31. Lola's POV

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Oggi devo andare a casa di Ellie perciò mi metto il mio unico vestito lilla ma con calze pesanti e una giacca dato che sta iniziando a fare freddo.
Decido di truccarmi un poco con eyeliner e il mio mascara preferito giusto per essere presentabile.

Torno in camera per prendere la borsa e trovo Diego sul suo letto.

"Dove vai?" Sembra molto serio.
"Vado da un'amica."
"Certo, amica. Come se non ti avesse portato alle lacrime per il suo comportamento di merda."

Non mi capita spesso di vederlo così e mi fa abbastanza paura, ma cerco di mantenere la calma.

"Diego per favore non iniziamo di nuovo, te ne ho già parlato di lei e non ho intenzione di ripeterlo perché non è colpa mia se non ti entra in testa."

Prendo la borsa e esco per fare il biglietto della metro ed entrarci per andare a casa di Ellie.

Appena scendo alla fermata la vedo avvicinarsi a passo veloce, così faccio lo stesso per abbracciarla.
Ci stacchiamo e facciamo per baciarci ma ci fermiamo entrambe accompagnando il tutto con una risatina nervosa.

"Magari non qui." Dice Ellie.
La prendo per mano, posso sentire il suo pollice che mi accarezza e non posso fare a meno di sorridere timidamente e guardarla con gli occhi a cuore.
"Su andiamo, in 10 minuti siamo lì."

Saliamo le scale mobili e dopo qualche minuto di camminata arriviamo nel quartiere dove vive che è abbastanza popolato ma calmo.
Andiamo a casa sua ma prima che possa avvicinare le chiavi alla porta essa si apre.

"Zia che spavento! Pensavo fossi al lavoro."
"Infatti sto andando ma mi ero dimenticata la sciarpa."

Nel parlare si accorge della mia presenza e mi sorride: ha un che di rassicurante e questo mi tranquillizza data la mia precedente ansia di poterla incontrare.

"Ciao cara, tu devi essere Lola, Elizabeth parla spesso di te. Purtroppo sono di fretta e devo andare ciao!"

La vedo allontanarsi di fretta e mi giro lentamente verso Ellie a bocca aperta.
"Elizabeth?!"
"Non dire nulla." È chiaramente in imbarazzo ma non riesco proprio a trattenermi dal ridere.
"Dai entriamo."

Entriamo in casa e si chiude la porta alle spalle mentre continuo a ridere.
Ellie mi guarda tenendo le braccia incrociate aspettando che io finisca ma dato che non riesco a smettere la sento sospirare.
"Zitta."
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia, ma non è uno come gli altri: questo è caldo, profondo e...

Non faccio in tempo a pensare che si stacca e mi guarda, ha stampato sul viso un sorrisetto soddisfatto mentre io sono rimasta a bocca aperta e sicuramente rossa in viso.

"Su, andiamo in camera mia."
Mi prende per mano e saliamo fino ad arrivare in camera sua che è un po' disordinata ma non tremendamente, solo una pila di vestiti sulla sedia e oggetti per disegnare sparsi sulla scrivania.

Mentre mi guardo attorno Ellie tira fuori una tela enorme, sarà almeno 120 cm× 70 cm.

"Wow! E questa a cosa servirebbe?"
"Non lo so precisamente, per questo ti ho invitata."
Passo una mano sulla tela bianca e pulita.

"Il nostro stile libero è praticamente uguale, dovremmo fare qualcosa insieme." Penso.

"Ottima idea, sei un genio."

"Oppure sei tu sciocca."

"Che stronza."

Ride per qualche secondo e va a prendere i colori.
Nel mentre guardo la sua scrivania e rimango sconvolta nel vedere appeso il ritratto che le feci quando pensavo di odiarla a morte.

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