Capitolo I

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Gaia pov

È passato ormai un po' di tempo dalla mia entrata ad Amici, la scuola più famosa d'Italia, e delle volte mi sembra ancora tutto così surreale.
Quella mia e dei miei compagni è una routine veloce, dove a volte è molto complicato ritagliarsi dei momenti per noi. Siamo inondati di lezioni, prove, studio e faccende domestiche ma questo non ci ha impedito di creare dei rapporti solidi tra noi, rapporti di amicizia, fratellanza e, per alcuni, amore. Che strana questa parola di cui sento spesso tutto il peso e l'importanza forse perché è un sentimento che non ho mai provato. Certo, amo la mia famiglia, le mie amiche, la danza, ma non so cosa significhi amare un ragazzo.

Sono sul divano a godermi la pace della casetta post-cena mentre questi pensieri si susseguono nella mia testa e mi portano a fissare un punto fisso sul televisore acceso, non accorgendomi neanche del peso che si appoggia sul divano, segno che qualcuno si è seduto proprio accanto a me.
"Gaietta" sussurra la voce di Christian proprio accanto al mio orecchio, provocandomi una serie di brividi lungo tutto il corpo a cui non do molto peso.
Mi volto per guardarlo, la sua attenzione è tutta rivolta verso di me, i suoi occhi hanno una luce speciale che lo rendono ancora più bello. Mi vengono in mente le parole di Chiara, la quale, qualche giorno fa, mi aveva confessato come il cantante avesse rivelato che la mia presenza gli stava facendo bene, che con me sorrideva sempre.
Non nego che Christian mi manda in confusione, non nego che anche lui mi fa stare bene ma che non riesco a decifrare quello che provo, forse dovuto alla mia inesperienza o al fatto che semplicemente non credo che un ragazzo come lui possa guardare una come me. Mi fermo spesso a osservarlo, senza che lui se ne accorga, disegno con lo sguardo i contorni delle sue spalle grandi, dei suoi capelli ricci e delle sue braccia. Mi soffermo sui suoi occhi, gli stessi che, curiosi, mi stanno fissando in attesa di una mia parola.
"Chri" sussurro semplicemente.
"Che fai tutta sola? A che pensi?" Mi chiede allungando la sua mano verso di me per poi poggiarla su una mia gamba. Distendo le mie gambe, appoggiandole sulle sue e questo gesto sembra metterlo a suo agio perché mi sorride come un bambino.
"Niente, sono un po' preoccupata per la puntata, per tutte queste sfide che ci sono" gli dico.
"Non è solo questo, lo vedo" Christian mi legge dentro, e lo fa in un modo che delle volte mi fa paura. Sin dal primo istante in cui ci siamo conosciuti mi sembrava di conoscerlo da sempre e parlare e aprirmi con lui è stato automatico, sin dalla prima chiacchierata.
"Tu non hai paura?" Gli chiedo dopo qualche minuto di silenzio.
"Di cosa?" Mi risponde curioso.
"Di mostrarti vulnerabile agli occhi della gente, di mostrare i tuoi sentimenti" gli confesso a bassa voce.
"Siamo artisti, Gaia. Il mostrarci vulnerabili è parte del nostro lavoro. Io scrivo per questo, perché è molto più semplice di parlare, per me" i nostri occhi sono delle calamite che non riescono a staccarsi mentre ci addentriamo in questo discorso così pericoloso per me.
"Ma perché me lo chiedi?" Mi domanda lui.
"Non lo so, riflettevo sul fatto che non mi fossi mai innamorata e su quanto sarebbe difficile capire queste sensazioni e poi farle capire"
"Lo capirai, Gaia. E poi guarda che sei così pura quando danzi che io ti vedo, io riesco a capire quello che provi. Ti vedo vulnerabile, ma proprio per questo sei uno spettacolo per me"
"Anche io sono una tua fan, lo sai" dico sorridendo.
In risposta a queste mie parole, Christian unisce le nostre mani e una scarica elettrica lungo tutto il corpo mi fa scuotere.
"È meglio se vado a letto, è tardi" dico io, terrorizzata da queste sensazioni così difficili da interpretare. Ritraggo la mano e mi alzo di fretta, piegando il plaid sotto il quale stavamo riposando.
"Va bene, Gaietta. Ci vediamo domani" mi dice lui, alzandosi dal divano e lasciandomi lì, in balia dei miei pensieri.

Serendipity|| Gaia e MidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora