Stinky Joe mi parla. Gli puzza l'alito di whisky a buon mercato e mozziconi di sigaretta. Mi racconta sempre la stessa storia da giorni, e ogni volta ne ride come se la sentissimo tutti per la prima volta.
A San Francisco fa sempre un freddo del cazzo. Mi scaldo le mani su uno degli innumerevoli secchi in fiamme. Indosso un cappello di lana troppo leggero e il maglione tutto tarlato che mi aveva cucito a mano Nonna May.
«Ehi Fred. È passato di nuovo il tuo amico, oggi» comunica Butch. È appena arrivato, si siede accanto a me.
«Non mi frega un cazzo. Gli hai dato l'erba?» chiedo, vago.
Butch annuisce e alza le spalle. A nessuno frega niente di me. Nè di lui. La consapevolezza di questa verità mi getta nella depressione più nera.
Non sento dolore al braccio, nonostante l'ago di cinque millimetri che ci stava infilato dentro fino a poco fa.
Forse sto esagerando, una persona normale non può sentire così tanto dolore. Così tanto, tutto insieme.Mi infilo nella mia tenda e chiudo gli occhi. Il cervello sembra fumo, tutto sembra fatto di fumo.
Nei miei sogni, Vez mi dice sempre che io sono l'eroe del mio stesso destino. Io sono l'eroe. Ho freddo. Ho fame. Non ho mangiato neanche oggi. Mi dice sempre che sono troppo bello per essere ridotto così. Mi piace quando me lo dice. Ha un sapore dolce amaro.
Il sole della mattina mi sveglia con una prepotente botta in testa. I raggi filtrano attraverso il tessuto leggero della tenda arancione. Mi fermo a fissare i riverberi di luce rincorrersi sulle sue pareti cerate. Non capisco se sto sognando o sono sveglio.
«Fred! C'è Conny con la colazione!» mi chiama Stinky Joe, e io capisco di essere ancora vivo.
Conny è la donna più caritatevole che abbia mai conosciuto, fede cattolica, ha fatto di Gesù una vera e propria ossessione. Farebbe qualsiasi cosa che possa anche solo leggermente avvicinarla al paradiso. Io il paradiso l'ho perso di vista quando mi sono fatto di crack la prima volta. Avevo sedici anni. Ora ne ho ventuno e nessun sogno nel cassetto.
Comunque tutte le mattine Conny ci porta uova e bacon avanzate alle suore della sua sacrosanta chiesa cattolica. Non ho mai visto neanche una di loro a Tenderloin. Forse è vero che Gesù si nasconde tra la gente. E per me Gesù è Conny.
«Figliolo se dimagrisci ancora ti si potrà vedere attraverso. Mangia queste, per carità» mi dice, versandomi doppia razione di uova in un piatto di plastica tutto stropicciato. Probabilmente era la parte di Morty J. che non si vede in giro da un po'.
Quando uno di noi sparisce si da sempre per scontato che il freddo se lo sia preso. È la prima causa di morte per quelli come noi... il freddo. Solo a pensarci mi si infila nelle ossa e rabbrividisco.
«Grazie Conny» mugugno, a denti stretti.
Lei lancia uno sguardo preoccupato alle mie braccia, nonostante siano coperte dal maglione, ma decide di ignorare l'impulso di chiedere. Fa bene. Mi sembra che tutti sappiano cosa faccio, ma che nessuno faccia niente per salvarmi.
Per favore, salvatemi. Gesù, salvami.
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Il tuo cuore è una stanza vuota
Misterio / SuspensoVez è un adolescente problematico. Il suo migliore amico, un senzatetto di nome Freddy, è scomparso da un mese e lui non riesce a darsi pace. Cosa porta il senso di colpa nel cuore delle persone? Storia breve. Conclusa.