Capitolo 4

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Non ho seguito nemmeno una parola di ciò che ha detto quella befana, sono troppo occupata a sfuggire alle occhiate del mio compagno di banco: Lo scassa cazzo per eccellenza. E stronzo, puttaniere, egocentrico, fastidioso e non so cos'altro, allora perché quando i miei occhi hanno incontrato i suoi non riuscivo a parlare? Perché forse sotto sotto ti piace Vocina del cazzo se non hai niente di utile da dire ma devi continuare a sparare cavolate stai zitta. No, di questo sono sicura. Non mi piace quello là. Giusto...no? Ovvio! Non riuscivo a trovare le parole perché ero troppo scioccata per la faccia tosta che aveva, e mi batteva il cuore perché non volevo che interpretava male il mio silenzio. Esatto, tutto qui, come vedi cara vocina la soluzione è molto semplice. Sospirai e cercai almeno gli ultimi 20 minuti di scrivere qualcosa sul mio quaderno, non si sa mai che a quella psicopatica non venga in mente di ritirare i quaderni o che so io. La mia attenzione però è attirata dallo schermo del mio iphone, che si illumina. Facendo attenzione a non essere beccata, guardo sulla schermata di chi è il messaggio: Era di Brit.

"Amy, dopo la scuola posso venire da te?""

Certo, nessun problema" Inviai la risposta alla sua domanda allontanando Nicholas, che da bravo ficcanaso non si faceva i cavoli suoi.

"Grazie❤"

"Niente💞". Bloccai lo schermo e tornai a concentrarmi, se così vogliamo dire, alla lezione. A proposito della lezione, vi sembra normale che una professoressa cominci a spiegare a raffica già dal primo giorno? A me no. Insomma, siamo appena tornati, lasciateci riprendere almeno fiato, avete tutto l'anno per tempestarci di verifiche, gioire delle nostre disgrazie, assegnarci compiti, cacciarci dalle aule e alla fine della scuola potete anche rimandarci. Cosa volete di più? .

Al termine della lezione, il puttaniere accanto a me mi sorrise soddisfatto. Un bellissimo sorriso eh. Non ti piace, non ti agitare. Vocina del cavolo, allora qualche volte stai dalla mia parte!Le altre lezioni passarono veloci e alla fine della giornata, come ogni anno, ad ogni studente/studentessa veniva affidato il compito di seguire, aiutare uno dei membri delle squadre delle diverse discipline, tutto ciò per ottenere crediti. Mi sono iscritta insieme alla maggior parte della classe. Almeno quella di matematica farà fatica a rimandarmi. Solo per questo motivo tutti i santi anni mi iscrivevo a questa cosa...assolutamente ridicola, a mio parere.

                                                                                         ***

Arrivate davanti all'ingresso di casa mia, salutiamo i ragazzi e andiamo in cucina a mangiare qualcosa, richiudendoci la porta alle spalle.

"Sicura che per tua mamma non è un problema se resto?" Ogni volta me lo chiedeva, e ogni volta la mia risposta non cambiava.

"Figurati, ti ama quella donna" le feci l'occhiolino. L'amava seriamente, quando mio papà era morto, lei era sempre venuta a trovarmi, mi era stata accanto, ed era diventata per me come una sorella, e per mia madre come una figlia.

"Spremuta?" conosco già la risposta

"C'è da chiedere?" Sorride. Amo questa ragazza, e ve lo ripeterò fino alla nausea perché è la sacrosanta verità.E grazie alla spremuta infatti che ci siamo conosciute.

                                                              ***FLASHBACK ***

Dannazione sono in ritardo! Farò tardi già il mio primo giorno e sarò marchiata a vita se non mi sbrigo. Ma dove diamine è la mia classe??? Non so dove andare porca paletta. Corro, corro e corro ancora, cercando di trovare la scritta 1C su qualche aula, fino a quando non mi ritrovo accasciata a terra, senza la spremuta che poco fa stringevo tra le mani.Alzo gli occhi e capisco tutto. Merda. Sono un disastro.

IL SORRISO CHE AMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora