Capitolo 29

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Restai tutto il giorno a letto senza muovermi di un millimetro. Guardavo fuori dalla finestra guardando il tempo scivolare via dalla mia vista inerme contro il mondo che mi circonda. Sentì bussare alla porta prima piano fino a crescere sempre di più per poi sentire la voce del mio futuro sposo dall' altra parte. 

"Zuzu apri la porta?"    Non risposi non mi importava, volevo solo restare solo a guardare il mondo muoversi lasciandomi indietro. 

"Izuku per favore rispondi"

Dopo poco non sentì nessuna e arrabbiato mi allontanai dalla porta dando un pugno al muro. "Merda izuku rispondi!"

Nessuna risposta. Quel silenzio mi stava lentamente uccidendo. 

"Izuku io so che puoi sentirmi quindi ti prego di ascoltare. Forse sono stato avventato ieri al lago e non dovevamo fare quello che abbiamo fatto. Ma io non posso tornare indietro per cambiare il passato, però una cosa la posso fare: cambiare il futuro. Capisco se non vuoi passare il calore con me e non voglio assolutamente forzarti. Voglio aiutarti. Farò qualsiasi cosa per renderti questo periodo semplice perché tu sei la persona più importante della mia vita. L' ho capito quel giorno quando ti ho visto sotto l'albero e ti ho tirato su, eri arrabbiatissimo e ancora facevi il sostenuto perché non volevi sposarti. Se fosse per me ti potrei sull'altare anche con degli stracci a coprirti. Non desidero altro che la tua felicità..." Katstuki fece una pausa e non sentendo neanche un minimo di movimento sospirò e piano aggiunse "perché ti amo".

Un esplosione. Katstuki venne sbalzato in aria e coperto dalle macerie della camera di izuku. Al suo interno non vi era anima viva. Il biondo aveva una brutta ferita sul capo che sgorgava sangue cr scendeva sul viso marmoreo. La vista era offuscata cercava una capigliatura verde speranza tra le macerie disperarsi no trovandola. Provava ad alzarsi e no ci riusciva, provava a urlare e la voce si fermava come un macigno in gola, provava a piangere e le lacrime si seccavano prima di lasciare l'occhio. Sentiva che stava per morire. In quel momento tutta la vita gli passò davanti agli occhi come un film. Rivedeva lui bambino giocare con i freghi e con la madre, un lui adolescente con le sue prime cotte e i primi sbalzi d'umore. E poi vide lui. La sua anima gemella, quella che da poco era diventata la sua ragione di vita. Izuku midoriya. Di quel ragazzo vide tutti i momenti passati insieme: dai più teneri ai più tristi, i più focosi e i più brutti ma erano sempre con lui. Prima di chiudere gli occhi sentì delle voci ovattate in lontananza che lo chiamavano sorrise vedendo come ultima cosa lo sguardo innocente del verde per poi abbandonarsi al proprio destino. 

Buio. Izuku non vedeva altro se non buio. Non cambiava niente se apriva gli occhi non uno spiraglio di luce entrava in quella stanza gelida. Giaceva sul pavimento freddo i muscoli che pulsavano bloccato da una forza invisibile che lo teneva inchiodato al suolo. Dopo troppo tempo riuscì a muovere un dito che aveva perso la sensibilità come tutto il resto del corpo. Solo dopo quando riuscì ad sedersi si accorse di essere nudo. Mosse le ginocchia verso il petto per chiudersi e proteggersi e con quel semplice movimento sentì il tintinnio delle catene ai piedi: Izuku era legato a una palla di ferro più grossa di lui di almeno due volte. Si avvicinò piano a quella sfera gelida provando a spostarla o a circumnavigarla con le braccia. Quando sentì dei rumori provenire dalla parte opposta della stanza si nascose dietro l'enorme palla di ferro.
Sentì dei rumori metallici e poi una luce accecante entrò nella stanza portando con sé un ombra gigantesca.
L'uomo lasciò cadere qualcosa per terra e richiuse la porta portandosi dietro quell'unica luce che Izuku vide in tutto il lasso di tempo. Aspettò e aspettò ma quella luce non la rivide per ora e pensava di star impazzendo: non vedeva le sue mani, i colori, si immaginava ombre che non esistevano e che sono invece frutto della sua immaginazione.
"Vi prego fateli smettere per favore-" Izuku tremava non capita se quello era la realtà o la sua mente che gli giocava brutti scherzi.
Dopo svariate ore sentì di nuovo il suono agghiacciante della porta e filtrò di nuovo l'unica luce che Izuku poteva vedere. Chiuse la testa fra le gambe cercando di farsi il più piccolo possibile sentendo dei passi entrare nella stanza e non fece in tempo ad alzare la testa che gli arrivò una botta fortissima sulla nuca che lo fece svenire.

Da Bakugou
Katstuki aprì gli occhi lentamente ritrovandosi in una stanza diversa dalla propria con un panno bagnato sulla fronte e dei punti al lato della testa.
Si alzò di scatto e gli venne un giramento ma questo non lo fermò da alzarsi dal letto e andare dritto verso lo studio della sovrana.
Aprì la porta con un tonfo.
"Katstuki!"
"Quanto ho dormito?"
Aveva un tono serio e arrabbiato ma sotto a quel tono nascondeva il suo panico per izuku.
"Stai bene? Per favore siediti che-"
"QUANTI CAZZO DI GIORNI SONO PASSATI"
"3 giorni..."
Katstuki tirò un urlo e tirò un pugno sul tavolo
"MERDA"
"Katstuki per favore siediti"
"Devo incontrare todoroki. FATEMI INCONTRARE QUEL BASTARDO A METÀ"
"Calmati bakugou sono venuto qui appena ho saputo dell'accaduto""E COSA STRA CAZZO PENSI DI FARE QUI BRUTTO COGLIONE EH?! GRATTARTI LE PALLE?"
"Andiamo a parlare da un'altra parte. Con permesso"
Todoroki uscì dalla stanza portandosi dietro un Katstuki infuriato e preoccupato.

Entrarono in biblioteca e si sedettero in un luogo appartato.
Todoroki fece sedere a forza bakugou che in quel momento, fuori di sé, voleva solo spaccare qualche osso.
"PER QUALE CAZZO DI MOTIVO MI HAI PORTATO IN UN CIMITERO DI ALBERI?!"
"Perché caro principe Katstuki bakugou questo cimitero di alberi ha delle regole e se non le vuole rispettare può anche andare a fare in culo."
Katstuki su girò di scatto trovandosi un ragazzo coi capelli viola che davano l'impressione di fluttuare in aria e delle bende intorno al collo che volteggiavano sopra la sua testa sinuose.
"Katstuki tu presento shinso il custode della biblioteca, mago di corte e carissimo amico di izuku."
"Piacere di conoscerti bomba esplosiva a  timer"
"COME CAZZO TI PERMETTI INFAME"
Katstuki si alzò veloce per tirargli un pugno dritto sul naso ma venne fermato improvvisamente da una forza invisibile.
"Pensi di poter picchiare un mago così facilmente?"
"Maledetto bastardo"
"Bene signori, ora che abbiamo fatto le presentazioni possiamo elaborare un piano"

Da izuku
Appena si svegliò vide davanti a sé il volto dell'ultima persona che mai avrebbe voluto rivedere e calde lacrime scesero dai suoi occhi stanchi.
"Ciao izuku ti ricordi di me?"
"Ryo..."





Spazio autrice
Ciaooooo ce l'ho fatta a pubblicare ci ho messo una vita ma eccomi qua. :D
Spero vi piaccia e come sempre vi auguro il meglio :).


Detto questo al prossimo capitolo

🔥♈️🔥 (oggi fuocherello [: )

Bakudeku Omegaverse (Aladin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora