Riconciliazione

27 5 12
                                    


«Secondo te com'è questa?»

«È carina, il colore poi è molto estivo»

«Ok... e questa?» l'immagine cambia non appena il dito scorre sullo schermo «Forse è un po' troppo corta, tu che dici? Sii sincero»

Mi gratto la barba e faccio finta di pensarci a lungo «Forse questa è un po' troppo audace» le dico alzando le mani «Ma ti ricordo che io sono l'ultima persona a cui puoi chiedere consigli su come vestirsi. Non ci capivo nulla alla tua età, figurati ora»

La paletta sprofonda nella palla di panna mista stracciatella e con un rapido guizzo mi finisce nella bocca, e lascio che il vento caldo che si alza dalla strada mi soffi sulla nuca. Il sole è ancora alto, nascosto dietro i condomini che circondano la piazzetta, sette lingue di cemento secche e dritte verso il cielo. Sento che si sta facendo tardi. Il pomeriggio è stato tranquillo, il gelato era buono, e vorrei che non arrivasse mai la sera. Kamila, vedendomi distratto, mette via il telefono, forse infastidita, e finisce in due colpi secchi la sua coppetta.

«Alla fine avete deciso dove andrete?» cerco di riagganciare la conversazione «Andrete davvero in centro?»

Lei annuisce con il capo mentre gratta dal fondo gli ultimi resti mezzi sciolti del suo gelato «Andremo in Santa Croce a cenare, e poi...» si passò il tovagliolo sulle labbra «Volevano andare in un locale lì vicino a ballare. E stare fuori fino a tardi»

Colgo una smorfia leggera sul suo volto «A te non piace andare a ballare?»

Kamila si stringe nelle spalle e stira un sorriso imbarazzato, ed anche io mi sento un poco a disagio. Questa ragazza è venuta in casa mia una volta a settimana per un anno intero, eppure trovo così strano vederla sorridere. Faccio fatica quasi a riconoscerla.

«Non proprio, però...» confessa «È la prima volta che mi invitano a fare serata fuori con loro. A questo punto, penso che valga la pena provare a vedere che succede» tutto il suo corpo sembra illuminarsi di colpo «Alla peggio, posso sempre sgattaiolare via con Irene, e passare il resto della serata sola insieme a lei»

Mi viene da sorridere anche a me e annuisco con piacere. «Fai bene a festeggiare» le dico «Il tuo voto della maturità te lo sei proprio guadagnato»

Altri tre anziani seduti vicini a noi si alzano facendo strisciare le sedie sul ciottolato facendo il rumore di una mitragliatrice. La mia paletta si mette a disegnare dei cerchi sul fondo della coppa, e si fa avanti la presa di coscienza del fatto che sono passate tre settimane da quella sera, insieme alla fastidiosa sensazione che tutto mi stia sfuggendo di mano. Due settimane fa circa c'è stata infine quella così tanto discussa riunione di condominio, ma io non feci nessun intervento. Non avevo con me il monologo avvelenato contro "Sua altezza del Meyer" madame Astarita, non lo avevo mai neanche scritto davvero. Il foglio è rimasto bianco nel mio cassetto, insieme a tutta la mia rabbia e la mia voglia di vedere bruciare quella donna. Non mi ricordo di cosa si parlò in quella riunione, ma mi ricordo molto bene come la signorina Astarita, fredda e silenziosa, si girasse di nascosto per lanciarmi occhiate curiose e maliziose, speranzosa di vedere nelle smorfie sul mio volto i frutti della sua cattiveria.

Spero di non averle dato soddisfazione.

Quindi, non è successo nulla di interessante, come al solito, e la vita è continuata come ha sempre fatto. Kamila è tornata a sedere con una bottiglia d'acqua fresca. Sarà forse una mia impressione o perché non sono abituato a vederla fuori da casa mia, ma da quando ha fatto la maturità, ha assunto atteggiamenti da donna adulta. In un certo senso, a vederla così, provo una forte nostalgia.

«Sai, ho pensato a cosa farò ora» mi dice con orgoglio incerto «Rimanderò l'iscrizione all'università all'anno prossimo, e intanto cercherò di fare volontariato alla Protezione Civile, e mi cercherò un lavoro. Almeno, così, avrò il tempo per capire bene cosa voglio fare della mia vita, ma non starò senza fare nulla. Che ne pensi?»

KamilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora