Capitolo 2

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Pov Nicholas
Sono le dieci del mattino, sto ancora morendo di sonno, e penso a che rottura di palle sarà alzarsi presto la mattina per andare in quella fottuta scuola. A quest'ora potevo tranquillamente continuare a dormire nel mio letto, accanto alla brunetta di ieri sera, invece sono stato svegliato da quel minchione di mio fratello. Stiamo andando a prendere la migliore amica della sua ragazza; Amily Swarz e la ragazza più bella e stronza della scuola, una delle poche che non riesco a trascinare nel mio letto. La odio, odio il suo modo di mettermi in difficoltà con le sue risposte alle mie provocazioni, odio il fatto che non riesco a scoparmela, odio il fatto che non sia una stupida come tutte le altre galline della scuola, e odio il fatto che lei mi detesti. Amo invece il suo fisico pazzesco, ne troppo magra ne grassa, amo i suoi occhi azzurri come il ghiacchio che ogni giorno mi lanciano occhiate di disprezzo, e amo i suoi boccoli castani che incorniciano il suo volto da fata. Dal primo anno di liceo tra noi e stato odio a prima vista, non siamo mai usciti insieme, fino a quando abbiamo finito per frequentare la stessa compagnia. Sono davanti alla porta di casa sua, che e esattamente davanti alla mia. Per la prima volta è in orario, e per l'ennesima volta si accorge disgustata della mia presenza. Io intanto comincio a squadrarla, non potendo fare a meno di ammirare le sue lunghe gambe ancora abbronzate, lasciate scoperte dai quei pantaloncini di jeans che indossa. Lei invece sospira, capendo che ancora una volta è stata fregata.
Ci dirigiamo a fare colazione al MC, Amy, Britney e Michelle sono avanti a noi che si tengono a braccetto, ridono e scherzano come matte, mentre io Adam e Tom stiamo progettando la tattica da utilizzare durante la partita.
Io lascio parlare quei due e mi concentro sull chiappe sode che ho davanti a me. Quest'anno quella ragazza doveva essere mia.
POV AMY
Stiamo andando a fare colazione, e Brit mi ha convinto ancora una volta ad andare a una stupida festa, questo per lei significa ore e ore di shopping. Cosa che io odio fare e che faccio solo per accontentare la bionda alla mia destra. Si, perchè in fin dei conti io amo queste ragazze e non riesco a dirgli di no. Sono il motivo per cui mi alzo la mattina, il motivo per cui riesco a sopravvivere alle lezioni, il motivo per cui sorrido. Mangiamo qualcosa in fretta e furia e ci dirigiamo velocemente in qualche negozio li vicino, mentre i ragazzi vanno alla loro partita. Alleluia lo scassa cazzo si e levato dai piedi.
Per ogni vetrica che vediamo Michelle si incanta e ci convince ad entrare, e alla fine ne esce completamente delusa perché non trova l'abito super sexy che ogni volta cerca. Stiamo via tutta la mattina praticamente e torniamo ognuno a casa propria con un abito per la festa. Quello che ho comprato, e che mi avevano quasi obbligato a prendere non mi dispiace affatto. Non e troppo corto, a uno scollo a cuore ed e aderente sul corpetto, mentre scivola morbido sui fianchi. Ed è di colore bianco. Naturalmente non ho preso nessun paio di scarpe con i tacchi, non voglio andre dritta all'ospedale o rischiare di rompermi una gamba.

