Draco si smaterializzò in una piccola tenuta a nord dell'Inghilterra.
Era una casa che apparteneva alla famiglia Black da generazioni e Narcissa aveva deciso di conservarla, nonostante gli ordini del marito di sbarazzarsene.
Chissà se avrebbe mai rivisto sua madre. Odiava non averle potuto dire addio.
Sussurrò una serie di incantesimi protettivi e di occultamento, lasciando che una sottilissima barriera si sollevasse intorno alle mura.
Teneva ancora Hermione tra le braccia, che aveva il respiro debole e il viso pallido.
La posò delicatamente sul piccolo divano in pelle al centro della stanza. La casa era spoglia, trasandata. Erano anni che non vi abitava nessuno.
Le spostò una ciocca di capelli dalla guancia e pronunciò l'incantesimo Innerva, sperando di non ricevere una fattura da parte sua una volta sveglia.
Era consapevole di tutto il male che le aveva provocato, tutte le bugie, i tradimenti.
Sapeva che non lo avrebbe perdonato e gli andava bene così.
"Draco?"
Gli occhi marroni di Hermione incontrarono i suoi. Erano confusi, spaventati, poteva vedere la paura muoversi dentro di essi a una velocità spaventosa.
"Ciao Granger."- sospirò sedendosi accanto a lei.
Erano mesi che non sentiva la sua voce, il nome che gli piaceva soltanto sussurrato dalle sue labbra.
"Che succede?"- domandò lasciando cadere una lacrima.
"Sei finita di nuovo tra le mie braccia."- affermò asciugandole la guancia con il pollice.
"Draco..."
"Ti avrebbero ucciso Hermione e non me lo sarei mai perdonato."
Era la prima volta che la ragazza lo vedeva così, che sentiva quel tono di voce tanto frustato e rassegnato.
"Harry e Ron?"- domandò tremante.
"Sono scappati e ti credono morta."- allungò una mano per farla alzare contro lo schienale.
"Hai salvato tutti noi...perchè?"
"Non volevo che pensassi che fossi ancora uno stupido codardo, no?"- ironizzò alzandosi in piedi.
Prese alcune pozioni dall'unico mobile presente nel salone e gliele mise tra le mani.
"Sono ottime per gli effetti della Cruciatus, mia zia le usava quando mi insegnava l'incantesimo scagliandomelo contro."
"Draco io...non so cosa dire."- trattenne un singhiozzo. "Credevo che la nostra conversazione sulla torre di astronomia sarebbe stata l'ultima e morire dopo tutto l'odio che ci siamo scagliati contro...mi dispiace Draco."
"Hermione non devi..."
"Mi dispiace."
"È una frase che dici spesso."- sorrise debolmente continuando a spostarle i capelli dal viso.
"È una cosa che provo spesso."- tirò su con il naso, lasciandosi cullare dal tocco delicato delle dita fredde di Draco.
Come avevano fatto a sprofondare così tanto?
Era assurdo quanto gli fosse mancato e al tempo stesso quanto facesse male trovarsi a pochi centimetri da lui, dal suo profumo, dalle braccia che per tanto tempo erano state il suo posto sicuro.
"Era reale per me Hermione. Non so cosa fosse per te, ma per me, era reale. Ha significato più di quanto avrebbe dovuto e ho lottato per cercare di farla durare per sempre."- disse abbassando lo sguardo.