Rientrata a casa quella mattina, mi precipitai in bagno e feci il mio primo taglio. Non mi preoccupai affatto che a scuola mi avrebbero potuta vedere: era inverno e le felpe avrebbero coperto ogni traccia. Seduta nella vasca notai che l'acqua cominciò a cambiare colore: un pigmento rossiccio divenne sempre più scuro, poiché il sangue dalle mie braccia non cessò di uscire. Prima che mi munissi di bende, passarono svariati minuti. Mi sentii soddisfatta, quello fu il modo migliore per punirmi: provai addirittura piacere.
Dopo che fasciai le ferite, aprii la porta del bagno e udii mia madre con un uomo, non che fosse una novità. Cercando di non fare rumore, tornai in camera e attivai la sveglia. Le ore passarono velocemente e di occhi chiusi non vi fu nemmeno l'ombra. Gradivo dormire il pomeriggio perché la notte solo incubi mi accompagnavano. Sentivo il bisogno di sfogarmi. Desideravo tanto avere un'amica o qualcuno che comunque mi ascoltasse e confortasse.
'Ma stiamo scherzando?' pensai. 'Chi mai vorrebbe al suo fianco una ragazza come me? Lunatica, problematica. Nessuno' aggiunsi.
Dopo i quotidiani complessi, mi alzai dal letto per lavarmi. Scelsi di indossare un jeans a vita alta ed una felpa bordeaux che essendo larga copriva in gran parte le mie cosce. Terminai con delle vans dello stesso colore e un filo di elayner per evidenziare lo sguardo. Presi lo zaino, le cuffiette e mi avviai in fermata.
Arrivata a scuola mi sedetti ovviamente in disparte dal resto della classe e fin da subito, nacquero risate su me. Udii commenti come:
'Che ridicola!'.
'Strana questa eh?'.
'Lo schifo in persona,non trovate?'.
Sentii gli occhi cedere. Le lacrime ormai mi rigavano il visto da troppo tempo e non sarebbe stata una novità se lo avessero rifatto ancora una volta. Ci avevo fatto l'abitudine ad essere presa in giro, ad essere derisa ovunque mi girassi: nessuno aveva mai avuto l'intenzione di difendermi, tranne un ragazzo. Avevo un migliore amico, che tale non potrà mai più essere definito. Frequentando i ragazzi della nostra scuola, cominciò a prendersi gioco di me anche lui. Mi abbandonò, come se non fossi mai stata niente per lui, come se tra noi, non fosse mai accaduto niente.
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Prendi fiato e ricomincia
RomanceFlaminia sta vivendo un periodo significativo della sua vita, l'adolescenza. Questa, è caratterizzata, come frequentemente accade, da problemi fisici e dall'assenza dei genitori. Nel suo percorso, subentrerà Edgar, un ragazzo più grande di lei. Cos...