«Eris, perché non ho una mamma e un papà?» La giovane Eris si paralizzò al suono di quelle parole, quasi le scivolò la ciotola tra le mani. Lamia aveva solamente cinque anni e prima di all'ora non aveva mai esternato questi pensieri, se mai ne ha avuti.
«Piccola, perché mi fai questa domanda?» Prima di dare una risposta, Eris voleva accertarsi di capire il motivo per cui Lamia le avesse fatto quella domanda.
«Gli altri bambini mi prendono in giro, perché loro hanno la mamma e il papà e io no.» Lamia abbassò leggermente lo sguardo e sentì gli occhi pizzicarle, era sul punto di piangere. Tutto era iniziato quando Eris aveva concesso a Lamia di giocare con gli altri bambini del villaggio. Prima di quel momento la sorella maggiore nei confronti di Lamia aveva assunto un atteggiamento molto protettivo, vietandole di uscire di casa se non in sua compagnia. Il giorno del quinto compleanno di Lamia, la piccola aveva espresso un desiderio ad alta voce: poter giocare con gli altri bambini del villaggio. E finalmente Eris acconsentì.
L'entusiasmo di Lamia nel poter stare in compagnia degli altri bambini del villaggio fu distrutto proprio da loro. Tutti quanti iniziarono a prenderla in giro per essere l'unica bambina del villaggio senza una mamma e un papà. La cosa andò avanti per qualche giorno e la piccola decise di non rivelare nulla a Eris, nella speranza che questo scherzo terminasse al più presto. Questo non accadde.
Così, quella sera, Lamia decise di confidarsi con Eris chiedendole dei loro genitori. Fino ad all'ora la piccola non aveva mai accennato nessuna curiosità sulla storia dei loro genitori.
«Non hai una mamma e un papà, ma hai me è la stessa cosa.» Eris si accomodò al fianco della bambina, posandole una mano sulla spalla cercando di confortarla. In realtà sperava che quella risposta potesse bastarle e porre fine a quel discorso.
«Si, ma perché loro non sono qui? Non ci vogliono bene?»
«Cosa dici Lamia! Ci volevano bene e anche tanto. È solo che...» Eris sospirò. Non riusciva a trovare le parole adatte per spiegare la verità a Lamia. Sapeva, però, che la piccola non si sarebbe arresa e non avrebbe smesso nel porle infinite domande sui genitori. Doveva dirle la verità.
«Lamia, ascolta. I nostri genitori purtroppo... non ci sono più. È per questo che non sono qui con noi. Voglio che tu sappia una cosa: ti hanno amato, tanto anche se per poco.» Sperava che con quella risposta Lamia non le avrebbe più chiesto nulla. Era stato davvero difficile dirle la verità, anche solo per metà. Era vero che i loro genitori non c'erano più, nonostante fossero passati cinque anni da quell'orrendo attacco al loro villaggio la giovane ricorda perfettamente tutto. Ogni cosa, come se fosse successo ieri. Ogni tanto passava le notti insonne per colpa degli incubi che continuavano a farle visita, tormentandola con la visione dell'uccisione dei suoi genitori.
«Ora, però, basta. Magari, un altro giorno, ti racconterò di loro. Che ne dici?» Il discorso si chiuse con un lieve bacio sulla fronte e le due sorelle che consumarono la cena insieme.
Quel giorno, però, non arrivò mai. Eris non le raccontò nulla dei loro genitori e Lamia non ebbe più il coraggio di fare domande in merito. Era curiosa, sì. Ma, forse, era meglio non sapere altro. Le bastava sapere che i suoi genitori l'avevano amata.
***
Sentir parlare della Regina aveva sbloccato in Lamia un vecchio ricordo. Una vecchia conversazione che aveva avuto con Eris quando era piccola, probabilmente la stessa età del principe Josan quando perse sua madre. Quando Lamia scoprì della morte dei suoi genitori ebbe una normale reazione, tranquilla. Non pianse e non disperò. D'altronde non aveva vissuto con loro, non li aveva conosciuti e non aveva avuto modo di amarli come loro hanno fatto con lei. Su questo invidiava molto Eris, perché lei ha avuto qualcosa che Lamia non potrà mai avere: l'amore dei propri genitori. Pensandoci, ora, aveva così tante domande su di loro: i loro nomi, il loro aspetto, il loro carattere, se sono state delle brave persone. Tante domande a cui non verrà mai data una risposta, poiché l'unica persona che poteva darle non c'era più.
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HIDDEN - La maledizione di Earfire
Fantasía**LA STORIA E' ATTUALMENTE SOTTO MODIFICA** C'era un tempo in cui il regno di Earfire viveva in pace, così tranquilla era lì la vita che il pensiero o la possibilità di un attacco al regno era lontano, impensabile. Chi avrebbe immaginato che un gior...