L'INCONTRO

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Dopo essersi recati nell'aula tanto ambita, entrarono e trovarono la signora Dantras ad aspettarli.
Dovettero indossare dei braccialetti di colore oro molto semplici, senza alcun particolare dettaglio se non per lo scavo nella parte superiore di esso dove andava posizionato il dito indice, per il riconoscimento di persona.
Serviva anche in caso di bisogno durante la missione, se premuto per più di dieci secondi consecutivi mandava immediatamente una chiamata alla commissione, mentre invece se schiacciato con varie seguenze  forniva indicazioni per l'aiuto della navigazione sull'isola, informazioni sulla specie e sul signor Gregori.
Presentava un aspetto parecchio significativo per il portatore, poiché non solo era utile, ma a contatto con la pelle rendeva impossibile poterselo levare se non al compimento della missione.

Non ci fu alcuna conversazione, nessuna rassicurazione o avvertenza, la signora Dantras si mise davanti i due ragazzi e invitandoli a tenersi per mano, fece uscire dalla tasca della sua giacca rosa fluo un rotondo macchinario grigio dotato di due appositivi spazi per le dita, di colore verde scuro, al centro c'era un pulsante con la scritta in rilievo "Natalia", premendolo una sola volta mostrava il mondo dei Natanti, ma se schiacciato tre volte, due consecutive e una lunga circa tre secondi, era in grado di trasportare nello specifico universo prendendo le sembianze dei loro abitanti.

Jessica non sapeva cosa fare, quindi si limitò ad aspettare la mossa del ragazzo alla sua sinistra, che per sua fortuna non tardò ad arrivare, misero entrambi l'indice nell'apposito spazio e aspettarono che la signora Dantras facesse la seguenza.
Aveva parecchia paura e trasformò la stratta di mano con Nathan, esclusivamente formale, a una molto più intima, intrecciò le loro dita e avvicinandosi di più a lui chiuse gli occhi terrorizzata.

Quando li riaprì si accorse che non erano più in quella piccola, fredda e angusta aula, la loro mentore non giaceva in piedi davanti a loro tenendo in mano quello strano macchinario e loro stessi non premevano più l'indice su di esso.
Erano bensì davanti a una folta foresta, alberi alti più di sei metri contenevano ogni genere di animale che potesse arrampicarsi o volare, le  foglie che li vestivano erano grandi come macchine.
Era tutto così bello e puro, il verde della natura e l'azzurro del cielo si completavano a vicenda.
Jessica si guardò le mani e si accorse che non solo aveva la pelle rosata bianca, ma anche le dita di qualche centimetro più lunghe del normale e tra una e l'altra c'erano come degli eccessi di pelle, aveva già assunto le sembianze di un Natante prima d'ora, ma questo era diverso, adesso le sentiva sue, percepiva la differenza tra quelle normali e quella palmate, non riusciva a smettere di ammirarle continuando ad aprirle e chiuderle.
Si accorse subito di come riusciva a respirare meglio e toccandosi le branchie posizionate appena sotto la mandibola notò come si aprivano e chiudevano in sincronia dei suoi respiri.
Aveva provato durante gli allenamenti a non utilizzare il naso per respirare ma non ne era mai stata in grado e adesso che lo faceva automaticamente riusciva a percepire non solo più aria, sentiva persino gli odori, erano più intensi e delicati.
C'era profumo di acqua, di fiori selvatici, non poteva individuare di quale genere fossero perché piante così buone non le aveva mai annusate, sentiva gli animali, il loro odore, era qualcosa di forte non sovrastava gli altri, ma si percepiva tra tutta quella delicatezza, sapevano di bagnato, di sangue e di terra.
Percepiva diversi rumori contemporaneamente, il fruscio dell'acqua, le foglie che si scontrano mosse dall'aria che le scompigliava, gli uccelli parlare tra di loro e i vari animali correre sugli alberi o tra i loro tronchi.

Quando si girò verso Nathan si accorse che anche lui sembrava sopraffatto da tutto questo, lo guardò in volto e notò che per la prima volta lo vide sorridere sinceramente, teneva la bocca leggermente aperta, quanto bastava per poter vedere tutti i suoi denti brillare alla luce.
Vedendolo non poté evitare di fermarsi ad ammirarlo, ma appena lui la beccò ad osservarlo smise immediatamente tornando freddo e serio com'era il suo solito.

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