia in su, sotto di lei.
La fissai sbalordita.
- C-che fai?
Sussurrai.
- Non lo so.
E sue labbra si posarono sulle mie.
Ricambiai senza pensarci, anche perchè la mia mente non riusciva a formulare niente di lineare talmente mi sentivo sbalordita.
Le sue labbra si muovevano esperte, mentre cercavo di imitarla nel miglior modo possibile. Possibile che avesse già baciato prima? Mi sentii avvampare, al pensiero di non essere brava come avrebbe sperato.
- S-Seiren...posso chiederti come hai imparato a baciare così bene?
Chiedi staccandomi timidamente da lei, evitando il suo sguardo.
- Il mio clan di shinobi ci insegnava tutto, dall'uccidere silenziose come un'ombra a fingere di essere delle donne innocenti e degne di fiducia. Questo comprende anche come manipolare gli uomini usando la nostra femminilità...e il nostro corpo. Per quanto lo trovassi ripugnante, devo ammettere che queste abilità mi possono tornare utili.
- Ma è inaccettabile...eri solo una ragazzina...
Ero sempre stata curiosa del passato di Seiren, poiché non ne parlava spesso. Tuttavia, ogni volta che lo faceva mi rattristato come non mai, immaginando come avesse potuto sentirsi.
Seiren posò una mano sulla mia schiena e l'altra sulla nuca, sorridendomi maliziosamente.
-Qui la situazione è diversa principessina, sono io a non riuscire a trattenermi quando sei davanti a me.
Riprese a baciarmi con più foga, facendo scivolare una mano dentro i miei vestiti per accarezzarmi la schiena nuda.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 21 ⏰

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