5. Beer pong e scommesse da non fare

25 6 4
                                    


Rosie è ancora ferma sul letto a fissare il soffitto con le mani incrociate sulla pancia. Posso leggerle in faccia tutte le domande che si sta facendo e posso percepire nell'aria la sua voglia di urlare e correre da Logan come una vera... beh come una persona molto interessata a lui.

«Si è ricordato il mio nome.» È la quinta volta che lo ripete, ed è la quinta volta che annuisco e rispondo: «Già».

«Pensi voglia dire qualcosa?»

«Penso tu lo stia chiedendo alla persona sbagliata.»

Lei sbuffa. «Perché sei così una brava ragazza?»

Scrollo le spalle. «Forse perchè non mi caccio nei guai.»

Poi lei alza solo la testa e mi guarda davvero male. «O forse perchè non hai mai vissuto a pieno i tuoi ventidue anni.»

È il mio turno di sbuffare e di raggiungere con lo sguardo il soffitto.

«Andiamo alla festa?» Domanda.

«Cosa? Che festa?»

«Dopo ogni partita fanno sempre una festa in un capannone. Sono divertenti e c'è sempre un sacco di gente e poi...»

«E poi c'è Logan.»

Lei sospira. «Già.»

Dopo qualche minuto di riflessione passato a fare qualche pro e contro, mi ritrovo a dover dare una botta di serotonina alla mia amica. «D'accordo, ci andiamo. Ma entro mezzanotte voglio essere a casa. Domani alle sei abbiamo la sveglia.»

Per un attimo Rosie sembra essere confusa e sconvolta. «Ti ha rapito un alieno?»

Mi alzo dal bordo del suo letto e raggiungo la porta d'entrata. «Muoviti, o ti chiudo dentro.» Lei non ci mette più di tre secondi a raggiungermi e uscire trascinandomi con lei verso la mia prima festa post partita.

Dawson a quanto pare era già dell'idea di andare alla festa ma non si aspettava di certo venissi pure io. «Scusa, penso ci sia un errore.» Scherza lui.

Gli do un pugno sul braccio e apro la portiera nei posti dietro. «Smettila di sparare stupidate e datti una mossa prima che cambi idea.»

Di corsa sale in auto e l'avvia. Sgommiamo fuori dal parcheggio del campus e in dieci minuti raggiungiamo il capannone.

Non ci sono mai stata ma non vedo nemmeno niente di nuovo o che non mi fossi immaginata. Tutto corrisponde alla realtà che mostrano in tv o che leggi nei film: c'è un sacco di gente, la musica è talmente alta che non senti nemmeno il tuo respiro e da quanto vedo appena entro, ci sono fiumi e fiumi di alcolici.

«Il coach non si era premurato niente alcol per i giocatori durante il campionato?» Urlo nell'orecchio del mio amico.

«Se per questo pure niente sesso», e con un cenno della testa mi indica una coppia, che tanto appartata non è, scambiarsi effusioni decisamente vietate ai minori.

Non commento e volgo lo sguardo da un'altra parte. Rosie si è già fiondata all'angolo bar e la vedo tornare con tre bicchieri che a stento riesce a tenere.

«Sono tutti gin tonic, non sapevo cosa avresti voluto», si scusa con una scrollata di spalle e mi porge il bicchiere. Dell'acqua sarebbe andata più che bene ma in macchina le ho promesso che non avrei fatto la noiosa.

Finito di bere il mio drink mi afferra per un polso e mi tira in mezzo alla gente che sta ballando.

«Forza, scateniamoci.»

Proprio in quel momento parte "Kiwi" di Harry Styles e sapendo quanto lo adoro e non riesco a trattenermi con le sue canzoni, mi scateno come se fossi in camera da sola.

Chiedilo alle stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora