4. I PLOTONI

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Idris e Maldise si svegliarono nervosi quella mattina. Era il grande giorno di arruolamento, e come loro, molti altri ragazzi aspettavano fuori dalla porta di casa.

Vanla cercò di esorcizzare la paura che potessero finire come loro padre.

<<Cercate di stare fuori dai guai. Non fate gli eroi, non voglio perdere anche voi!>>disse abbracciandoli.

<<Stai tranquilla, saremo cauti>>rispose Idris.

Maldise non prestò attenzione a lei. Osservò con i suoi piccoli occhi tutti i ragazzi fuori dalle porte e le loro facce colme di paura. Lui no, lui sentiva come un fuoco ardere nel petto. I lunghi momenti d'attesa passarono tra i consigli e le raccomandazioni di sua madre.

Un dolce suono arrivò da lontano, come di flauti... era un segnale chiaro e preciso.

Un gruppo di persone vestite con una divisa blu si avvicinò. Si trattava del plotone sei, soprannominato da molti anche "plotone canterino". Era il gruppo di soldati che guidava i canti durante il Rituale Angelico ed era lo stesso che accompagnava e sollecitava gli altri plotoni con la loro musica durante le missioni.

Suonavano e cantavano l'inno finale del rituale. Pochi attimi prima, l'atmosfera era triste e pesante, ma quel canto pieno di gioia e felicità alleviò i cuori dei presenti ricordando che l'angelo avrebbe vegliato su di loro. Bastò sentirlo in lontananza che i genitori dei ragazzi si unirono al canto del plotone; i più vicini si presero per mano ondeggiando al suono della dolce musica.

Il plotone era composto da circa venti persone. Essi erano guidati dal generale Ors in persona. Il suo trucco marcato sottolineava i lineamenti del suo viso. Con sguardo serio e incurante guidò il gruppo di giovani. Il suo portamento perfettamente dritto era un monito di disciplina. Con le mani in tasca e il soprabito ciondolante, avanzò con passo sicuro restando in silenzio.

<<Danzate fratelli, danzate per me...>>furono le uniche parole che la madre dei due riuscì a pronunciare tra i singhiozzi del suo pianto.

Sono felice e trabocco di gioia,

con i fratelli mangerò a sazietà...

Molte erano le lacrime che sgorgavano mentre i ragazzi si univano al plotone canterino. Al loro passaggio, infatti, i giovani si aggregarono alla scia blu intonando l'inno. Il generale intravide i due ragazzi, cercò di non farci caso. A testa alta, continuò a guardare in avanti.

<<Siamo come topi in trappola...>>pensò Vanla osservando i suoi due figli allontanarsi con il plotone.

Arrivati in caserma, i ragazzi si disposero in più file. Il generale Ors li guardò con sufficienza. Erano dei ragazzini spaventati, il mestiere della guerra non faceva parte delle loro prospettive. Il generale Ors passeggiò tenendo le mani dietro la schiena e li guardò uno per uno. Capì subito che la maggior parte di loro sarebbe morta quasi subito.

<<Non voglio crearvi illusioni: morirete!>>esclamò senza mezzi termini.

Al suono di quella frase, i ragazzi inorridirono.

<<Come ben sapete, noi siamo la forza armata di Edihar. Il nostro compito è recuperare il cibo per la città, proteggere il re e servire il Sacro Concilio. Tutto ciò viene fatto per ingraziare l'angelo che abita con noi. Ovviamente, non tutti sono adatti per la raccolta del cibo. Molti hanno talenti diversi e questa caserma si occupa di scovare le vostre doti e accrescerle>>pronunciò con fermezza.

I volti incuriositi degli ospiti si fecero sempre più interrogativi.

<<Lui è il luogotenente Maribas, si occuperà della vostra formazione e per ognuno di voi, verrà steso un rapporto dettagliato. Sarà lui a spiegarvi come vengono catalogati i plotoni e la loro funzione>>disse il generale spostandosi verso l'esterno.

IL CANTICO DELLE BRUMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora