Un armadietto... Fritz si era nascosto dentro un piccolo armadietto all'interno del suo ufficio. Stava sudando freddo e tremava come un ragazzino terrorizzato; il silenzio gli permetteva di sentire il battito accelerato del suo cuore.
Lui sapeva che la batteria di quella stupida porta blindata si stava esaurendo e che "loro" ne avrebbero approfittato per entrare e prenderlo. Per questo aveva deciso di nascondersi là dentro, a sperare e pregare che quelle... cose, non tentassero di cercarlo proprio in quell'armadietto. All'improvviso gli schermi delle telecamere iniziarono a distorcere le immagini e il lampadario a spegnersi ed accendersi all'impazzata. Fritz alzò lo sguardo e vide dalla finestra posta accanto alla porta la sagoma di uno di loro. Il guardiano notturno aveva il cuore in gola, e proprio in quel momento la porta perse energia e si aprì.
Fritz sussultò per l'improvviso black out dell'ufficio: tutto ciò che lui riusciva a vedere era il buio assoluto... eccetto per due puntini bianchi e luminescenti che entrarono dalla porta ormai aperta. Le due lucine erano accompagnate da rumori meccanici e forti tonfi ripetuti ad intervalli regolari, erano passi di qualcosa di molto pesante. Fritz sudava così tanto che i suoi vestiti si erano completamente bagnati; aveva paura che quella cosa lo avrebbe trovato, e...
L'essere si girò di scatto nella direzione del nascondiglio della guardia notturna. Da dentro l'armadietto il cuore di Fritz smise di battere per un secondo; non riusciva più a muovere un muscolo dal terrore di fare anche solo un piccolo rumore e quindi rivelare la sua posizione. Quel coso iniziò ad avvicinarsi al armadietto. I suoi passi meccanici e pesanti si facevano sempre più vicini, più vicini, più vicini, finché non fu che a pochi centimetri di distanza dal nascondiglio della guardia. Fritz poteva sentire l'odore di lavanda mischiato con quello di carne in putrefazione; aveva paura che quella cosa avrebbe staccato lo sportello per poi afferrarlo e, molto probabilmente, strappargli gli arti uno alla volta.
Invece, l'essere se ne andò via così come era arrivato: la guardia poteva sentire i pesanti passi farsi sempre più deboli fino a scomparire completamente facendolo sprofondare di nuovo nel silenzio. Dopo un paio di minuti, Fritz si fece coraggio e uscì dal suo nascondiglio; l'ufficio era vuoto fatta eccezione per i monitor, la sedia da ufficio a terra e i vari poster e disegni appesi alle pareti; lui sapeva però che senza le porte non sarebbe riuscito a sopravvivere nemmeno mezzo secondo. Decise quindi che avrebbe fatto una corsa verso l'uscita, anche se ciò significava dover percorrere il lungo corridoio, la sala giochi e quella principale. C'era anche il rischio di essere licenziato ma non gli importava, era molto meglio trovarsi un nuovo lavoro piuttosto che stare in questo posto maledetto per un'altra notte.
Perciò si fece coraggio; uscì dall' ufficio percorrendo il corridoio fino ad arrivare alla porta di servizio dietro al bancone dei premi; percorse un lungo e faticoso labirinto fatto di cabinati Arcade fino ad arrivare all'uscita. -Sono salvo!- si disse Fritz, ma purtroppo, non si era accorto che per tutto il tempo era stato seguito da un qualcosa di molto sinistro.
Appena uscito dalla sala giochi, Fritz si voltò verso la sua destra e lì la vide l'uscita dell'edificio. Non volendo perdere altro tempo, iniziò a corrervi incontro. Era così vicino ad andarsene, era quasi riuscito ad arrivare a metà stanza, quando dei passi metallici, veloci ed improvvisi, alla sua sinistra lo raggiunsero assieme ad un'estremo dolore alla sua coscia, quasi come se qualcuno l'avesse squarciata. Un rumore molto forte di un osso che si rompeva penetrò nelle sue orecchie. La guardia notturna cadde a terra con un tonfo. Stordito per la caduta e il dolore alla gamba, Fritz provò a rialzarsi senza successo. Non avrebbe voluto farlo, ma si girò per controllare le sue condizioni, solo per per rimanere inorridito da ciò che vide... mezza coscia della sua gamba sinistra era completamente scomparsa rendendo visibili i vasi sanguigni, la sua carne e il suo femore ormai rotto.
Sapeva che le speranze erano ormai appese a un lumicino, ma ancora non si era arreso. In fondo alla sala, a destra, vide la sagoma di uno di quei cosi tenere con la sua mano uncinata il resto della sua gamba prima di lasciarla cadere al suolo. Fritz iniziò a strisciare con tutta la forza che il suo corpo gli poteva concedere, mentre quel coso camminava lentamente e inesorabilmente verso di lui quasi come se se la stesse prendendo comoda. Nelle orecchie di Fritz riecheggiavano il rumore di quintali di metallo sbattere contro il marmo e quella orribile canzoncina che la volpe stava intonando:
- dum dum de dum dum di ri di dum, para pa pa par pa para pa -
- No, no, no, no! Manca così poco ... - pensava Fritz in quelli che potevano essere i suoi ultimi istanti di vita mentre i passi metallici si facevano sempre più vicini.
Era quasi arrivato all'ultima fila di tavoli quando qualcosa gli afferro la caviglia e lo trascinò all'interno dell'edificio; Fritz iniziò ad agitarsi nel disperato tentativo di liberarsi dalla presa di quel mostro meccanico, ma l'unico risultato fu quello di perdere sempre più sangue da quel poco che rimaneva della sua coscia. La sua vista si offuscò e la testa cominciò a roteare. Con gli occhi riusciva a scorgere l'uscita che ormai sembrava un lontano miraggio.
- N... NO! - gridò Fritz prima che una delle tante porte dello staff gli si chiudesse davanti agli occhi; un silenzio tombale aveva riempito l'edificio e le luci si erano tutte spente come se non ci fosse mai stato nessuno, ma quell'uomo non era il primo e forse non sarebbe stato nemmeno l'ultimo.
Fritz era diventata una delle tante vittime che il Freddy Fazbear's pizza place non avrebbe mai più restituito.
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Spero che vi sia piaciuta; ma la storia è solo all'inizio...
Tutti i diritti appartengono a Scott Cawthoon e alla Blumhouse
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FIVE NIGHTS AT FREDDY'S
HorrorAvvertenze: questa storia contiene sangue, scene disturbanti e un enorme discorso a proposito di morte e omicidi; se non vi piacciono gli argomenti oppure siete deboli di stomaco vi consiglio di smettere di leggere subito. ... ... ... siete ancora q...