Capitolo 3

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La mattina mi svegliai tardi, verso le undici, appena misi i piedi fuori dalla calda e morbida coperta che mi teneva al caldo durante la fredda notte, venni spaventata dal bussare improvviso alla porta.
"Avanti" risposi con voce assonnata.
Dalla porta entrò con fare timoroso una delle domestiche, di mezza età.
"Mi scuso, spero di non averla spaventata signorina Miyeon" mi disse tenendosi le mani strette.
"Tranquilla, non mi hai spaventata, c'è qualcosa che mi devi dire?" le domandai a causa della strana visita.
"Si, suo padre l'aspetta di sotto, nel suo ufficio" mi comunicò.
"Oh ok, grazie Sang-Hee, puoi andare" le risposi perplessa.
Ella andò via non prima di essersi chinata,chiudendo la porta in pregiato legno bianco.
Ero già al corrente di ciò che mi avrebbe detto mio padre, ma ovviamente avrei dovuto fingere di non sapere il fatto che jungkook sia tornato dall'america, mio padre non può sapere che ci siamo incontrati.
Dopo essermi risciacquata un po' il viso, mi precipitai verso il suo ufficio, sentendo lo stomaco lamentarsi dalla fame.
Bussai tre volte, e dopo aver sentito il permesso di entrare da mio padre mi feci coraggio e varcai la soglia della porta.
Lo vidi li in piedi a guardare il panorama della bellissima città in cui vivevamo mentre con l'altra mano sorseggiava il suo caffè.
"Mia cara figlia, accomodati" mi disse girandosi e sorridendomi.
Quando mio padre è stranamente gentile con qualcuno vuol dire solo una cosa, gli servi.
"Dimmi papà" risposi cercando di far fretta alla questione sapendo benissimo dove volesse andare a parare.
"Ti ho chiamato stamattina per annunciarti una cosa" mi disse mantenendo il suo solito sorriso falso.
"Cosa sarebbe?" risposi da finta ingenua.
"Jungkook è tornato dall'estero, perciò sai che cosa accadrà" mi guardò sedendosi nella sua possente poltrona.
"Papà, sai come la penso.." risposi guardando in basso, sapendo come avrebbe reagito.
Presto il sorriso che aveva stampato in faccia svaní formando una smorfia arrabbiata in viso.
"Sai benissimo che non mi interessa nulla di come la pensi, hai già fatto abbastanza durante questi tuoi anni di vacanza, hai rischiato di metterci in imbarazzo rovinando la tua carriera svariate volte, ho sempre dovuto rimediare io ai tuoi errori e te ne sei sempre fregata di tutto, usando la morte di tua sorella come scusa per fare ciò che hai sempre voluto fare, divertirti dipendendo sempre dagli altri" alzò la voce così tanto che persino i vicini della villa affianco avranno sentito.
Dopo aver sentito tali parole, non ci riuscii, non riuscii a trattenere le lacrime, sentivo che scendevano continuamente bagnandomi le goti, avevo ancora la testa abbassata permettendo ai miei capelli di nascondermi parte del viso.
Speravo di riuscire a smettere ma era più forte di me, iniziai a singhiozzare ricordandomi di come mi avesse accusata di aver usato la morte di mia sorella come scusa per divertirmi senza nessuno che mi dicesse nulla riguardo la mia reputazione.
Mi asciugai le lacrime con le maniche del pigiama sentendo lo sguardo fisso di mio padre su di me.
"Non piangere, non dovresti essere triste. Stai per sposarti con l'uomo più ricco del paese, dovresti saltare di gioia, milioni di donne sognano di essere al tuo posto" mi disse con nonchalant.
"Si certo, hai ragione papà dovrei essere felice di sposarmi con qualcuno di così arrogante e superfluo come lui" risposi tirando su col naso.
"Jungkook non è così, è un bravo ragazzo, molto intelligente e ambizioso. È il figlio perfetto." mi disse scrivendo qualcosa sul suo quaderno.
"Si certo allora dovresti sposartelo tu no?" dissi a bassa voce.
"Cosa?" mi chiese.
"Nulla, nulla" risposi velocemente.
Vista la conversazione ormai finita mi recai verso la porta del suo ufficio per poter finalmente uscire.
"Ah Miyeon dimenticavo... mettiti qualcosa di carino stasera, verranno i Jeon a cenare da noi" mi disse continuando a scrivere nel suo quaderno.
"Aspetta in che senso? Verranno oggi?" chiesi allibita
" Si, perciò vai al centro commerciale e prenditi un vestito carino da mettere, ti ho già preparato l'auto fuori" mi rispose continuando a scrivere.
Dopo essermi preparata scrissi alle mie amiche, che stranamente volevano anche loro propormi di andare a fare un giro al centro commerciale.
Indossai un semplice vestito bianco lungo fino a metà coscia, ornato da bretelle sottili che risaltavano le mie spalle definite e la mia pelle chiara.
Mi truccai leggermente tornando con il mio solito faccino innocente di sempre.
I capelli erano già lisci naturalmente perciò gli lasciai così sciolti senza aggiungere altro.
Scesi al piano di sotto e salii in macchina.
Il viaggio in auto fu silenzioso, ripensai di nuovo a ciò che mi aveva detto mio padre ma trattenni le lacrime non ho mai voluto sembrare debole davanti agli altri, ma mio padre era il mio punto debole.
Sapeva colpirmi sempre nei ricordi più dolorosi e poi se ne usciva dicendo che lo fa per il mio bene.
Arrivati davanti al centro commerciale intravidi dal finestrino l'auto delle mie amiche, appogiate sopra essa che chiacchieravano.
Appena scesi, mi notarono e corsero verso di me abbracciandomi.
"Cos'è tutto questo affetto?" gli chiesi
"Ci sei mancataa" mi rispose nayeon stringendomi ancora.
"Okay nayeon, può bastare la stai schiacciando" mi salvò somi.
"E poi abbiamo un sacco di cose da raccontartiii" disse euforica jisoo.
"Almeno possiamo entrare sto morendo di fame" la fermai prima che continuasse a parlare all'infinito.
"Andiamo dentro" disse irene tenendomi per braccetto.
Entrammo in un cafe e dopo aver ordinato mi feci raccontare tutto ciò successo a fine serata, dalle mie amiche.
"Non puoi capire! Jin è così gentile e simpatico ed è proprio un gentiluomo, mi ha fatta sentire così a mio agio per tutta la sera!!" jisoo sembrava sognare ad occhi aperti mentre parlava del suo nuovo principe azzurro.
"Yoongi invece è proprio carino, mi ha fatto un sacco di complimenti e poi i suoi capelli verde menta sono troppo bellii, lo adoro" ci raccontò nayeon anche lei persa da uno dei sette angeli scesi in terra, jungkook escluso.
"Io invece ho passato l'intera notte con hoseok che mi ha fatta morire dal ridere, il suo sorriso è contagioso e mi ha anche tirato su  il morale ieri" ci confidò somi.
"Aspetta come?? In che senso avete passato la notte insieme??" stavo per soffocare con il mio stesso iced coffe appena sentito ciò che aveva detto la mia amica.
"Ma no, non in quel senso, siamo rimasti insieme per guardare l'alba e basta nient'altro" si agitò somi.
"Ahh per fortuna... nel senso non c'è nessun problema, solo che secondo me meglio evitarli quei ragazzi.." dissi abbassando lo sguardo sulla mia ciambella.
"Si si parli proprio te che ieri ti stavi mangiando con gli occhi jimin da quanto ci stai sotto" mi rispose jisoo.
"Esatto e non pensare che non l'avessimo visto, tutti l'hanno notato come vi guardate, sembra vi vogliate saltare addosso da un momento all'altro" la appoggiò anche somi.
"Non è assolutamente vero, non lo nego jimin è un bel ragazzo e cazzo si me lo farei più che volentieri ma ora non penso di poterlo ancora fare.." dissi
"Perché?" mi domandò nayeon.
Non risposi stavo riflettendo su tutta quella questione e ora che ci pensavo, mi sarei dovuta sposare con uno stronzo ipocrita che non sopporto e non potrò mai stare con jimin che mi piace per davvero.
"Perché si deve sposare con jungkook" rispose al posto mio Irene.
Non mi ero nemmeno accorta di quanto era trascorso dal mio momento di silenzio.
"Oh cazzo è vero!" urlò jisoo.
"Ma come di già?!" si rattristò nayeon.
"Mio padre me l'aveva detto che tornato jungkook dall'anno all'estero avremmo dovuto fare il matrimonio e oggi me l'ha ricordato pensando che non lo sapessi, e oltretutto verranno anche stasera a cenare a casa mia" dissi tutto d'un fiato.
"Quel coglione di merda, l'ho sempre odiato cazzo" disse sfuriata irene.
Lei era sempre stata arrabbiata riguardo la questione tra me e jungkook, non trovava affatto giusto il fatto che mio padre potesse manipolare tutti facendomi soffrire ancora di più dopo quel che ho passato.
"Andrà tutto bene nini,vedrai che ci troverai un accordo ora andiamo a fare shopping così da non pensarci" mi rassicurò jisoo.
"Uff dovrebbero essere già arrivati qua dieci minuti fa" sbuffò nayeon.
"Aspetta chi dovrebbe venire?" chiesi
"Jin,Hoseok,Yoongi e Namjoon " rispose somi.
"In che senso?? Perché gli avete invitati???"
"Beh... volevamo rivederli, è un problema per te?" mi chiese nayeon.
"No beh non vi vorrei vietare la vostra vita amorosa, solo che spero non venga anche jimin" dissi io.
"Ma perché? È palese che vi piacete entrambi perché non continuate a conoscervi?" chiese jisoo.
"Perché cazzo, se lo vedo mi inizia a piacere ancora di più..." finii la frase ma notai che nessuna delle mie amiche mi stava ascoltando erano impegnate a fissare qualcuno dietro di me.
Mi girai e vidi i ragazzi venire verso di noi, e con loro c'era anche jimin. Merda non avevo nemmeno finito la frase che lo vidi avanzare verso di me, indossava una maglia nera e dei pantaloni attillati del medesimo colore. Era così attraente e sexy ed etereo allo stesso tempo.
"Eii ragazze, come state?" ci chiese namjoon sorridendo, avrei giurato di aver visto irene fissarlo e sorridergli in ricambio.
"Stiamo bene, scusate se vi abbiamo invitato proprio al centro commerciale, ma Miyeon aveva bisogno di aiuto e volevamo anche uscire insieme a voi perciò abbiamo unito le due cose" disse Jisoo nervosamente.
"Non c'è nessun problema anche noi amiamo fare shopping" rise hoseok guardando somi, facendola arrossire.
"Perfetto allora andiamo" dissi agitata a causa dello sguardo di jimin puntato su di me da quando erano arrivati.
Le ragazze erano ognuna con i loro rispettivi "ragazzi", ognuna era entrata in un negozio diverso, apposta per lasciare me e jimin da soli che stavamo camminando accompagnati da un imbarazzante silenzio.
Passammo per una vetrina di vestiti bellissimi, ma non ci feci molto caso, a casa ne avevo centinaia uguali, notai però che jimin si fosse fermato davanti ad essa a fissare un abito.
Lo raggiunsi e fissai ciò che stava guardando, era un vestito semplice, ma bellissimo. Era un vestito nero lungo con una larga scollatura nella coscia, aperto nel petto e dietro nella zona schienale ed era accompagnato in vetrina da un paio di tacchi neri a spillo. Era così elegante e sexy allo stesso tempo, era perfetto.
"Ti starebbe da dio Miyeon " disse jimin distogliendomi dai miei pensieri.
"Davvero?" chiesi quasi stranamente imbarazzata.
"Si, andiamo dentro te lo devi assolutamente provare" mi disse tirandomi per il braccio.
Entrammo dentro alla boutique e subito attirammo l'attenzione della commessa che rimase a guardarci per tre buoni secondi e poi corse subito verso di noi, dopo averci riconosciuto.
"Salve signorina Miyeon, salve anche a lei signor Jimin" ci disse fissando solamente lui.
"Salve vorremmo provare quel vestito che avete in vetrina" disse lui
"Oh certo! È appena arrivato, è una nuova edizione della linea di moda di Chanel, ve lo porto subito!" disse euforica.
Notai in lontananza un'altra commessa un po' più giovane dell'altra, stava fissando a lungo jimin, sembrava le stesse uscendo addirittura la bava dalla bocca.
Intanto jimin si era seduto nei divanetti più in la, ma sentivo ancora il suo sguardo puntato in lontananza.
La commessa tornò con il vestito in mano ancora incartato e disse qualcosa all'altra sua collega che prese il vestito in mano e venne verso di me con aria altezzosa.
"Può venire con me l'aiuterò io a mettere il vestito" mi disse guardandomi dall'alto in basso.
"No grazie, posso mettermelo anche da sola" risposi ricambiando il suo stesso atteggiamento.
"Questo vestito è molto costoso e pregiato è meglio che l'aiuti io a metterselo non vorrei si rovinasse e lei non possa più acquistarlo" mi disse sorridendo.
Allora mi sa che questa cogliona non sa ancora chi sono, strano.
"Cosa vuoi dire con non posso permettermelo, cosa stai insinuando?" chiesi incuriosita di cosa stesse parlando questa stronza.
"Oh beh... nulla è solo che non vorrei che il signor Jimin debba pagare per una facile come te.." mi rispose facendo girare gli occhi.
Stavo per rispondere quando la sua collega più grande intervenne.
"Ma come ti permetti? Chiedi subito scusa!" la sgridò
"Perché dovrei chiedere scusa è solo una-" non finí la frase che la interruppe la sua collega nuovamente.
"Mi dispiace moltissimo signorina Miyeon , le chiedo scusa da parte di entrambe" si chinò.
In quel momento la faccia della collega più giovane sbiancò, aprí la bocca e si chinò pure lei.
"Mi dispiace molto signorina Miyeon non pensavo fosse lei, mi perdoni" si scusò.
Non avevo tempo per fare sceneggiate, era già iniziata male la giornata non avrei voluto renderla ulteriormente più pesante, perciò le strappai il vestito dalle mani e andai verso i camerini.
Dopo aver tolto i vestiti, indossai il magnifico vestito che mi aveva scelto jimin e mi guardai allo specchio.
Ero bellissima, adoravo fare shopping proprio per questo motivo, quella sensazione di bellezza che ti senti dopo aver provato un vestito.
Cercai di chiudermi la lampo dietro la schiena, ma nonostante tutto non riuscivo ad arrivare fino a metà dove finiva la cerniera.
Uscii dal camerino con solo la mia testa che cercava in aiuto di qualche dipendente che mi aiutasse ma non trovai nessuno, fino a che non sentii una voce.
"Hai bisogno di aiuto?" mi chiese jimin
"Uh... si, non riesco a chiudere la cerniera" risposi
"Ti posso aiutare?" mi chiese guardandomi con quegli occhi ipnotici, notai che oggi non indossava le lenti azzurre di ieri sera.
Non risposi ma gli aprii la tenda del camerino.
Appena entrò mi guardò completamente, mi stava ispezionando ogni singolo centimetro del mio corpo, e per la prima volta mi sentii messa in soggezione dallo sguardo di un uomo.
"Sei meravigliosa" mi disse incatenando i suoi occhi con i miei.
"Grazie" risposi timidamente.
Si spostò dietro di me e con le sue fredde dita mi tastò i fianchi prendendomi e avvicinandomi di più a lui. Mi spostò i capelli da un lato e senza nemmeno accorgermene sentii che la lampo era già su.
Ma lui mi tenne ancora ancorata a lui.
Le sue mani mi tennero i fianchi con leggermente più forza e sentii che avvicinò il suo viso al mio collo, mi annusò e sentii il suo caldo respiro su di me, chiusi gli occhi e mi lasciai andare al suo tocco.
"Sei così profumata" mi disse d'un tratto risvegliandomi.
"G-grazie.." sussurai
Mi girò verso di lui e mi accarezzò il viso con la sua mano, lo vidi piano piano avvicinarsi sempre di più accostando il suo viso vicino al mio, le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie e mancava un soffio prima che si unissero.
Stavamo per baciarci, quando la dipendente della fottuta boutique ci ha interrotti.
"Va tutto bene, signorina Miyeon?"
Ci staccammo subito e io aprii la tenda del camerino osservando la gelosia rosicare quella povera ragazza che pregava di essere al mio posto.
"Certo va benissimo, il vestito mi sta più che bene perciò si lo prendo"
"Uh perfetto allora la lascio cambiarsi così glielo incarto" e andò via lasciandoci nuovamente soli.
"Quella ragazza ti sta sbavando addosso da quando abbiamo messo piede qui" gli dissi
"Davvero? Non l'ho notato, ero troppo impegnato a guardare qualcuno di molto più bello..." mi disse guardandomi.
"Si, si ora esci pure devo togliermi il vestito" gli dissi spingendolo ad uscire dal camerino.
"No aspetta ti devo aiutare ad aprire la lampo" mi disse aggrappandosi con le mani alle mie braccia.
"Stai tranquillo riesco ad aprirla da sola" lo spinsi fuori e chiusi la tenda sentendolo ridere da fuori.
Mi tolsi il vestito e mi rimisi il mio bianco, uscita dal camerino jimin mi rubó dalle mani il vestito e lo pagò lui, volendo fare il gentiluomo.
Dopo essere usciti da quella fottutissima boutique
tornammo al cafe, dove ci aspettavano i nostri amici.
"Quanto ci avete messo per scegliere un solo vestito?" domandò irene.
"Nemmeno con noi ci mettevi cosi tanto Miyeon" continuò somi.
"Chissà cos'avranno fatto nei camerini..." disse yoongi.
"NON ABBIAMO FATTO NULLA" dissi io impanicata, sentii jimin sghignazzare da dietro di me, gli piaceva vedermi in imbarazzo.
"Poi ora devo urgentemente andare via" dissi inventando una scusa all'ultimo minuto per fuggire via da quell'imbarazzo.
"Ma come? Siamo insieme da nemmeno due ore" piagnucoló jisoo.
"Tranquille voi state pure qua, ma io devo andare a casa, devo aiutare mio padre in delle faccende" dissi nervosamente.
Irene mi stava fissando a lungo senza dire nulla, vuol dire che aveva capito stessi mentendo, ma non disse nulla, sapeva che volevo semplicemente tornare a casa.
"Va bene, allora ci sentiamo dopo, scrivici quando arrivi" disse nayeon.
Stavo per andare quando una mano mi prese il braccio.
"Dove credi di andare senza salutarmi?" mi guardò jimin.
Mi avvicinai alla sua guancia per dargli un bacino, ma d'un tratto di girò di lato e le mie labbra si congiunsero con le sue formando un piccolo e leggero bacio a stampo.
"Ma sei impazzito???" gli dissi sottovoce
"Tranquilla, nessuno ti sta guardando stanno tutti parlando di altro" mi sorrise lui.
"Sei completamente pazzo tu" gli dissi spingendolo sulla spalla.
"Pazzo di te" e mi fece l'occhiolino.
Santo cielo questo ragazzo era impazzito, era davvero impazzito, mi aveva baciato di fronte a tutti, fortunatamente non ci hanno visti sennò le mie amiche mi avrebbero assillata per tutto il tempo.
Non posso negarlo però, jimin mi piace e molto anche.
Mi dirigei verso l'uscita del centro commerciale e chiamai subito un taxi per tornare a casa.
Tornata a casa l'unica cosa che volevo fare era mangiare, stavo letteralmente morendo dalla fame.
Andai in cucina e rubai dei ravioli alle cuoche che stavano cucinando e poi mi diressi in camera mia per leggere e passare il tempo, prima dell'arrivo della sera in cui la mia vita sarà condannata.


Eccoci qua alla fine del terzo capitolo, ho finalmente finito di scrivere anche questo che è più lungo rispetto agli altri.
Spero vivamente che vi sia piaciuto❤️
Mi raccomando lasciate una stellina e seguitemii🩷🩷🩷
Ci vediamo nel prossimo capitolo con la cena tra i nostri protagonisti... chissà cosa succederà😏

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