°Capitolo 18°

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tra/dì/re
Ingannare una persona violando la sua fiducia.



Gwen

Non avevo ancora avuto modo di vedere la terrazza della reggia. Ci sono angoli e luoghi di questa enorme casa che probabilmente non avrò mai modo di conoscere. Specialmente adesso che sto aiutando Gideon nell'organizzazione delle sue sfilate e di tutto quello che ne riguarda. Non so se il suo piano sia quello di farmi effettivamente conoscere l'ambiente della moda o di distrarmi dalla mancanza di Jimin e della mia famiglia. Probabilmente è un 50 e 50.

Usciamo di casa la mattina alle 9 e torniamo la sera verso le 18. Pranziamo insieme e sono io a ricordargli che deve farlo, proprio come facevo con Jimin. Mi sto abituando sempre più rapidamente alla mia vita qui e sto osservando anche quelli che saranno i miei lavori futuri. Non solo ideare e progettare abiti ma anche assistere i modelli durante le sfilate e verificare che lo schema d'insieme, sia perfetto: trucco, parrucco, vestiti in ordine.

Vorrei anche iniziare a leggere qualche libro scolastico, per portarmi un po' avanti con lo studio e il programma del nuovo anno accademico ma la sera crollo prestissimo, troppo stanca perfino per tenere gli occhi incollati allo schermo. È da giorni che io e Jimin ci sentiamo solo tramite messaggio e la cosa mi angoscia e mi rende permalosa e ingestibile.

Jimin stesso è impegnato con il lavoro, con la squadra e mi ha raccontato di quello che ha fatto Ujin e il mio sangue è andato in escandescenza dalla voglia di averlo davanti per prenderlo a schiaffi. La squadra delle cheerleaders ha animato anche qualche partita di noi ragazze e conosco abbastanza Kwan per poter dire che è una ragazza molto dolce, carina e disponibile con tutti. Ujin se n'è approfittato fin troppo ed è stato punito. Spero solo che non faccia altre cazzate e se la prenda con il mio ragazzo.

Mio fratello invece, sta affrontando un altro tipo di problema che non vuole ammettere neanche al suo migliore amico. Si vergogna a parlarne perfino con me, come se fosse la cosa peggiore che potesse mai capitargli. Un idiota, ecco cos'è. Essere gemelli, dà un sacco di privilegi e poteri nascosti. Da bambini, ci sentivamo un po' come gli Avengers, come i gemelli Maximoff. Io e lui contro il mondo, sempre spalla contro spalla.

Riuscivo a capire quando qualcosa lo angustiava dal tic nervoso che aveva al pollice. Era strano, faceva quasi ridere se solo non preannunciasse un attacco isterico. Yoongi soffriva molto di attacchi di ansia da bambino. Sentiva sulle spalle un peso che i miei genitori non riuscivano a capire cosa fosse e chi glielo avesse messo. Venne fuori, alle elementari, che Yoongi aveva paura di essere indietro rispetto a me o agli altri suoi compagni. Che aveva il costante terrore di rimanere solo perché era convinto che, tra noi gemelli, la gente ne avrebbe sempre scelto solo uno e sarei stata io.

The Playmaker/H&K Series Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora