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Sveva
Intorno a me ho tante persone, per lo più ragazze che urlano il suo nome "Nicolas". Ebbene si sto per abbracciarlo, ma facciamo un passo indietro.

Dalla sera in cui ho visto la storia sul suo profilo è passata una settimana e da quel momento ho iniziato ad informarmi su come incontrarlo.
Oggi avrebbero girato delle scene vicino al Colosseo, perciò ho deciso di tentare sperando di incontrarlo.
A causa dell' ansia stavo dimenticando la cosa più importante: la lettera.

Stringo il foglio tra le mani cercando però di non rovinarlo, ho molta adrenalina in corpo e le mie paranoie si stanno facendo sentire.

Lo vedo, dopo quasi un'ora di attesa riesco a scorgere un ciuffo riccio uscire ed incamminarsi verso di noi.
È bello, eccome se lo è, penso di essermi incantata a guardarlo dato che si è fermato e ha iniziato ad abbracciare e fare foto con i suoi fan.

Dovrebbe essere finalmente il mio turno, ma il mio sguardo si incatena al suo e sembra quasi non volersi più staccare. Che figuraccia, me la potevo risparmiare.

Lo vedo aprire leggermente le braccia e in quel momento non ci penso due volte; lo abbraccio così forte da farmi mancare l'aria per qualche secondo.
Le sue mani sono strette sui miei fianchi e mi avvolgono tutta la schiena ricoperta da un leggero top senza spalline, per essere maggio a Roma fa molto caldo.

-come ti chiami?- mi domanda dopo essersi staccato da me, lo osservo attentamente, i suoi occhi ispirano fiducia, vorrei dirgli tutto ciò che mi tormenta ma per ora mi limito a rispondere -Sveva- la mia voce trema e probabilmente Nicolas se ne accorge, infatti mi accarezza il braccio provocandomi dei brividi lungo la spina dorsale

-bel nome Sveva, sicuramente difficile da dimenticare- conclude la sua tesi sorridendo in modo dolce

-anche il tuo Nicolas- faccio attenzione a pronunciare bene il suo nome e non gli passa inosservato, era questo il mio obbiettivo

-sei una delle poche che lo pronuncia bene, grazie- mi sussurra questa frase, ridendo all'ultima parola -questo fa capire tanto-

-Posso darti una cosa?- lo interrompo, ho paura di dimenticare la cosa più importante. Avrei potuto dargliela subito la lettera ma ho pensato a godermi il momento e sinceramente ho anche ansia, se dovesse rifiutarla? Se non la leggesse? Non posso di certo costringerlo.

-certo- riesce a mettermi a mio agio e così gli porgo il foglio di carta che avevo in mano da più di un'ora. Lo afferra e prima che potesse dire qualcosa prendo parola io

- È una lettera un po' lunga, ma se hai un po' di tempo mi farebbe piacere che la leggessi, c'è scritto un po' di me. Comprendo che avrai tante cose da fare, infatti non ti preoccupare se non trovass- mi interrompere lui prendendo parola

-La leggerò, appena ho un attimo, ti prometto che lo farò. Sembra che tu ci tenga davvero tanto quindi non preoccuparti che il tempo lo trovo. Anzi grazie- conclude mettendo la lettera nella tasca dei pantaloni, facendo attenzione a non rovinarla

Prendo coraggio e lo abbraccio sussurrandogli un lieve 'grazie', lo saluto un'ultima volta e poi mi faccio spazio tra la folla per tornare a casa.

Un amore francese sotto il Colosseo -Nicolas Maupas-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora