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Camminavo senza una meta precisa, fortunatamente il mio hotel non si trova in centro città così ero sicura di stare da sola quei momenti in cui volevo farlo.

Passai davanti a un vicolo, c'era qualcuno appoggiato al muro con un lungo cappotto, strappato a tratti.

?: " come può una ragazza così giovane e bella andare in giro da sola a quest ora? Sai ci sono persone in cui non vorresti proprio voler a che fare" da quell'oscuritá uscì un ragazzo pieno di cicatrici, che conoscevo fin troppo bene da quanto ne parlavano a scuola, Dabi della Lega dei villain. "sono come te le persone a cui non vorrei aver a che fare" mi fermai e lo guardai in faccia.

Lui prese una ciocca dei miei candidi capelli e la girò tra le sue dita, rimasi bloccata sul posto ma nonostante questo continuavo a guardarlo con determinazione, con sfida.
Dabi: "ah quindi non vorresti avere a che fare con me?" nel suo volto si fece strada un sorriso sadico. "no" gli schiaffeggiai la mano e lui la abbassò.

Dabi: "ho capito te sei la stagista del pennuto, quel bastardo  fortunato" intenderà Hawks!? Si conoscevano? "lo conosci?" Dabi rise e tornò nel buio del vicolo dandomi le spalle e sventolandomi le mani. Per poi rimettersele in tasca, ovvero dov'erano state per tutta la nostra chiacchierata.

Dabi: "ci si vedrà sicuramente" mi lasciò con più dubbi di prima. Anche se non erano affari miei dovevo capire cosa stava succedendo "ASPETTA!" lui si fermò ma non si voltò "dimmi come lo conosci almeno!" rimase sempre di spalle.

Dabi: "lui lavora per noi" rimasi zitta, cosa dovevo fare?
Dabi era già sparito in quel buio. Per poco non caddi, le mie gambe non reggevano piú.
Pensai che probabilmente Dabi mi aveva raccontato un bugia ma perché, perche farlo? Non avrebbe avuto nessuna ragione, a meno che non abbia dei conti in sospeso con lui.

Mi promisi che non avrei detto niente a nessuno. Così tornai a casa, piena di dubbi e incertezze. 

Continuo a sperare che quello che ha detto Dabi non è vero, non può esserlo, se è la verità con lui non ci avrò più niente a che fare.

Deglutii, non ci dovevo pensare, non volevo pensare che la faccia della moneta che era sempre stata girata all'insù poteva capovolgersi rivelando un lato mai visto.

Quello che fa davanti ai media, come tratta le persone, COME TRATTA ME è tutto falso.

Scossi la testa e cercai di lasciarmi quel pensiero alle spalle, mentre mi incammina o questa volta verso casa mia.

Appena arrivo mi faccio una dormita non ne voglio sapere di niente. Domani non vado a lavoro, aspetto almeno che mi si chiariscono le idee

Arrivata a casa e dopo aver spento il telefono, mi butta sul letto.

Non sono riuscita a dormire bene questa notte, per niente, ho delle occhiaie parecchio evidenti. Non ero nemmeno andata a fare colazione. Sentii bussare alla porta, mi bloccai.
Hawks:" fiorellino ti ho portato qualcosa da mangiare..." quel nome, un altra sberla, non poteva fare finta di nulla, come se ieri non fosse successo niente, eppure, lo stava facendo, eccome se lo stava facendo. Non risposi. Come se non fossi in casa. Anzi appoggiai la testa sul tavolo della cucina.

Ma come sappiamo tutti lui non è un tipo semplice.

La finestra si aprì, vidi hawks entrare
Hawks: "che c'è hai fatto serata?" disse con un sorriso vedendo le mie evidenti occhiaie, cercando di rendere l'aria meno tesa.
io senza che me ne accorsi sentii delle calde lacrime solcalmi il viso, stavo piangendo.

Come mi ha trattata, le parole di dabi, non avevo dormito nulla, e lui viene qua, entra nella mia camera d'hotel e mi chiede se ho fatto serata?

Forse non ragionavo lucidamente per il poco sonno, o per gli anti dolorifici che avevo preso poco prima.

Hawks lo notò "t/n..." mi disse abbracciandomi, e tenendomi stretta a lui,
Hawks: "scusami" non disse altro, io mi abbandonai al pianto, sapeva che non doveva chiedere nulla e non lo fece, mi portò in camera in braccio, mi era letteralmente attaccata a lui nascondendomi tra l'incavo del suo collo, non mi interessava della vicinanza, a quanto pare nemmeno lui c'eravamo solo io e  Hawks, oramai sdraiati sul letto mentre lo abbracciavo piangendo, e lui mi accarezzava i capelli.

Hawks: "adesso dormi, resto io qua con te promesso" non sono sicura volevo veramente che restasse ma non mi ero mai sfogata con nessuno così tanto quindi mi addormentai sul suo petto.

sotto la mia ala (hawks x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora