McKernon Motors

51 1 1
                                    

Michelle si strofinò stancamente le tempie.

Per qualche ragione, aver portato un ottimo cliente, un famoso giocatore di tennis, e aver deciso di essere il suo avvocato con Harvey, e non Louis, equivaleva ad aver firmato per la propria morte spirituale.

“Giornata dura?”

Michelle sorrise a Rachel, “Ehy, se non sei uno splendore per i miei occhi doloranti, Rachel!”

L’altra ragazza si limitò a scuotere la testa, divertita dalle buffonate di Michelle. “Che hai lì?”

“Casi. Tanti casi. Louis ce l’ha con me, quindi sono seppellita dal lavoro.” Michelle scosse la testa, prendendo un altro fascicolo e sbuffando. “Non avevo idea ci fossero così tanti idioti al mondo.”

“Parli di Louis?” Rachel corrugò la fronte, confusa.

Un conto era essere sfrontata, ma quello che Michelle aveva appena fatto era chiedere di essere distrutta da Louis non appena l’avvocato avesse scoperto cosa si diceva di lui alle sue spalle.

“Cosa? No.” Michelle sbuffò. “Louis sarà anche un idiota, ma almeno è così con tutti. Non solo con me perchè sono una donna.”

Rachel sospirò. “Un altro caso di molestie sessuali?”

“Capo che ci prova con segretaria, capo che ci prova con assistente, capo che ci prova con balia, capo che ci prova con badante.” Michelle indicò ogni fascicolo che occupava la sua scrivania. “Ieri sono dovuta andare da mia nonna per parlare con lei. Mi ero innervosita.”

“Comprensibile. Certe persone sono solo dei grandissimi idioti. Non dovresti preoccuparti, Mike.” Rachel sorrise. “E’ per questo che ti fai chiamare Mike? Per non far sapere che sei una ragazza da subito?”

“Sai, vedermi rovina un po’ il tentativo.” Michelle scherzò, prima di sospirare e rispondere. “No. Mike era solo il modo in cui un mio amico mi aveva sempre chiamata. E mi andava bene. Mike, Michelle. Non è così differente.”

“Beh, penso che siano entrambi nomi molto belli.” Rachel sorrise.

“Come ogni cosa che mi riguarda.” Michelle rispose, e Rachel alzò gli occhi al cielo. “Harvey è morto e il suo ego si è attaccato a te?”

“No, se così fosse, descriverei quanto è fantastico Harvey, non me stessa.” Michelle rispose. “Detto tra noi, penso che abbia un quadro appeso nel soggiorno di casa sua.”

“Non è Dorian Gray.” Rachel alzò gli occhi al cielo. “Harvey non ha fatto un patto con il diavolo.”

“Che tu sappia.” Michelle scrollò le spalle. “Se tra dieci anni è ancora così, inizio sinceramente a preoccuparmi.”

Rachel indicò i fogli. “Ti serve una mano con questi?”

“Quello che mi serve è cibo.” Michelle confessò. “Non mi sono alzata da questa scrivania da almeno dieci ore. Le mie gambe sono atrofizzate e mi sono davvero pentita di aver messo il tacco stamattina.”

“Sì, lavorare in uno studio legale fa quello.” Rachel ridacchiò. “Vado a prenderti un caffè e un bagel, allore.”

“Ti amo.” Michelle urlò dietro a Rachel.

Un tossicchiare la fece voltare.

Harvey aveva un sopracciglio alzato nella sua direzione.

“Scusa, Rachel è meravigliosa e io la amo profondamente. Qualsiasi cosa tu possa dire non cambierà questa verità.”

Harvey posò una cartella sulla sua scrivania. “Ho un regalo per te.”

“Stai per autodistruggerti?” Michelle chiese, e Harvey sbuffò. “Perchè dovrei?”

Due avvocati, due laureeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora