PROLOGO

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A chi riesce a guardare oltre.
E bla bla bla, già lo sapete.

Benvenuti sulla giostra, spero non soffriate di vertigini.

Prologo

Odio i biscotti.

Non fraintendetemi, sono buonissimi, soprattutto quelli fatti in casa che lasciano quel delizioso aroma in ogni stanza, pure in quelle con la porta appositamente chiusa.

Nello specifico, odio i biscotti natalizi.

Mi è stato detto che, quando si subisce un trauma importante, spesso capita che la mente si focalizzi su dettagli assurdi - se non proprio insignificanti - ed io, la notte del ventiquattro Dicembre mentre mi stavo dissanguando sul pavimento della cucina, non riuscivo a pensare ad altro se non al fatto che i miei stupidi biscotti si sarebbero bruciati nel forno.

Sono passati cinque anni, eppure ancora oggi il solo odore di un qualsiasi tipo di biscotto mi nausea.

Quella notte morirono tutti: mia madre, mio padre, mio fratello.
Due uomini incappucciati, armati di coltelli da macellaio, entrarono dopo cena.
Io fui l'unica a salvarmi dal massacro, ma forse non è un'affermazione troppo corretta, questa.

Rimasi in coma farmacologico sei mesi dopo aver subito tre operazioni chirurgiche, una delle quali per asportarmi un rene.
Al mio risveglio in ogni caso, non ho trovato nessuno. Non un parente, non un amico, non un conoscente.
Solo due agenti Marshals della sezione protezione testimoni che si alternavano ogni otto ore. Il signor M e il signor T, si facevano chiamare così.

È questo che succede quando la figlia di un giudice federale che non ha mai avuto paura del prezzo della giustizia sopravvive ad un attentato di natura vendicativa: ti fanno sparire.

Quindi, in quanto alla mia affermazione di prima, sarebbe più corretto dire che la notte del ventiquattro dicembre sono morti tutti, compresa Diane Thomson.
Il fatto del tutto peculiare in questo caso, piuttosto, sarebbe la nascita di Addison Price dalle sue ceneri, come una maledetta fenice.

Ho avuto molti nomi, troppi e francamente nemmeno li ricordo. Tutti temporanei per permettere ai Marshall di spostarmi di luogo in luogo per ricevere le cure necessarie in zone sicure.
Ma Addison è il primo nome destinato a durare un po' di più, il primo che sento mio, il primo che spero di non dover cambiare.

Questa è la storia della mia seconda vita.

E di come sono riuscita a rovinare tutto.

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