Interlude-In another universe
"Jules puoi spostarla più a sinistra?"
"Così?"
"Anzi...poco poco più a destra. Deve essere perfettamente simmetrica con tutto il resto, sennò si rovina ogni cosa! Ehi, senza che sbuffi! Guarda che ti sento e ti vedo, gli occhi non mi mancano"
Erano due ore buone che Jules e Lily se ne stavano intenti ad addobbare il loro appartamentino per festeggiare la prima vigilia di Natale trascorsa da soli, immersi nel romantico tepore del fuoco che scoppiettava nel camino e rigorosamente accompagnati da Carol of the bells, la canzone preferita di Lily quando si trattava di Natale.
Sì e no nel corso di quella giornata l'avevano ascoltata...
Una volta? Due? Tre?
No.
Sempre! E senza interruzioni, poi!Jules non ne poteva proprio più di quella seppur sublime melodia, ma pur di vedere la sua Lily felice e radiosa, sognante nei suoi passi di danza improvvisati alla bell'e meglio, avrebbe sopportato di tutto.
In fin dei conti, cos'era quello che erano stati costretti a subire da tutta la vita in confronto ad una manciata di note ed archi ripetuti in loop in un salotto tempestato di lucine colorate, carta regalo e decorazioni natalizie?
Ebbene, ora lei se ne stava impettita e concentrata ad osservarlo posizionare una stella cadente in cima ad un albero di Natale che sprizzava rami dappertutto e gli rendeva impossibile eseguire i minuziosi ordini di lei per una resa, a detta sua, impeccabilissima.
A Jules sarebbe bastato persino un cespuglio con qualche pallina e bastoncini di zucchero preparati all'ultimo minuto e sicuramente di dubbia commestibilità per festeggiare insieme a Lily, ma lei aveva insistito che avrebbero dovuto trascorrere un Natale in grande, perfetto in ogni suo elemento, a partire dai tappeti a forma di omini di marzapane sorridenti, alle coppiette felici tra la neve racchiuse all'interno di palline di vetro, all' albero talmente imbottito da poter esplodere da un momento all'altro.
E non era solo grande.
Era enorme."Lily, ti rendi conto che un coso del genere non ci entrerà mai qui dentro? Vuoi farci schiacciare o...?" aveva esordito, quando il giorno precedente gli erano piombati degli uomini in casa e gli avevano scaricato non solo un albero che occupava quasi la metà della sala e sfiorava il soffitto, ma anche una sfilza di scatoloni su scatoloni traboccanti di ninnoli, elfi, lucine e chissà cos'altro ancora.
A bocca aperta aveva osservato i corrieri tirarlo su e fissarlo al pavimento, temendo e non poco per la loro incolumità e per il rischio di venire travolti da una valanga, se non di neve, di aghi e legno."Ma no, ti pare? Come sei melodrammatico! Hai visto che ci è entrato perfettamente? Se dobbiamo fare una cosa, dobbiamo farla bene! Eheh, che meraviglia!" mentre emetteva squittii gioiosi, l'aveva vista saltellare da un piede all'altro e poi verso gli uomini in evidente stato di allerta -se per lei o per l'albero o per il labirinto di decorazioni, non era dato sapere- nel suo pigiama a forma di renna.
"E chiudi quella bocca, sennò ti entrano le mosche!" aveva aggiunto, e la sua voce era risuonata chiara e squillante come quelle campanelle che aveva appeso un po' dovunque e persino sul collarino della sua omonima volpina.
Jules l'avrebbe trovata meravigliosa persino con un sacco di iuta, ma per il suo cuore tanta dolcezza era incontenibile.
Dio, quanto ti amo stellina mia.
Lo aveva pensato il primo giorno che l'aveva incontrata, tra le fronde di un salice incantato che gli aveva concesso quella piccola gioia della sua vita.
La più importante e magica di tutte.
Il suo per sempre.
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Le Stelle Di Jules
Teen FictionJulian Aslan Shimmer -o semplicemente Jules, "il bambino avventuriero delle stelle"- a soli cinque anni ha deciso che da grande sarebbe diventato un astronauta e avrebbe conquistato l'universo intero, i pianeti e persino gli asteroidi assieme alla s...