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Evangeline's pov

"Oh uccellino, provi di nuovo a scappare?"

"N-no no...." sussurrai negando con la testa tremando, rigirandomi fra le coperte.

"Non scapperai mai da me uccellino, non lo vuoi proprio capire?"

"N-no non sono il tuo uccellino" mugolai senza fiato.

"Cosa hai detto?" ringhiò.

Mi svegliai senza fiato e sudata, con il cuore in gola.
L'oscurità incombeva nella stanza, tutto ciò che potevo vedere era la luce proveniente dalla finestra.

Mi guardai intorno nella stanza alla ricerca di qualcosa o meglio, qualcuno.
Ma poi, vidi nell'angolo della stanza un uomo seduto.

"Mi sei mancata tanto uccellino"

Strillai così forte da sentire io stessa male alle orecchie.

La porta si aprì immediatamente e mi girai verso di essa, era Greyson, guardai l'angolo della stanza e non c'era più nessuno.

"Evangeline, cosa succede?" chiese allarmato e guardandosi attorno in cerca della fonte di pericolo, ma non c'era niente.

Presi un respiro profondo con le lacrime che mi scendevano lungo sul viso e mi coprì con le mani in imbarazzo, scossa da ciò che era appena successo.

Lo senti sospirare e avvicinarsi, ma non avevo il coraggio di guardarlo.

"Hai avuto un incubo?" chiese con voce gentile e calma, mi limitai ad annuire, quando tolsi le mani dal viso vidi un bicchiere d'acqua accanto a me e me lo porse vedendo il mio bisogno.

Lo guardai dandogli uno sguardo da grazie, che comprese, e lo bevvi assetata con la gola pizzicante dall'urlo che tirai fuori prima.

"Sta bene?" chiese e annuì guardando l'angolo della stanza ancora spaventata, sapeva rendere ogni posto spaventoso, potevo vederlo ovunque, non smetteva di perseguitarmi.

"Deve prendere le medicine per stare meglio" mi ricordò.

"Non servono a nulla" sussurrai con la voce spezzata, ma arrossì sentendo la mia voce, quell'urlo mi ha stesa.

Distolsi lo sguardo da lui e posai il bicchiere sul comodino alzandomi.

"Come vuole, la lascio da sola, sono qui fuori per ogni cosa" disse e annuì ringraziandolo.

Aprì la finestra e spostai da un lato le tende lasciando entrare più luce possibile e mi poggiai su di essa respirando aria fresca, cercando di distrarmi.

"Non mi lascerai mai in pace, stai mantenendo la tua parola" sussurrai disperata.

Toc toc

"Avanti" dissi posando il libro che stavo leggendo.

Vidi mia madre entrare e dall'area che aveva in viso capì non fosse qui per delle buone notizie.

"Greyson mi ha detto che hai avuto un incubo, sono venuta prima che ho potuto" disse precipitandosi da me abbracciandomi.

Ricambiai cercando di far sparire quella paura che non se ne andava mai, godendomi il suo calore e tocco materno.

My bodyguard Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora