Capitolo 4

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Quello che doveva essere un semplice riposino, si era trasformato in vero e proprio sonno profondo, perciò mi svegliai tardi di tre ore.
Mi piegai con le spalle appoggiate allo schienale del letto e presi il mio cellulare per controllare che ore fossero.
"Cazzo cazzo, merda è tardissimo" dissi correndo in bagno a fare una doccia veloce prima che arrivassero gli ospiti.
Finita la doccia spesi altri trenta buoni minuti a spalmarmi mille creme e spruzzarmi acque profumate nel corpo, poi mi asciugai i capelli e gli sistemai per bene con l'arriccia capelli, dando un effetto ondulato ai miei lunghi capelli setosi.
Corsi di nuovo in camera per truccarmi, non volevo troppo esagerare, stasera sarebbero stati presenti anche i genitori e non vorrei dare l'impressione sbagliata, non che mi interessi però devo per forza altrimenti darei ragioni in più a mio padre per farmi pentire di essere nata.
Ad ogni modo finito il make-up mi misi il vestito comprato questa mattina e indossai i tacchi a spillo con dei laccetti che si legavano dalla caviglia fino alla tibbia. 
Stavo finendo di spruzzarmi il profumo quando un forte bussare, mi fece sobbalzare.
"Tesoro? Hai finito di prepararti?" chiese mia madre con la sua dolce voce.
"Certo mamma, entra pure" le risposi.
Mia madre aprì la porta e sgranò gli occhi guardandomi.
"Tesoro mio quanto sei bella..." mi disse quasi commossa.
"Questo vestito è bellissimo, stai una favola" mi disse stringendomi le spalle e sorridendo.
"Grazie mamma" le sorrisi in ricambio apprezzando come riuscisse sempre a farmi stare bene anche nelle situazioni più critiche.
"Le assomigli ogni giorno di più..." disse infine con un velo di tristezza formato in viso.
Cercai di non pensare alla ragione per la quale mia mamma stesse parlando di mia sorella al passato, perciò feci un respiro e presi le sue mani stringendole tra le mie.
"Lei resterà per sempre in me mamma, infondo ci sta guardando da lassù e sicuramente starà molto meglio lì che in questo orrido mondo" dissi non sapendo nemmeno dove avevo trovato questo grande coraggio di riuscire a dire qualcosa che non avevo mai nemmeno ammesso a me stessa.
Mia madre intanto si stava asciugando delle lacrime che le si erano versate sul suo viso delicato.
"Hai ragione tesoro... poi questa è una sera speciale, non possiamo risultare di malumore davanti ai nostri ospiti, su andiamo di sotto" mi strinse la mano destra e ci dirigemmo al piano inferiore.
Le domestiche erano tutte in fila davanti alla porta d'ingresso che aspettavano l'arrivo degli ospiti, mentre mio padre era seduto solo, nel salone principale.
Eravamo arrivate all'ultima rampa di scale, quando aprirono le porte per invitare all'interno i Jeon, mio padre si alzò di scatto e andò a dare il benvenuto ai signori Jeon, lo seguí anche mia madre e io cortesemente mi inchinai davanti ai miei futuri suoceri.
"Oh quanto sei graziosa, tesoro, Jungkook è così fortunato a sposarsi con una donna così incantevole"mi congratulò la signora Jeon.
"Sono d'accordo con te tesoro, complimenti a voi signori Kim, vostra figlia è meravigliosa... perfetta per nostro figlio" si aggiunse il signor Jeon.
Parlando del diavolo... finalmente ci degnò della sua entrata, il fatidico jungkook che pieno di sè si inchinò davanti ai miei genitori.
"Signori Kim" salutò rispettosamente.
"Oh jungkook, tesoro sei arrivato" gli disse la signora Jeon.
"Si mamma...perdonatemi per il mio ritardo, ma oggi è stata una giornata impegnativa in azienda" si scusò con i miei genitori.
"Non scusarti figliolo, ti capisco benissimo anzi questo dimostra quanto tu sia un uomo, ad impegnarti duramente per l'azienda" lo complimentò mio padre, sentii il suo orgoglio gonfiarsi ad averlo finalmente come genero.
Entrarono tutti in salone per chiacchierare, io mi diressi con loro, ma venni fermata da una fredda mano che mi trascinò verso di essa.
"Non pensi sia troppo esposto questo vestito? Apprezzo il gesto di vestirti bene per me... ma ci sono anche i miei genitori, insomma, un po' di contegno Miyeon" sghignazzò guardandomi dall'alto in basso mordendosi il labbro inferiore.
"Hahahaha, sei divertente stasera sai?" dissi ridendo falsamente.
"A dire il vero sapevo ti sarebbe piaciuto questo vestito.... infondo siete amici avrete lo stesso gusto in fatto di donne..." sospirai fingendo indifferenza a tale conversazione.
"Cosa intendi dire?" mi chiese confuso.
"Beh... me l'ha scelto il tuo amico jimin" gli dissi sorridendo fieramente.
Il sorriso scomparse improvvisamente dal suo viso e mi guardò con quasi rabbia.
"Cosa stai dicendo?" mi domandò.
"Cosa c'è da capire? Siamo usciti oggi e lui ha visto questo bellissimo vestito e me l'ha preso, dopo che l'abbiamo provato" gli risposi guardandolo ferramente nei suoi occhi profondi.
"Abbiamo provato?? Cos'è te l'ha addirittura messo lui il vestito?" mi disse avvicinandosi al mio viso.
"Quasi... non riuscivo a tirare su la lampo" gli fissai le labbra, se le era leccate in segno di frustrazione.
Iniziò ad avanzare verso di me, avvicinando il suo viso pericolosamente col mio, con le sue mani gelide mi prese per i fianchi e mi sbattè contro il muro dell'entrata.
"Puoi provarci con chi vuoi, ma stai alla larga dai miei amici" mi disse con pochi centimetri di distanza da me, facendomi sentire il suo caldo alito sul collo.
Si distaccò da me lasciandomi ancora attaccata al muro la quale mi ci aveva spinto poco fa, andò in salone aggiungendosi alla conversazione iniziata tra mio padre e il suo.
Rimasi per minuti interi lì a fissare il vuoto, avvolta nei miei pensieri... come cazzo si permetteva a dirmi di stare alla larga dai suoi amici?
Pensa che io sia così facile, che ci provi col primo che passa... stronzo ipocrita.
"Signorina, sta bene?" mi chiese Sang-Hee.
"Si, si..sto bene" risposi, tornando in salone.
La cena stava andando bene, mio padre scherzava e discuteva col signor Jeon e mia madre sembrava andare molto d'accordo con la signora Jeon.
Jungkook non faceva altro che fissarmi continuamente mentre mangiavamo, cercai di ignorare il suo sguardo consistente, ma sembrava quasi impossibile.
La serata ormai era quasi finita e i nostri padri erano nel piano di sopra in ufficio, per parlare degli affari tra le due aziende mentre nostre madri invece bevevano una tazza di tè caldo e discutevano dei vecchi ricordi passati.
Io nel frattempo mi affrettai ad uscire in giardino per prendere un po' di aria e pensare a ciò che sarebbe diventata la mia vita dopo aver sposato quel coglione.
Non mi resi nemmeno conto che lui era fuori già da prima di me, mi stava dando le spalle osservando il giardino di rose coltivato da mia madre vicino casa, stavo per ritornare dentro per evitare di parlargli ancora ma d'un tratto mi parlò e per la prima volta, sembrava davvero serio e non il solito stronzo che ama mettermi in difficoltà.
"Ascolta Miyeon, so che la questione del nostro matrimonio è una completa cazzata ed entrambi lo stiamo facendo solo per il bene delle nostre famiglie...perciò ho un accordo da proporti, prima di sposarci" si girò verso di me.
"Sentiamo, cosa sarebbe?" gli chiesi dubbiosa su cosa aveva in mente.
"Beh ecco sai come sono fatto..." disse guardando in basso poi incrociando nuovamente i suoi occhi ammalianti con i miei.
"No... non ne ho la minima idea di come sei fatto" risposi sapendo benissimo a che cosa si riferisse, ma volendo provocarlo ancora un po'.
"Sono molto sessualmente attivo perciò secondo me..." non lo lasciai finire la frase.
"Vuoi fare sesso con me?!?!" risposi scioccata quasi urlando.
"Shhh... i nostri genitori ci possono sentire" mi tappò la bocca con la sua fredda mano.
Cercai di liberarmi ma non mollò perciò lo morsi facendolo sussultare dal dolore.
"Sei un cazzo di maniaco pervertito, non farei mai sesso con te" gli puntai il dito addosso.
"Ahia...merda, non hai capito un cazzo" si giustificó in fretta.
"Ti sto proponendo il fatto che potremmo continuare a insomma divertirci...anche da sposati" mi rispose accarezzandosi la mano appena morsa dalla sottoscritta.
"Ah... non avevo capito"risi nervosamente.
Sentimmo i nostri genitori fuori chiacchierare e ridere insieme, stavano accompagnando i signori Jeon verso la loro auto.
Jungkook si diresse verso di loro per tornare a casa, ma d'un tratto si fermò e si girò verso di me.
"Ah...vedremo Miyeon" mi disse.
"Vedremo cosa?" gli chiesi confusa.
"Vedremo quanto resisterai senza fare sesso con un maniaco pervertito" rise facendomi l'occhiolino e salendo nella sua ferrari nera.
Questo brutto stronzo continuava a prendersi gioco di me, maledetto... ho fatto bene a mordergli quella sua lurida mano.
Entrai di nuovo a casa dopo aver passato mezz'ora a fissare le stelle sulla panchina da giardinaggio di mia madre, trovando mio padre che mi aspettava davanti il camino.
"Vieni qua tesoro" mi incitò a sedermi vicino a lui.
"Si papà?" chiesi impaurita di ciò che mi avrebbe comunicato.
"Il matrimonio sarà tra due giorni, volevo avvisarti"
"Ma papà è troppo presto... non puoi aspettare almeno una settimana?"
"Prima è meglio è tesoro, e poi tua madre ha detto che non volevi nulla di troppo esagerato, ne ho parlato con il signor Jeon ed è d'accordo sul fare questo matrimonio in intimità" mi disse prendendomi la mano.
"Stai facendo una grande cosa per la nostra famiglia tesoro, sono fiero di te" mi accarezzò la mano con la sua calda.
Cercai di non piangere, era la prima volta che mi diceva qualcosa del genere, mi sentivo al settimo cielo come se la mia vita fosse cambiata d'un tratto dopo quelle quattro parole.
"Sarà meglio che vada a dormire, buonanotte figliola" si alzò dopo avermi accarezzato la testa un'ultima volta e si diresse verso la sua stanza.
Erano passati anni da quando mio padre mi avesse accarezzato o chiamata in quel modo, era come rivivere nuove sensazioni, sensazioni dimenticate anni e anni fa.

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