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Era lì inpiedi davanti a me, mi fissava, se mi avrebbe attaccato avrei fatto finire nei casini pure Hawks, gli avevo mandato la mia posizione alla svelta mentre dietro di me vidi un vicolo che avrebbe portato i due bambini in salvo "correte!" dissi a loro, non persero tempo. pregai solo che Hawks mi raggiungesse il prima possibile, cosa dovevo fare io?.

Mi attaccò prima lui con un attacco frontale, schivavo tutti i suoi colpi ma non sarei riuscita a tenere per tanto senza attaccare.

cosa devo fare ora?

Schivai un altro colpo questa volta per poco, sentii pure l'aria provocata dal suo pugno sfiorami il viso. Se scappavo mi avrebbe comunque raggiunta quindi decisi di attaccare, o almeno, provare a difendermi.

"arca" tra le mie mani si formò una sfera di luce che tirai verso di lui, ci finì dentro, iniziò a tirare pugni all'arca per liberarsi con tutta la sua forza mentre io cercavo una soluzione per tirami fuori dal casino. Il nomu riuscì a romperla è i pezzi volarono via come schegge di vetro facendomi un piccolo taglio sulla guancia.

primo incarico già andato di merda. Pensai

Creai una bolla di luce che gli lanciai addosso, ero riuscita a scalfirgli la pelle, qualcuno dietro di me gridò, dopo aver visto il nomu, mi girai, "vattene via da qua!" l'uomo corse via, brutta mossa, mi ero distratta, il nomu mi prese il braccio stringendo, e bloccando i mi tirò un pugno con tutta la sua forza inpieno stomaco,

Peccato solo che non riesco a dare un po' di sollievo a me, siccome il mio potere funziona solo sugli altri.
un male incredibile, sputai sangue, il nomu mi teneva ancora stretto il braccio. Questa volta misi più potere, il massimo, e mirai al suo cervello. Vedevo solo la luce mentre gli lanciavo la mia sfera

È abbastanza esposto, posso colpirlo tranquillamente adesso

Non mi accorsi che aveva un braccio libero che andava dritto al mio collo, mi prese per un soffio mentre il suo corpo cadeva atterra.

È tutto finito.

Caddi insieme a lui a pancia in su, sdraiata atterra, mentre il mio collo si riempì di sangue, mi aveva preso per un soffio tagliandomi profondamente il collo, quasi sgozzandomi.

Ci è mancato veramente poco. Chissà se la prossima volta avrò così fortuna.

Sentii una folata di vento, "meglio tardi che mai uccellino" risi, tossii sangue, non gli spiegai la situazione si capiva già vedendo la scena.

E lui quella scena la stava guardando con gli occhi sbarrati.

Guardò me, ormai in punto di svenire e il nomu. Non riuscì a capire molto, sentivo le sue calde braccia prendermi a mo di sposa. "adesso ti porto via da qua, fiorellino, hai fatto un ottimo lavoro". Lo sentii alzarsi in volo, non avevo più nemmeno la forza di rispondergli.

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Mi svegliai in un letto d'ospedale, era tutto bianco, non c'era nessuno, nonostante il dolore allucinante allo stomaco, con un gemito riuscì a sedermi lasciando le gambe a penzoloni dal letto. L'orologio segnava le 4 del pomeriggio, avevo dormito un giorno intero. Mi guardai allo specchio. Il taglio sul collo non c'era più, probabilmente recovery girl mi aveva almeno curato le ferite 'superficiali' ma il dolore allo stomaco continuava a persistere.

Dopo qualche minuto provai ad alzarmi in piedi e fare qualche passo, come pensavo era difficile, caddi.

In quel momento la porta si spalancò e Hawks che mi vide atterra mi aiutò ad alzarmi.
Hawks: "cosa ti è venuto in mente di attaccare, andremo nei guai entrambi adesso, e io non ho tempo da perdere"

eh? Avevo letteralmente rischiato la vita, ero su un letto di ospedale, avevo dormito un cazzo di giorno e entrando qua senza un 'come stai?' mi attaccò

"hai ragione la prossima volta mi farò prendere a calci in culo da lui finché non arrivi, magari muoio ma a te non penso che importi più di tanto" ci fu un lungo silenzio mi alzai e presi i miei vestiti, siccome avevo addosso i vestiti dell ospedale "girati" lui lo fece.

Hawks: " non puoi andare devi restare in ospedale ancora" osava ancora parlarmi, non aveva ancora capito che quelle parole avevano fatto male, almeno, il loro significato.
"non mi importa sto bene"
Hawks: " stavi bene anche quando eri atterra poco fa? " ci fu un lungo silenzio, zoppicando e tenendomi lo stomaco, lo sorpassai, lui mi seguii fin fuori dall ospedale e chiamai un taxi.

"se il tuo problema è veramente i guai che potresti finire, veramente, mi inventerò qualcosa io, non c'è nemmeno bisogno che ti sprechi, così sei contento" salii sul taxi e chiusi la portiera prima che possa aggiungere altro.

Arrivata a casa mi buttai sul letto. Il dolore lancinante allo stomaco non voleva cessare. E oltre al dolore fisico...

"Ci mancava solo lui... " dissi a bassa voce, quelle parole erano state uno schiaffo in pieno volto.
Mi non mangiai nemmeno, si erano fatte le 6 di sera, stanca di tutto, mi addormentai.

Mi svegliai in piena notte, era l'una del mattino, tra tutto quello che era successo non sono riuscita a dormire benissimo, così decisi di andare a farmi un giro.

Spazio autrice

capitolo scritto nell'ora di chimica.

sotto la mia ala (hawks x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora