Claudio
<<Carletto, ma ti sembra normale che mi trascini in discoteca a trentacinque anni suonati?>> dico al mio migliore amico ridendoci su. Ha insistito affinché lo accompagnassi in una discoteca sul lungomare, a sua detta ci sarà una serata imperdibile.
La musica mi perfora i timpani già all'ingresso: adesso capisco perché non frequento la discoteca da un pezzo. Non sopporto più la musica a tutto volume e nemmeno i ragazzi ammassati che cercano di strusciarsi con chiunque.
<< Non ti lamentare, dovresti ringraziarmi: almeno ti rilassi un po'. Sei sempre al lavoro>> mi risponde
alzando gli occhi al cielo.Carlo è il fratello che non ho mai avuto, siamo amici sin da quando eravamo piccoli. Abbiamo frequentato le stesse scuole, ci siamo separati solo quando mi sono iscritto all'università.
Mentre io frequentavo ingegneria, lui ha iniziato a fare i lavori più disparati pur di mantenere la sua famiglia, dato che suo padre è morto giovane e sua madre, rimasta vedova, si è dovuta caricare il peso di dover mantenere una famiglia da sola.Appena mi sono laureato, ho assunto Claudio come mio braccio destro, d'altronde non avrei potuto tollerare che venisse sfruttato e sottopagato ancora per molto.
<< Anche tu sei sempre al lavoro!>> lo rimbecco.
<< Ci credo, lavoro con te!>> esclama ridendo.
<< Perché non riesco ad offendermi con te? Dovrei licenziarti dopo la tua ultima affermazione >> lo prendo in giro.
<< E poi chi ti aiuterebbe a tenere buono tuo padre? Sono il miglior mediatore >> si pavoneggia.Sì, Carlo fa anche questo: quando io e mio padre litighiamo, a causa del nostro pessimo rapporto, lui è sempre pronto a farci mediare. Carlo è multitasking, senza di lui, mi sentirei perso. Risolve tutti i miei problemi con una capacità di problem solving che gli invidio.
<< Non nominarmi quello stronzo fuori dal lavoro>> gli dico serio. Sentirlo nominare, mi innervosisce.
<< Scusami, avevo dimenticato la tua regola: non nominare il nome di Vittorio Ascani fuori dai cantieri>>
<< Questa è la regola numero uno per poter lavorare con me. Comunque, non parliamo più di lavoro: godiamoci la serata>> cambio discorso.<< Hai voglia di attraccare stasera?>> mi domanda con un sorrisetto malandrino.
<< Attraccare? Ma come parli?!>>
<< Dimenticavo che sei un lord>> alza le mani
<< Invitare qualche signorina a ballare per poi continuare la serata a casa tua, va meglio?>> continua, prendendomi per i fondelli.Solo a lui permetto di scherzare così con me. È l'unico che può prendersi il dito con tutta la mano.
Il resto dei miei conoscenti, deve portarmi rispetto.Mentre io e Carlo parliamo, noto una ragazza dai capelli color grano che cattura subito la mia attenzione, ma a causa delle luci soffuse non riesco a distinguerne i contorni del volto.
Carlo mi guarda inarcando un sopracciglio: << Hai notato una tipa che ti piace?>> mi fa un sorrisetto malizioso.
<< Sì, ma è in compagnia, quindi nulla>> alzo le spalle, disinteressato.
<< Da quando sei così moralista?>> mi domanda scoppiando a ridere.
<< Da quando mi sono rotto di essere il figlio di mio padre>>
<< Che c'entra tuo padre con quella ragazza?>> chiede confuso.
<< C'entra eccome! Le persone perbene scappano appena conoscono il mio cognome>>
<< Ti fai troppi complessi. Rilassati, goditi la serata>>Faccio un sospiro e alla fine mi decido ad andare in pista. La tipa con i capelli color grano, mi passa accanto e rimango folgorato dalla sua bellezza. Ha due occhi color mare e una bocca rosea che danno colore ad un viso candido.
Ci scambiamo un breve sguardo, ma alla fine mi sorpassa per raggiungere il suo fidanzato: un tipo bruttino rispetto a lei. Potrebbe permettersi di meglio. Decisamente.
"Tipo te" mi ricorda la mia vocina interiore.Il resto della serata trascorre tranquillo. Mentre io osservo la ragazza da lontano scambiarsi effusioni con quel coglioncello del suo fidanzato, Carlo flirta con una donna mora al bar.
Quando decido di averne abbastanza, avviso Carlo e vado via. La verità è che la tipa che mi piace è andata via e non ho più un motivo per restare.
Metto in moto la mia Ducati blu elettrico e sfreccio per le strade deserte. La notte ha un non so che di magico: sarà il silenzio, sarà il cielo stellato, sarà il buio, ma la trovo stupenda. Molte volte disegno i progetti di notte, mi vengono più idee.
Mentre sono soprappensiero, non mi accorgo di una macchina che sta uscendo da un cancello; cerco di frenare il più velocemente possibile, ma ormai è troppo tardi.
Sento solo dei rumori assordanti di vetri che si frantumano e di lamiere che si deformano, prima che il mio corpo cada a terra senza che io possa averne il controllo.
L'ultima cosa che vedo sono due occhi azzurri spaventati che cercano disperatamente di aiutarmi, poi il buio mi inghiotte.
Spazio autrice ✍️
Ciao belliii!
Che ve ne pare di questo prologo?
Chi sarà la ragazza che Claudio vede prima di chiudere gli occhi?
Per rispondere a questa domanda, non vi resta che leggere i prossimi capitoli.
Commentate e stellinate, mi raccomando.La vostra Ale 💕
Mi trovate sia su Instagram come Aleamore11 che su Tik Tok come Aleamore. In bio è presente il link per accedere direttamente al mio profilo Tik Tok 🩵
A presto!
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Nostos: la nostalgia di noi due
RomanceNora e Claudio si erano conosciuti una sera d'agosto per un caso fortuito. Chi mai si sarebbe aspettato che una giovane infermiera sarebbe entrata nella testa e nel cuore del figlio di un noto boss locale? Mentre Nora cerca di resistere a quell'att...