PARTE 1

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Frequento la terza superiore nell'Oregon, una scuola nella città di Salem, una struttura molto grande a due piani con pareti marroni, il tetto color nero, 3 portoni bianchi d'entrata e d'uscita, sopra questi portoni la scritta HIGH SCHOOL, e tantissime finestre bianche sulla facciata principale, dietro troviamo cinque campi da tennis in terra marrone e un campo di football americano circondato da una pista di atletica color nero.
Sono un ragazzo ribelle, non seguo la moda porto i capelli lunghi color castano, ho una carnagione olivastra, amo vestirmi in modo elegante, indosso delle maglie tinta unita, uso quasi sempre le camicie, non sto alle regole, non sopporto i professori e come loro non comprendono me, io non comprendo loro.
Non sopporto dover dipendere dai compiti, privi di realtà, assegnati da individui che sembrano non sapere più cosa essa sia.
Finita la scuola, cosa farò? Dove mi collocherò, oppure dove mi collocherà la società?
Perché riflettere su questo? Non ho, non abbiamo, tempo, ora, per questo.
Sono Angelo, un ragazzo italo-americano.
I genitori dei miei nonni si trasferirono negli Stati Uniti dalla Sicilia, nella prima metà del Novecento. Partirono da Trapani, una città sulla costa ovest della Sicilia negli anni 30' e da lì si imbarcarono per gli Stati Uniti direzione New York, durante lo smistamento furono
mandati all'Ellis Island, un'isola usata per mettere in quarantena i migranti provenienti da tutto il mondo con malattie infettive.
Sì, sono un ragazzo, come tanti qui: italo - americano, ribelle, intollerante alle regole, alla scuola... un ragazzo come tanti sì, ma come pochi, come ognuno di noi: unico.
Di chi sarà l'ultimo verdetto: dei miei genitori, dei miei professori, dei miei compagni di scuola, vostro!?!? Può essere... ma, a me, questo verdetto, non tocca.
Dopo l'Inferno delle medie, un periodo da dimenticare, i compagni che pensavano sempre a se stessi, nessuno aiutava nessuno, uguale i professori, rimanevi indietro con le materie, ti lasciavano indietro, sono riuscito a risalire il Purgatorio e a metà strada... eccola, Beatrice, la mia Beatrice: una ragazza straordinaria di nome Korine, una ragazza dai capelli lunghi neri e occhi marroni color castagna con uno sguardo
penetrante che colpisce il cuore, non molto alta e una carnagione dolcemente olivastra, un viso d'angelo, di una bellezza intoccabile.

IO E LEIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora