Il bivio

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Davanti a me una distesa grigiastra... un'immensa colata
d'asfalto. Il cielo cupo e triste aumenta quel senso di malinconia, nessuno intorno a me. La distesa grigiastra si muove lentamente liberando nell'aria un odore acre misto tra salsedine e acqua stagnante. Lo chiamano mare, il mare di Roma. Il mare d'inverno aiuta, non parlo dei benefici naturali dello iodio, ma aiuta quel senso di tristezza e di malinconia a manifestarsi, alleggerendo l'anima di un peso. Spesso l'inverno mi trova qui a fissare un punto all'orizzonte per cercare delle risposte.
La vista di quelle foto sono state un colpo netto. Un brivido freddo lungo la schiena. Il cuore ha cominciato a sobbalzare e una sensazione mista tra rabbia e gelosia ha invaso i miei pensieri.
Lei seduta vicino ad un altro, lei abbracciata ad un altro, lei felice... con un altro. Non pensavo potesse accadere, non ora, non così presto. Eppure non é passato neanche un mese dalla mia decisione di chiudere la nostra storia. Lei già felice e subito pronta a viverne un'altra di storia; che stupido, preso dai miei sensi di colpa la pensavo piangente per me, disperata per me. Mi sbagliavo. Perché no, mi chiedo, lei ha tutto il diritto di ricostruire la sua vita, in fin dei conti con me era disposta a vivere una storia, ero io che non volevo, ed ora cosa pretendo. Perché fa male la vista di quelle foto e l'idea che io non sono più
tra i suoi pensieri?
Come sempre succede, davanti ad un bivio ho la sensazione di
perdere le mie sicurezze. Questa volta però é troppo forte la voglia di libertà e troppo netta davanti ai miei occhi la prospettiva che mi si presenterebbe scegliendo la solita strada.
Troppe, tante volte in passato ho commesso lo stesso errore: ora
non voglio più. Grazie anche a lei, la mia inconsapevole e incolpevole amica.

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