04. Ti sei persa, ragazzina?

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'Perfino il Diavolo, un tempo,era il più bello degli angeli

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'Perfino il Diavolo, un tempo,
era il più bello degli angeli.'

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Non mi sto cacciando in nessun guaio.

Non morirò oggi.

Nessuno mi farà del male.

Erano queste le frasi che mi ripetevo come un mantra mentre camminavo per quella strada flebilmente illuminata con il cappuccio della felpa calato sulla testa per evitare di attirare sguardi non richiesti.

Lo ammetto, a volte ero sconsiderata e prendevo decisioni particolarmente avventate, ma non avevo mai rischiato di mettere la mia vita a repentaglio.

Avevo pur sempre un limite, sapevo sondare i pericoli.

O almeno era stato così fino a quella sera.
Diamine, ero sicura che non sarei morta solo perché avevo deciso di avventurarmi nella tana del serpente, ma non potevo essere sicura di uscirne completamente illesa.

E sicuramente lo spray al peperoncino che avevo infilato nella borsa sarebbe servito a poco, ma almeno mi dava qualche speranza.

La mattina precedente ero riuscita non solo ad avere il nome dell'assassino – Krait –, ma perfino il luogo in cui forse avrei potuto trovare qualcuno che lo conosceva. C'era voluta molta pazienza per far sbottonare Isaac, e avevo mentito più volte sulle mie reali intenzioni, ma alla fine aveva vuotato il sacco. Krait era soltanto il soprannome, e io avevo necessità di conoscere il suo nome reale per dirlo alla Polizia.
Quando infatti avevo contattato l'agente Taylor per comunicarle quel soprannome, la sua risposta era stata soltanto: «Non l'ho mai sentito. Sei stata brava, però. Ti terrò aggiornata.»

Tuttavia, se non l'avessero rintracciato in tempi brevi, magari tutta quella faccenda mi si sarebbe ritorta contro. Il tempo era prezioso, e se avessi scoperto il suo vero nome per consegnarlo alla Polizia, sarei riuscita di nuovo a dormire serenamente.

E poi, il tono allarmato di mio padre mentre mi ripeteva di stare alla larga dai guai, aveva fatto scattare qualcosa nella mia testa. C'era qualcosa che non mi aveva detto, sapeva qualcosa che io non sapevo, e dovevo capire.

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