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Formentera, Spagna

Tre mesi dopo

C'erano 3 cose nella vita di cui non avrei mai potuto fare a meno: la pizza, la musica e il mare.     
Il sole quel pomeriggio di metà agosto picchiava forte sulla mia pelle già abbronzata e nelle mie  AirPods Troye Sivan cantava One Of Your Girls. Ed io canticchiavo con lui mentre ero stesa sul mio sdraio color rosa shocking. Mi sentivo tanto Sharpay Evans con i miei occhiali da sole che quasi mi coprivano interamente il viso e il bikini bianco.

"Face card, no cash, no credit. Yes, God, don't speak, you said it," canticchiai ancora mentre muovevo la testa mantenendo il ritmo della canzone. Riaprii gli occhi quando una mano mi picchiettò sulla pancia e, immediatamente, misi a fuoco le figure delle mie migliori amiche: Cristina, Sheila e Anita. 

"Ho prenotato il traghetto per stasera alle 19 così abbiamo tempo per prepararci per la festa - mi informò Anita, portando lo sguardo sul suo cellulare - ti ho appena inviato il biglietto," aggiunse mentre mi apprestavo a visualizzare il messaggio.

"Fa caldissimo oggi, Dio mio," si lamentò Cristina alzandosi dalla sua sdraio , dirigendosi poi verso Sheila che stava sorseggiando dell'acqua.

"Cosa vi mettete stasera?" Domandò Sheila mentre prendeva di nuovo posto sulla sua sdraio.

"Io penso il vestitino rosso di lino," risposi, ricevendo l'approvazione di tutte e tre le mie amiche che, chiaramente, non persero l'occasione di sottolineare come la scollatura a cuore di quel vestito risaltasse in modo pericoloso le mie curve, e, in particolar modo, il mio seno.

Sollevai il dito medio nella loro direzione e tornai a stendermi, mentre riprendevo a canticchiare la canzone successiva della playlist che avevo selezionato.

Cruel Summer di Taylor Swift.

"I don't danna keep secrets just to keep you! And I snuck - cazzo!" Strillai quando avvertii un dolore lancinante al naso, alzando di scatto il busto. Il dolore era così forte che quasi mi fece rabbrividire. Mi strinsi il naso con una mano mentre gli occhiali da sole caddero sulla sabbia poco distante dal palla che mi aveva colpito in pieno.

"Ma che cazzo!" Urlò Cristina che immediatamente si alzò, facendo scattare in piedi anche Anita e Sheila.

"Oh cazzo, scusa!" Una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare. Spalancai gli occhi. Io conoscevo quella voce, la conoscevo benissimo. Mi voltai di scatto incontrando i suoi occhi verdi, che, come i miei, erano strabuzzati. Charles Leclerc. Oh mio Dio. Charles Leclerc mi aveva appena tirato una pallonata sul naso.

"Mi dispiace tantissimo," disse ancora facendo un passo verso di me che ero mi immobilizzata. Sbattei le palpebre e bastò quello a causarmi una fitta al naso.  Non risposi, ma portai lo sguardo sulla mano che avevo usato per coprirmi. Trattenni un respiro quando vidi del sangue e deglutii riportando la mano sul mio povero naso.

"Sto per svenire," dissi portando lo sguardo in direzione delle mie amiche che, come me, erano sotto shock. I loro occhi erano fissi su Charles che invece guardava me.

"Alice!" Esclamò Anita, avvicinandosi. Mi fece sedere di nuovo sulla sdraio, per poi girarsi verso il ragazzo il cui viso aveva assunto un colorito molto simile a quello di un cadavere. Probabilmente, stava per svenire anche lui. Fantastico!

Tangled Fates - CL16Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora