Mi porge una mano e mi aiuta a rialzarmi.
"Grazie eh"
"È il minimo" Ridacchia.
Tra di noi cala un silenzio imbarazzante, ma senza problemi prosegue il discorso: "Mi stupisci, avrei scommesso che non saresti venuta."
"Stupisco anche me stessa a volte." Dico con tono sicuro, non è da me questa cosa ma mi rende orgogliosa.
Sovrappensiero mi soffermo a osservare i suoi capelli, sono bellissimi, di un verde acceso.
"Ti piacciono?" sorride.
"Che..che cosa?"
"I capelli dico, lo so che li stai fissando."
Rido imbarazzata.
"Dai scherzo, vieni con me che qua è pieno di ragazze e potrebbero arrivare da un momento all'altro."
Entriamo dalla porta accanto a noi, una stanza dalle piccole dimensioni mi appare davanti, tutto ciò che è presente è un divano nero in pelle, varie riviste riposte in un armadietto e diverse foto appese al muro.
"Arrivo subito non muoverti."
Annuisco.
Giro per la stanza osservando le foto: si tratta dei personaggi illustri che sono stati ospiti in questa radio; dopo pochi minuti riappare dicendo: "Ora possiamo andare, ho chiamato l'autista, sarà qui a momenti."
"Okay ma dove andiamo? Pensavo volessi soltanto sentire le mie scuse."
"Vieni con me e fidati."
Lo seguo, l'auto arriva e saliamo. Prendiamo la strada principale e un gruppo di ragazze inizia a correrci incontro; prontamente Michael afferra la sua giacca e ci nascondiamo sotto. Siamo vicinissimi.
"Scusa non vorrei mai che ci vedessero insieme, non ti voglio creare problemi." Sussurra.
"Uhm si certo."
Svoltato l'angolo delle ragazze non c'è più nemmeno l'ombra e possiamo tornare allo scoperto. "È difficile la vita di un personaggio famoso."
"Questo non è niente, è molto più difficile di quanto tu possa immaginare."
L'auto rallenta appena arriviamo nei pressi di un pub, scendiamo e Michael utilizza di nuovo la giacca per coprire entrambi durante il breve tratto da fare; un cameriere ci indica prontamente la saletta privata e entriamo.
Ordiniamo da bere e iniziamo a parlare.
"Così mi vorresti dire che sono io a doverti dare delle scuse."
"Assolutamente, non sono stata io ad avere incominciato."
"Ero stanco quella sera scusami, ma intanto io non scappo via per ogni cosa. Dovresti imparare ad affrontare le cose."
Continuiamo la discussione fino a prendere un andamento anche piuttosto piacevole; non so come ma da tutto questo finiamo a parlare di videogiochi. Scopriamo di avere gli stessi gusti e mi invita il giorno seguente presso il suo albergo. Guardo l'orario ed è già passato molto tempo, controllo il telefono e trovo un messaggio di mia madre: Tutto bene?
Le rispondo immediatamente.
"Vuoi andare?" mi chiede Michael.
"Si grazie" rispondo.
Usciamo dal locale, non sembra esserci nessuno e nel momento stesso in cui lo sto per dire ad alta voce veniamo colpiti da vari flash, i giornalisti arrivano verso di noi in numerosi e noi ci affrettiamo a salire sull'auto.
"Spero non si creino casini per questo." mi dice scocciato.
Durante il viaggio parliamo ancora e all'arrivo mi saluta con un abbraccio.
"Ci sentiamo" gli dico.
Mi giro per andarmene ma lui mi ferma prontamente "Ti devo chiedere una cosa, ehm, non è che mi daresti il tuo numero? Su twitter è un casino."
"Si certo"
Mi passa il suo IPhone e glielo scrivo.
Appena torno mia madre seduta sul divano mi sottopone a un interrogatorio.
"Mamma calmati è andato tutto bene."
Sorride compiaciuta, si alza e va in cucina: "Preparo la cena tesoro."
Prendo il suo posto sul divano e il computer che stava usando; noto imbarazzata la sua ultima ricerca: 'Michael Clifford wikipedia'.
Decido di stare zitta e non dirle niente, mi metterebbe ulteriormente in imbarazzo. Ascolto un po' di musica e senza neanche rendermene conto mi addormento.*note*
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Votate e commentate✨✨
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I'm here to stay |M.C.|
Fanfiction"Le luci si spensero, le urla delle persone riempirono il forum. Non avrei mai creduto che la serata più bella della mia vita potesse finire in quel modo." Michael Clifford fanfiction