Give-away

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"Nami, ho una fame pazzesca!"

"Tra un minuto, Rufy, fammi solo controllare velocemente gli ultimi numeri!"

Borbottando, si mise un cuscino davanti allo stomaco, mise il broncio sul divano e la guardò in attesa.

"Sto morendo di fame... Dai, lasciami almeno andare al tuo frigorifero!" brontolò qualche minuto dopo, quando la giovane non aveva ancora alzato lo sguardo dal monitor.

Arresa, sospirò, ma alzò visibilmente gli occhi al cielo mentre si alzava.

"Va bene, ti ordino una pizza. Ma solo perché le tue nuove foto mi stanno arricchendo!"

"Veramente?" chiese incredulo, e Nami lo guardò per un attimo come se non sapesse a cosa si riferisse quella domanda.

Lei scosse la testa, venendo verso di lui.

"Sì, ti ordinerò la pizza e SÌ, mi renderai ricco. Le tue foto nella vasca da bagno hanno catapultato i tuoi numeri di download a sei cifre! Ho già un'idea anche per il prossimo set! Sei libero sabato sera? "

Con un ampio sorriso, Rufy gettò il cuscino dalle sue ginocchia.

"Certamente!"

"Va bene. Ma ancora senza faccia?" chiese, per ogni evenienza.

"Come sempre, Nami. Non voglio che nessuno veda la mia faccia!"

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Gemendo piano, si morse il labbro inferiore. I suoi occhi avrebbero voluto chiudersi, ma si costrinse a tenerli aperti. Il suo sguardo si soffermò sul display del tablet, con il quale si era ritirato nella sua camera da letto e che era l'unica fonte di luce nella stanza buia.

"Cazzo, Mugiwara-ya," mormorò, infilandogli la mano e tendendosi brevemente. Cambiò foto e i suoi gemiti diventarono più forti per un momento prima di riprendere di nuovo il controllo e la sua mano allentava un po' la pressione sul suo cazzo caldo. L'aria calda ribolliva intorno a lui. Aveva la sensazione che il suo alito caldo gli salisse visibilmente davanti agli occhi. Ma niente riusciva a distrarre i suoi occhi dall'oggetto del suo desiderio. Leccandosi frettolosamente il labbro inferiore, ingoiò il gemito successivo e sentì il centro contrarsi eccitato nella sua mano. Avidamente, il suo sguardo scrutò il display e la foto perfettamente scattata che stava guardando in tutti i suoi dettagli. Leccando mentalmente la pelle morbida e perfetta, si soffermò sul culo stretto e si concentrò sullo spazio vuoto che poteva vedere nella foto. La corda che si estendeva tra le natiche fece davvero esplodere la sua immaginazione e anche la sua lancetta dei secondi corse velocemente al suo centro convulso. Il morso sul suo labbro inferiore si strinse e lui si rannicchiò, accelerando i movimenti delle dita, aumentandone la pressione. I suoi fianchi scattarono verso di lui da soli, oggi riuscì a malapena a tenere sotto controllo i movimenti involontari. Il calore dentro di lui assunse nuove proporzioni, il sangue gli ribolliva letteralmente nelle vene e il sudore gli imperlava la fronte bagnandogli la pelle. Le dita, tutte scivolose per il lubrificante, si strofinavano sulla sua pelle calda con un ritmo troppo veloce, chiudendosi più strettamente attorno al suo membro e gli occhi ridotti a fessure da cui riusciva a malapena a vedere l'immagine nitida. Pochi secondi dopo la pressione divenne insopportabile, sentì la sua virilità gonfiarsi ancora di più fino a sembrare quasi scoppiare e con un ultimo gemito chiuse gli occhi. Solo per un attimo trattenne il respiro, ogni muscolo del suo corpo si tese e con un gemito di imprecazione cedette alla pressione e si riversò caldo sulla parte superiore del suo corpo.

Pictures of you |Lawlu|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora