Il tiro con l'arco

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Mi svegliai un po' stordito e neanche il tempo di riaprire gli occhi che il mio demone decide di fare un jumpscare. Me lo ritrovai di fronte agli occhi guardarmi. Urlai alla sua vista
"AAAAAAH MA CHE DIAVOLO"
Lui si mise a ridere
"HAHAHAHAHAH è stato divertente anche se non era mia intenzione spaventarti"
Mi sedetti sul letto irritato mentre lui continuava a ridere. Nel mentre che rideva si sedette sulla mia scrivania e cominciò a sfogliare il mio diario senza neanche il mio permesso
"Hey! Non toccarlo! Non sono affari tuoi"
Dissi mentre mi alzavo per toglierglielo dalle mani
"Uuuf che noioso che sei"
Disse annoiato
"Comunque, che si fa oggi? Andiamo ad uccidere qualche altro cacciatore di streghe"
Disse sogghignando
"Tu non vai sicuramente da nessuna parte"
Gli dissi mentre mi allontanai per prendere i vestiti che dovevo mettere quel giorno
"Hahaha non penso tu abbia capito la parte che ti devo stare obbligatamente attaccato come un cazzo di cane amico mio"
Mi girai verso di lui
"Cosa?! Che penserà la gente se mi vedrà andare in giro con un demone?!"
Lui si mise a ridere da capo
"Hahaha oooops penso di aver dimenticato la parte dove la gente, a parte te, non può vedermi; perciò tranquillo amico mio! Non ti ammazzano"
Lo guardai annoiato
"Ah, ottimo, mi fa mooolto piacere ciò"
"Però ovviamente non parlarmi mentre sei in mezzo alla gente, potresti sembrare di essere pazzo, schizofrenico o qualsiasi cosa le persone chiamino una persona che parla da sola"
"Ottimo, allora magari inizio da ora"
Dissi mentre finivo di cambiarmi. Lui mi guardò male da questo mi ultimo commento per poi sorridere rigorosamente come sempre. Quel suo stupido sorriso cominciava a darmi noia, ma non lo stavo a vedere. Presi il mio diario, una penna, e uscii dalla mia camera con lui, che come ha detto, mi avrebbe seguito come un cagnolino.
Salii sulla mia collinetta che ormai non era più tranquilla solo sapendo il fatto che avevo Mr. Rompi coglioni affianco.
"Oh mio dio, una cosa che non capirò mai di te è il perché ti piaccia così tanto venire qua sù a fare il depresso, voglio dire, la tua vita è triste sì, ma mi sembra un po' esagerato venire qui sopra comunque"
Annoiato aprii il mio diario mentre cercavo fi ignorarlo in ogni modo possibile. Pensai a cosa potevo disegnare e la prima cosa che vedi era Hanna camminare tranquillamente mentre sbrigava la sue commissioni giornaliere.
Il mio demone, che a quanto pare si stava così tanto annoiando da non poter farsi gli affari suoi, cercava di capire dove esattamente stavo guardando per poi farmi un largo sorriso di quelli fastidiosi.
"Oh, giusto, la tua cotticella, beh devo dire che a proposito di tutto ciò che riguarda la tua vita, forse, e dico forse, il gusto per le donne potrebbe salvarsi"
Continuava a sorridermi compiaciuto mentre io continuavo comunque a disegnare.
Non disegnavo spesso le persone, mi usciva male rispetto a quando disegno ciò che mi circonda.
Nemmeno il tempo di iniziare a un'altra scocciatura mi viene a trovare
"Principe Alex! Quanto tempo! Come va amico mio?"
Mi chiamò Brian dopo aver a quanto pare fatto visita a mio padre per consegnare le armi
"Il ragazzo che di solito fa le consegne non si sente molto bene, poverino, spero non muoia come è ormai comune. Comunque, che fa di bello?"
Alzai gli occhi verso di lui e feci finta di non essere per niente stanco
"Nulla di che"
Lui mi fece uno dei suoi larghi sorrisi da bravo amico
"Oh, ottimo, mi fa piacere, allora ci vediamo dopo?"
Disse tutto felice, lo guardai confuso. Che intende per dopo?
"Ehm... scusami, dopo?"
"Ah, suo padre non gliel'ha detto? Siccome lui non può la aiuterò io ad allenarsi"
Lo guardai un po' perplesso, lui dovrà farmi da insegnante? Perché tutte a me...
"Oh, ehm... ok allora... ci vediamo dopo..."
Dovevo, ovviamente e obbligatoriamente, rispondere per bene. Lui se ne andò, finalmente, con un sorriso stampato in faccia.
Il demone, che era spensieratamente salito su un ramo dell'albero a rilassarsi, lo guardò andarsene insieme a me.
"Onestamente lui mi piace"
Disse completamente a caso. Lo guardai male e lui rivolse lo sguardo al cielo.
Ritornai al mio disegno sperando che nessun altro mi avrebbe disturbato per almeno 10 minuti. Vedevo Hanna passare avanti e indietro freneticamente mentre compieva tranquilla le sue commissioni: prima va al mercato, poi trova suo fratello passare per caso e si mette due minuti a parlare, ritorna a sbrigare altre commissioni e poi torna al castello. Tutti i giorni passati in questo modo.
Continuavo a disegnarla in diversi modi, ma ciò che non mancava mai era il suo sorriso, sempre stampato in faccia, mi faceva sempre battere il cuore a mille e sorridere io stesso. È un peccato che io non potrei mai stare insieme a lei, voglio dire, una serva/o per un principe/ssa c'è stato, ma venivano sempre giudicati in continuazione fino all'incoronazione di lui/lei, e onestamente non potrei mettermi con lei anche perché mio padre non approverebbe mai.
"Che disegna signore?"
Me la ritrovo davanti, ero così perso nei miei pensieri che non mi ero accorto che si è avvicinata a me, come sempre mi guarda con il suo solito sorriso adorabile stampato in faccia e io arrossisco per l'imbarazzo.
"Ecco..." 
Quel dannato del mio demone improvvisamente si mette leggermente a ridere, l'aveva notata e non me l'ha detto... pezzo di merda... Si godeva la scena come se fosse a teatro, gli mancava solo qualcosa da mangiare
"Posso vedere?"
Lei improvvisamente mi dice cercando di sbirciare come sempre sul mio diario.
"Oh, dai su, vediamo questo capolavoro di disegno"
Lui cerca di stuzzicarmi, io non so che fare, vado in ansia e lei cerca ancora di sbirciare.
Faccio un sospiro di sollievo e mentre mi sento le guance ancora andare a fuoco le faccio lentamente vedere i disegni. I suoi occhi brillano con ammirazione
"Wow... ma sono io! Sire è stupendo! Grazie per avermi usata come ispirazione"
Sento ancora la faccia andarmi totalmente a fuoco mentre lei felicemente ammira i disegni di se stessa
"M-macché... eri semplicemente la prima persona a cui ho pensato..."
Le dico cercando di nascondere la mia faccia dietro il diario
"Comunque principalmente ero venuta qui a chiamarla per suo padre"
Tolsi il diario da davanti la mia faccia e mi calmai un attimo
"Oh, certo, il tiro con l'arco... che gioia..."
Lei rise un poco al mio commento sarcastico
"Oh, su via, sono sicura non andrà male. Ci si vede dopo allora, arrivederci!"
E si incamminò per continuare le sue commissioni. Io rimasi un po' lì seduto a pensare al fatto che adesso mi sarei dovuto alzare dal mio bel posticino comodo e fresco sotto le fronde di questo maestoso albero.
"Quindi? Che aspetti? Non vorrai mica far arrabbiare tuo padre, vero?"
Guardai male quello stupido demone
"Certo che no, è solo che comunque mi annoia dover andarci anche sapendo che è inutile"
Dissi finalmente alzandomi da lì, ma prima che potessi iniziare a camminare, l'intruso che prima si trovava nel mio corpo mi ferma da dietro stringendomi le spalle
"Beh, forse potresti renderlo utile. Lasciami il controllo mentre ti alleni, così almeno tuo padre ti darà meno fastidio"
Avvicinò le mani alle mie e si fermò ai polsi stringendoli forte
"Mi basta solo il controllo delle braccia... che ne dici?"
Io mi scrollai allontanandomi dalla sua presa e lo guardai con disprezzo
"Scordatelo, non pensare che io mi fida abbastanza da pensare di darti il controllo, non lo farei mai, nemmeno per 10 secondi!"
Il suo fastidioso sorriso diventò ancora più largo
"Attento a ciò che dici, me ne bastano 5 per uccidere una persona"
Si mise leggermente a ridere mentre io lo guardavo con disgusto. Era assurdo che mi ritrovassi a dover essere sempre attaccato a lui, come se avessimo sempre una catena collegata fra di noi che si cerca in tutti i modi di staccare per potersi liberare uno dell'altro, era semplicemente fastidioso.
Mi misi a camminare completamente ignorando ciò che lui aveva appena detto e mi diressi verso il campo di tiro con l'arco. Lì mi aspettavano mio padre e, purtroppo, Brian. Era la prima volta che avrei dovuto allenarmi mentre mi osservava qualcuno che non mi aveva mai visto combattere finora.
"Ah, finalmente sei arrivato, ho chiesto al signor Brian qui presente se avrebbe potuto assistere tuo allenamento fallimentare, magari saprà darci qualche consiglio a riguardo..."
Lui mi salutò con una mano e con il suo solito sorriso amichevole e io lo guardai soltanto.
Mio padre mi fece cominciare l'allenamento con i suoi soliti metodi pesanti e sgarbati, nel mentre Brian cercava di suggerirmi come fare meglio. Continuammo così per ore e io cominciai a stancarmi. Mio padre cominciava completamente a perdere la pazienza, potevo vedere i suoi occhi bollire di rabbia.
"Sei una grandissima delusione! Tutti questi allenamenti e consigli e ancora non sei mai riuscito a schioccare una freccia per bene! Quand è che imparerai?!"
Rimasi in silenzio, quasi sentivo le lacrime formarsi negli occhi. Sapevo che ero una delusione, allora perché stavo piangendo? Brian si era fatto di molti passi indietro e nemmeno il mio demone sembrava molto contento, il suo solito sorriso compiaciuto era diventato una specie di smorfia arrabbiata.
Io ero lì pietrificato. Gli occhi di mio padre cadono sul diario, lo prende e io vado in panico.
"E questo affare? Dio te lo porti sempre ovunque! Almeno si può sapere che diavolo ci scrivi sopra?!"
Lui fa per aprirlo e un'improvvisa rabbia mi sale da dentro il corpo, il demone ritorna a sorridere e poi? Vuoto, non ricordo nulla. Sono stati 10 secondi di vuoto per poi risvegliandomi con la spada che di solito mio padre si porta sempre dietro, lui per terra sanguinante, le guardie che corrono a soccorrerlo e il mio diario dall'altra parte del prato. Brian era un minimo sconvolto e terrorizzato allo stesso tempo. Mio padre si mette a ridere e i miei occhi sgranano per la confusione.
"Fermi voi -mio padre dice alle guardie- Sapevo che infondo sapevi combattere, avevi solo bisogno di un po' di rabbia dentro. Dai al tuo vecchio una mano"
Mi dice ponendomi una mano per aiutarlo, cosa che io a quanto pare faccio. Mi vedo un attimo le mani per vedere che erano del tutto nere, quel nero che vedevo tutti i giorni addosso a quel demone... era riuscito a prendere il controllo...
Mio padre indicò a una guardia di andare a riprendermi il diario
"Forza dai, vai a riposarti"
Lo guardai... per una volta posso dire che sembrava fiero di me... anche se non so quanto sarei dovuto essere felice a riguardo. Quando la guardia mi ridette il diario io mi incamminai per raggiungere l'interno del castello. Sentivo le mie mani tremare. Anche Brian se ne stava andando, era del tutto sconvolto da ciò che era successo quel giorno.
Arrivato nella mia stanza mi sdraiai nel mio letto e mi addormentai quasi immediatamente.
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Hey hey hey, guess who's back, da quanto tempo. Devo ammettere di aver fatto un bel ritorno con più di 1850 parole, finalmente devo dire, ammetto di essermi parecchio impegnata per arrivare a questo fantastico record, senza dover copiare da un videogioco (se sapete di che parlo). E nulla, arrivederci gente, ci si vede al prossimo capitolo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06 ⏰

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