𝐑𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐨𝐜𝐨

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Si scostò una ciocca di capelli alla sua destra: i capelli davanti agli occhi non li supportava. Sbuffò sonoramente Isabelle, mentre si gustava la sua tazza di latte col miele, caldo e dolce: quanto amava berlo in tranquillità, quando fuori pioveva. Sì, insomma, Roma non era esattamente una delle città con una temperatura stabile, o prettamente soleggiata.
Sicuramente, però, era piena di vita nonostante i rovesci giornalieri: le vie della capitale erano sempre brulicanti di vita, a qualsiasi ora del giorno e della notte, rendendola piacevole da vivere, per chi ama il contatto con altre persone.
Isabelle era una di queste.
La rossa universitaria amava Roma, con la sua immensa cultura e vitalità, nonostante fosse difficile da vivere: c'era tanta competitività, soprattutto tra i giovani. Era un concetto che non comprendeva, per niente: perché non collaborare per apportare le giuste novità nella società, piuttosto che sprecare tempo ed energie per scontrarsi?
Lo trovava un'inutile perdita di tempo..
Un esempio, era proprio il telegiornale che - a detta sua - era soltanto un ammasso di notizie raccapriccianti, e a volte pompate per terrorizzare e spaventare, che portavano tanta tristezza e poco più. Preferiva informarsi direttamente da Internet, da siti affidabili. Esistono svariate fonti, e tutte da leggere o visionare, perché non sfruttarle? Siti web, siti ufficiali, pagine d'informazione.. tutte fonti che, se cercate bene, possono aiutare. Ed i followers possono aiutare loro. In fondo, nella vita si dà e si riceve.

I suoi occhi verdi come l'erba in primavera erano ancora appannati, e dovette strizzarli ancora per cercare di mettere a fuoco, per vedere al meglio le immagini che passavano in televisione. Stavano per dare un'altra notizia...

"Passiamo ora all'ultima sparatoria avvenuta questa notte, nella periferia di Napoli: sono stati trovati più di 120 cadaveri, tra uomini, donne e bambini al "Ristorante Vesum". Soltanto un uomo è sopravvissuto, che attualmente in stato di coma: il cuoco. Per le altre vittime non c'è stato niente da fare.."

«Mh.. il caso di papà...» sussurrò Isabelle, mandando giù un altro goccio di latte, e sgranocchiando un biscotto ai cereali, che amava tanto. Dovette portarsi un dito alle labbra, per evitare che una briciola cadesse a terra. Prese con la sua piccola mano il telecomando nero, per alzare di qualche tacca il volume.

"...le indagini hanno portato all'identificazione dei morti, ed è stato scoperto che alcuni di loro erano della nota famiglia mafiosa napoletana, i Marino. E' stato ucciso uno dei tre fratelli più famosi della malavita, Luca Marino. Dei sospettati ancora non si sa nulla, ma la polizia napoletana sta investigando sul caso, con il sostegno della polizia romana. Si sta seguendo la pista di un conto in sospeso con altre famiglie rivali, ma non ci sono certezze; sono stati trovati diversi bossoli e proiettili provenienti da diverse armi e due impronte col sangue di due scarpe di misura e marca differenti, quindi si sospetta che ci siano più di un assassino in circolazione. Davanti alla scalinata del locale, sono stati trovate delle impronte di pneumatico, molto probabilmente di una macchina a grande cilindrata."

«..Chiamo papà.» prese velocemente il cellulare dal tavolo in vetro, su cui stava facendo colazione, e digitò velocemente il nome del contatto nella rubrica: "Papà♥". Il cellulare prese a squillare, scandito, mentre Isabelle inghiottiva l'ultimo pezzetto di biscotto.
«Papà?» sentì alcuni commenti in sottofondo, ma erano così lontani da non comprendere quali voci fossero e di chi. Attese qualche secondo, prima di riniziare a parlare.
«Isabelle?»
«Ciao!»
«Come va?» si sentì borbottare ancora in sottofondo, un vociare di figure maschili e poche femminili, con l'accento napoletano.
«Dovrei chiedertelo io.. ho visto il notiziario proprio ora.»
«Cos'è successo? Tu che guardi il telegiornale? Mi devi dire qualcosa, Belle?»
«Avevo acceso la televisione, e preparando la colazione non ci ho fatto subito caso ai canali..» la rossa non amava come il padre ironizzasse sui suoi principi e ideologie. Lui scherzava sempre troppo, e voleva avere sempre l'ultima la parola. Forse era uno dei motivi per cui la madre era tornata in Francia, lontana da lui... e dalla figlia. «Ho saputo che avete trovato degli indizi.»
«Questi telegiornali parlano sempre troppo.» si sentì dall'altra parte della chiamata.
«Aspetta...» la ragazza allontanò un attimo il cellulare dal suo orecchio, per ascoltare meglio la televisione.

𝓉𝒽𝑒 𝐌𝐢𝐬𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 - 𝐿𝑎 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑎 𝑖𝑛 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora