1. Gli opposti si attraggono, come no

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Luna


Dicono che gli opposti si attraggono, che chi batte ama e che chi tace acconsente.

Non che io non sia d'accordo, ma vedo in questi modi di dire troppo un generalizzare, senza entrare invece nel contesto.

Quelle volte in cui sono stata attratta dal mio opposto è stato per puro caso e vorrei anche dire per errore, e non appena me ne sono resa conto ho cambiato immediatamente strada.

Quando mi batto con qualcuno lo faccio perchè ci tengo a esprimere la mia opinione soprattutto quando l'altro interlocutore è impegnato a cercare di convincere che quello che pensa sia giusto.

E quando taccio non è perchè acconsento, bensì perchè delle volte non vale la pena sprecare del fiato per chi non ha tempo né voglia di starti ad ascoltare.

Per questo mentre ascolto la lezione di Sociologia (obbligata dal mio piano di studi e non per altro), non concordo con le parole del professore. La Società negli ultimi anni si è sviluppata fino al punto di farti sentire sbagliato se non sei al passo con i tempi: se non ti sei laureato in tempo vuol dire che non ti sei impegnato abbastanza, se a trent'anni ancora non sei sposato o hai almeno un figlio qualcosa non va.

Io non sono sposata, non ho un figlio, non ho trent'anni, tanto meno una laurea (per il momento), eppure vedo che la mia vita va a gonfie e vele. Per questo l'argomento "resta al passo con i tempi" del professor Rochi mi fa gonfiare le guance e soffiare tutta l'aria che sono in grado di inglobare nei polmoni.

«Se continui a battere la penna in questo modo scaverai un buco talmente profondo da trovarti nell'entroterra.» Sussurra Rosie, mia compagna di corso, di stanza e anche amica.

«Magari, troverei sicuramente qualcosa di più interessante.»

La lezione arriva alla fine e così anche il mio nervosismo. Raccatto su la mia roba e la infilo nello zaino. Controllo l'orario e vedo che per le prossime due ore sono libera. «Vieni a pranzo con me?» Rosie scrolla la testa. «No, ho un appuntamento con Hulk, per l'esame.»

«Hulk?»

«Il Prof di Filosofia, quando si incazza diventa verde.»

Soffoco una risata. «Potevi chiamarlo in tutti i modi Rosie.»

«E poi è muscoloso.»

«Ho capito, ti sei presa l'ennesima cotta.»

«Nessuna cotta, ma devo ingraziarmelo se voglio tirare su il voto.»

«Non fare niente di illegale!» Le urlo dietro quando corre su per le scale.

«No mamma!» Ricambia l'urlo.

Con lo zaino in spalla mi avvio in mensa prendendo posto in un tavolo isolato, lontano da tutti dopo essermi presa da mangiare.

La mensa l'ho sempre trovata un posto caotico, dove la gente si ritrova per mangiare e scambiarsi scoop freschi freschi, a me piace stare nel mio e pranzare in compagnia di un buon libro.

La lettura però deve attendere, ho quegli stramaledetti appunti di Sociologia da sistemare ancora delle tre lezioni precedenti. Avessi continuato ad oziare così, mi sarei ritrovata sotto tonnellate di fogli scarabocchiati senza un filo logico.

Mi lancio in bocca una manciata di patatine fritte ungendomi le dita e innervosendomi per la salsa che è finita sotto le unghie. Con il fazzoletto cerco di toglierne il più possibile senza troppi risultati. Ma continuo a fregarmene e vado avanti a pigiare le dita sulla tastiera.

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