Capitolo 1

882 76 12
                                    

Sento un rumore frastornante che mi sveglia, ma poi mi accorgo che è solo mia nonna che accende i fornelli per scaldare il the.

È ora di alzarsi, sono le sette meno e un quarto, ed alle sette e un quarto passa l'autobus alla fermata vicino casa mia.

Dopo qualche minuto decido di alzarmi con uno scatto, ma me ne pento immediatamente perché ho un giramento di testa, ma accade sempre se ci si alza di scatto.

Dopo essermi ricomposta prendo i panni.
Opto per una felpa nera con una scritta in bianco, che per la precisione non ho assolutamente voglia di leggere, e un paio di jeans chiari con alcuni piccoli strappi.
Ci abbino un paio di adidas superstar bianche e nere, ed infine mi dirigo in bagno a cambiarmi e mettermi un filo di trucco giusto per essere almeno decente.

Una volta vestita metto il mascara, che per me è l'elemento base del trucco, della matita nera sotto l'occhio e un rossetto abbastanza neutro sulle labbra.
Poi mi spruzzo del profumo e scendo le scale per andare in cucina.

Solo adesso mi rendo conto di una cosa... come ho fatto a sentire quel rumore?
Va bene, i fornelli sono un po' rotti e fanno un rumore un piú forte rispetto agli altri, ma non così tanto da farsi sentire fino al piano di sopra.

Magari è stata solo un'allucinazione, oppure un sogno. Si, sicuramente sarà così.

"Amber, ti sei svegliata!" mi dice, o meglio, urla, mia nonna.

Si chiama Rose, ha 75 anni. Ha i capelli corti sul castano chiaro, occhi verdi, ed un piccolo naso su cui appoggia sempre i suoi occhiali. A quanto pare senza non vede proprio niente.

"Buongiorno nonna. Oggi il the non mi va, lo prendo a pranzo. Okay?" mi sento strana e non mi va di mangiare, in caso prendo qualcosa alla macchinetta della scuola.

"Certo, che ore sono?" mi chiede lei, nonostante abbia il telefono di casa e il cellulare in tasca, un orologio appeso al muro dietro di lei, ed un altro al suo polso sinistro.

Io sorriso vagamente a questo pensiero e le rispondo "Sono le sette."

Lei fa una faccia che sta a dire "Oddio, sono già le sette?" e io le faccio cenno di si con la testa.

Probabilmente è in piedi da almeno un'ora, e sta già preparando la cena di questa sera. Eh già, tutte le nonne fanno così!

Mi avvicino alla finestra, sperando che non piova. Okay, non piove. La maggior parte delle volte che piove non apro l'ombrello per arrivare alla fermata dell'autobus. Ci metto di più ad aprirlo che ad arrivare!

Ad un certo punto sento un rumore, sembrerebbe come lo scoppiettare di qualcosa. Forse è il camino che sta al piano di sotto, nel salone rustico. Chiudo gli occhi e scuoto la testa. Il rumore sembra esser sparito, non lo sento più.

Sicuramente ho dormito male stanotte, ecco il perché di tutto. Anche perché come avrei fatto a sentirlo da qui con la porta chiusa?

"Nonna, hai acceso il camino di sotto?"

Lei si gira e con un sorriso a trentadue denti mi risponde "Si! Oggi pranziamo di sotto vicino al camino!"

Entrambe adoriamo stare al camino, siamo sempre entusiasmate all'idea di stare li a scaldarci e magari mangiare qualcosa o parlare di argomenti a caso.

Comunque sia, quelle sono tutte coincidenze.

"Amber! Vuoi un passaggio a scuola?"

Sento dei passi e intuisco che mia cugina si è svegliata e sta scendendo le scale.

"No, grazie. Vado con l'autobus con i miei amici." se mi accompagnasse lei in macchina arriverei troppo presto e non saprei che fare tutto quel tempo a scuola.

"Okay, buona giornata allora." mi dice lei. La ringrazio e le auguro altrettanto.

Mia cugina Shelly ha 22 anni ed è fidanzata. Spesso il suo ragazzo viene qui, e mi sta anche simpatico. Ormai possiamo dire che ci conosciamo.

Shelly è di media statura, diciamo né alta né bassa, ed è magra.
Ha dei bei capelli castano scuro e lisci, e gli occhi azzurri.

Le ho sempre invidiato gli occhi, sono davvero bellissimi. Invece i miei sono verdi, ma un verde né chiaro né scuro, un verde indefinibile, che a volte diventa grigio ed altre verde acqua, ma sempre molto triste. Non mi sono mai piaciuti i miei occhi, non ci trovo niente di speciale, nonostante molti dicano che sono belli.

//

Ho appena finito di preparare lo zaino, che come tutte le mattine preparo all'istante, prendo il cellulare, le mie cuffiette ed esco subito dopo aver salutato tutti.

Non è freddo, nonostante oggi sia molto nuvoloso e tiri vento.
Anzi, sento caldo.
Allora mi tolgo il giacchetto, ma continuo a sentire caldo. Lo sapevo, mi sto ammalando.

Magari capita il giorno del compito di storia! Quanto vorrei saltarlo!

Attacco il cavo delle cuffiette al cellulare e faccio partire la riproduzione casuale, che come sempre mando avanti finché non mi riproduce una canzone che mi va di sentire in questo momento.

Ecco. "Girl on fire".

I'm a FireGhostDove le storie prendono vita. Scoprilo ora