Quando arrivo a casa mia mamma ancora non e tornata dal lavoro. Non e una novità visto che non è quasi mai a casa. E quando c'e e sempre occupata. Mangio il pranzo che mi lascia ogni giorno in frigorifero, cioè o pasta oppure una bistecca e salgo nella mia stanza. Appendo il vestito a una gruccia e lo attacco all'armadio di legno bianco. Poi, metto qualche like qua e là su facebook e passando dalla soffitta, salgo sul tetto rosso della mia casettina. Mi piace starnmene quassù, dove una leggera brezza mi scompiglia i capelli, dove a volte mi abbraccia quella sensazione di malinconia che mi avvolge quando penso a mio padre oppure a mio fratello. Quest'ultimo si chiama Brad, ha quattro anni in più di me ed è sempre in viaggio per lavoro, le uniche volte in cui posso vederlo sono Natale, Pasqua a volte Capodanno e per il mio compleanno, qualche volta anche per il suo. Da quando mio padre è morto di cancro al cervello lui è diventato l'uomo della famiglia, il mio confidente, ed il mio amico speciale. Mi manca, anzi mi mancano gli uomini che abitavano questa casa, che vedevo tutti i santi giorni, cha abbracciavo tutti i giorni e con cui a volte litigavo. Mamma non sa che vengo quassù, non me lo lascerebbe fare, ma a me non importa. Qui venivo fin da piccola quando volevo stare sola, qui e dove mio fratello mi consolava quando piangevo ed è dove con mio padre osservavo le stelle, questo è il mio posto. Qualche volta avevo rischiato di essere vista da il mio simpatico vicino visto che i nostri tetti sono collegati, ma sono sempre sgattaiolata via senza farmi vedere. Di sicuro quello non avrebbe fatto altro che prendermi in giro se avesse saputo una cosa del genere. Non resto molto, al massimo un oretta, eppure non mi annoio mai, anche se resto ferma senza fare nulla. Verso le 16:00 sento la porta aprirsi e come una volpe mi dirigo a passo svelto nella mia stanza. Apro il libro che non ho toccato per tutte le vacanze e faccio finta di studiare.
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" Tesoro sono a casa!" la porta della mia stanza si apre, emerge una donna alta, in carne, con lunghi capelli biondi che le scivolano dolcemente lungo le spalle, con un sorriso sulle labbra e gli occhi stanchi, mia madre mi viene a salutare, puntuale come ogni giorno.
"Ciao mami" mi alzo e le schiocco un bacio sulla guancia, prima di lasciarmi andare tra le sue braccia in un caldo abbraccio.
" Stasera esci con le tue amiche?" mi chiede accarezzandomi teneramente i capelli.
Annuisco senza staccarmi da lei.
" Allora ti avviso quando arrivano," sorride. " e andato tutto bene stamattina?" aggiunge poi
" Sisi, sono uscita con Brit e Miche. Grazie- contraccambio il sorriso.
" Va bene, ci vediamo piu tardi" Ci stacchiamo e rimango nuovamente sola. Questa era una normale conversazione che avevo con mia mamma, una delle poche che avvenivano nell'arco della giornata. Non gliene faccio una colpa, lavora tutto il giorno e giustamente e stanca, ma mi manca la donna che mi veniva a rimboccare le coperte, che faceva shopping con me, e che era iperprotettiva. E cambiato tutto cosi infretta, cosi radicalmente solo in qualche anno. Wow. Cominciona riordinare un pó e mi faccio una doccia veloce prima che arrivino le festaiole, che come sempre si preparano a casa mia. L'acqua è calda, scende lungo il mio corpo facendo scivolare via i pensieri malinconici di poco fà, lasciandomi solo un senso di pace. Mi avvolgo l'asciugamano intorno, e indosso un pajo di leggins neri che mi arrivano fino al ginocchio e una normale t-shir bianca. I miei normali vestiti per stare a casa, semplici ma comodi.
Poco dopo, mia mamma mi avvisa come mi aveva detto, che le mie amiche sono arrivate. Le raggiungo in salotto e saliamo in camera mia per prepararci. Indossiamo i vestiti acquistati quel pomeriggio e mi faccio truccare con mascare per dare volume alle ciglia, uno strato di matita nella congiuntiva, e una leggera passata sulle labbra con il rossetto rosso. Infine indosso le mie all star. Sono la prima a finire e resto a contemplare la bellezza delle mie ragazze. Miche più che un abito indossa uno straccio che a malapena le copre il sedere, peró e di un bellissimo verde che le mette in risalto i capelli rossi. Brit invece indossa un tubino blu che le fa un pó da seconda pelle, evidenziando le sue curve estremamente generose. Pronte e sorridenti, ci avviamo alla porta, mentre mi rimproverano il fatto che non ho indossato i tacchi. Così sono queste pazze, fuori di testa e assolutamente uniche.

Davanti al portone di casa mia ci sono Adam, Tom e Nicholas. Appena ci vedono si ammutoliscono come pesci, ed io incontro gli iridi del coglione solo due secondi dopo essere scesa. Mi duole ammetterlo ma quella sera era veramente bellissimo con la camicia che non solo lasciava intravedere i suoi pettorali muscolosi ma gli metteva anche in risalto i suoi occhi. Un ragazzo perfetto eh. Si certo, perfettamente insopportabile.

Il salone dove si svolge la festa è enorme, la musica e fin troppo alta, gli alcolici ovviamente sono ingeriti anche dai muri, e le pareti riflettono le luci colorate che invadono l'intera stanza. Mi avvicino al bar e mentre gli altri sono intenti a ballare ed a strusciarsi contro qualcuno (come più o meno tutti) ingoio un bicchiere di vodka alla nocciola e vado fuori a prendere un po' d'ara. Non mi fanno impazzire le feste, troppa confusione, preferisco luoghi come il cinema, il parco, insomma luoghi un po' più tranquilli. Appoggio i gomiti sul piccolo balconcino e rimango incantata ad osservare tutta quella miriade di stelle presenti quella sera nel cielo notturno.

Ogni stella corrisponde a un'anima, ed ognuna brilla di una luce propria. Proprio come te.

Questo era quello che mi ripeteva papà. Non mi restava che trovare la mia di stella. Sorrisi e rientrai. Scelta sbagliata. Miche mi prese a braccetto e mi trascinò in pista. Muovo i fianchi al ritmo di musica, mentre le emozioni, le sensazioni e le preoccupazioni escono dal mio corpo, facendomi sentire libera. Non penso a nulla, non penso alle mani che accarezzano avidamente i miei fianchi, penso solo a ballare, a divertirmi, mentre centinaia di goccioline di sudore coprono la mia fronte e l'adrenalina cresce sempre di più all'interno del mio corpo. Sono libera, mi sto divertendo con il regalo più bello che il destino mi ha fatto; le mie amiche, e sono pronta per affrontare un altro anno con loro. Un anno pieno di errori, cazzate, risate, allegria, affetto, gioia e spero, anche amore.

IL SORRISO CHE AMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora