6 - Accismus

145 6 54
                                    

-ˋˏ ༻ෆ༺ ˎˊ-

(s.) fingere disinteresse per qualcosa
mentre in realtà lo si desidera

-ˋˏ ༻ෆ༺ ˎˊ-

Un ticchettio incessante affollò i suoi sogni. Fizz provò a riaccucciarsi sotto le coperte, ma il rumore picchiava a intensità altalenante ed era troppo fastidioso per recuperare il sonno. Si trattava sicuramente del suo squallido termosifone nel suo squallido appartamento, il quale era solito far prendere vita e fare voce così ai suoi fastidi. Però, il rumore era davvero eccessivo. Anzi, sembrava quasi quello naturale della pioggia. Assurdo, no? La pioggia... Mica pioveva a Greed... Aspetta!

Il piccolo imp scattò rapido a sedere, quasi lanciando via le coperte nell'impeto, e l'odore intenso della pioggia gli riempì le narici. Era in un appartamento dai toni scuri, coricato in un comodo, enorme letto con coperte di cotone scure. Dove diavolo era!?

Il suoi neuroni iniziarono a fare scintille nello sforzo di mettere insieme i pezzi. La coda gli si aggrovigliò nel petto e le mani metalliche agguantarono febbrili la maglietta che indossava. Fu proprio quella a riportarlo sui suoi piedi: Era una maglietta di Asmodeus.

Il demone blu, dopo la conversazione della sera precedente, aveva insistito per farlo restare a dormire lì. Era stato così convincente, e Fizz così mortalmente stanco, che l'imp non aveva saputo opporsi a nessuna proposta. Camera degli ospiti, maglietta larga e comoda come pigiama, una mattinata libera.

Un grosso orologio a display figurava su uno dei due comodini a puf retati. Erano le 12 passate, decisamente tardi. Fizz cacciò a forza il pensiero di Mammon e del suo terrificante sorriso, così come della sua voce piena di parole sgradevoli e appiccicose. Asmodeus gli aveva assicurato che per quella mattina nessuno lo avrebbe disturbato e Fizz si era fidato, decisamente bisognoso di riposo.

Spontaneamente ripensò al sorriso deciso del Peccato mentre, schioccando le dita, ribadiva di avere lui le redini della situazione se c'era di mezzo Mammon. Un formicolio gli pizzicò le guance e quello fu il segnale che era decisamente ora di alzarsi, distrarsi e cercare del caffè.

Allungò le gambe fino a toccare il pavimento gelido, abbandonando il dolce abbraccio delle coperte. Sicuro, si spinse con le mani giù dal letto -giusto qualche spanna di troppo-, riatterrando preciso sulle caviglie come un metro a scatto nel suo astuccio. Non sapeva bene dove andare, non ricordava minimamente la strada fatta la sera prima dal salotto fino alla stanza, né conosceva l'ubicazione esatta della cucina. Decise quindi di curiosare in giro e sperare in un po' di fortuna. Si abbassò la larga maglietta viola fin sotto le ginocchia e, cercando di non fare eccessivo rumore, varcò a piedi nudi la soglia della porta.

«Oh» Rimase immobile.

Un post-it giallo senape con un'elegante calligrafia in un inchiostro viola era stato appiccicato nella colonna di fronte alla porta, ondeggiando sopra a una caramella gommosa poggiata su un piattino bianco in cima a un mobiletto decorativo.

Si avvicinò lento, stringendo gli occhi per mettere a fuoco e leggere bene.

Il resto citava: "𝐵𝑒𝑛 𝑠𝑣𝑒𝑔𝑙𝑖𝑎𝑡𝑜, 𝑐𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑎𝑙 𝑡𝑒𝑠𝑜𝑟𝑜?", con sotto il disegno della caramella a forma di labbra.

Fizz prese fra le dita il dolce gommoso, annusando d'istinto. L'odore zuccherino gli ricordò che aveva una fame da non vederci e, senza se e senza ma, l'addentò. L'intenso sapore della fragola non mascherò in tutto la punta di vodka che conteneva, ma quando se ne accorse era ormai troppo tardi. Contrasse il viso in una smorfia, non aspettandosi quel sapore, voltandosi nell'altra direzione per istinto.

𝙲𝚘𝚕𝚕𝚢𝚠𝚘𝚋𝚕𝚎𝚜  - 𝙵𝚒𝚣𝚣𝚖𝚘𝚍𝚎𝚞𝚜  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora