1)lie detector

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Una bugia al giorno porta
o ad una memoria infallibile o alla pazzia

I lunedì mattina fanno schifo, ho matematica alla prima e poi storia, mi chiedo sempre perché non mi butto dalla finestra, forse perché la classe è al primo piano, o forse perché sono un codardo che ha paura delle conseguenze.

La finestra della mia camera guarda la via buia la mattina, mi alzo presto, anche non volendo e guardo l'alba inghiottire il nero delle tenebre con i suoi colori. Se il nero fosse quello buono? Se la luce fosse venerata perché ti induce a fare cose che tu vuoi fare mentre la notte cerca di riportarti alla ragione? nessuno lo sa, magari il diavolo era quello buono nella storia ma frainteso perché a raccontare la storia è stato il suo avversario che l'ha deviata a suo favore.

Il letto scricchiola quando poggio un piede a terra per alzarmi, sento il freddo sulle piante dei piedi mentre mi alzo lentamente per non svegliare mia madre. Non capisco come molta gente dorma con i calzini, che problemi li affliggono?
Varco la porta del bagno che ieri ho lasciato aperta così che non scricchiolasse.

Sarà una cosa mia ma quando la mattina vado al bagno in cui sono sicuro non entri nessuno oltre me, mi sento più leggero, più libero, e se è sabato anche felice. Sfioro il rubinetto del lavandino il giusto per far uscire un filo d'acqua, metto un dito sotto il getto ma lo ritiro subito appena sento l'acqua gelida.

"Oliver" la voce di mia madre mi fa trasalire. "Sto andando al lavoro, non fare tardi" mi guarda dallo stipite della porta con il suo camice tra le mani e i suoi soliti pantaloni comodi per andare al lavoro.

"Vai di nuovo a piedi?" chiedo guardando le scarpe da passeggio che indossa. "Si, mi fa bene camminare" mia madre non è una di quelle persone a cui fa bene camminare, è molto minuta, molti dottori direbbero che ha problemi alimentari, ma è lei stessa un dottore.

"Mamma, non devi più farlo" è passato un anno da quando ci siamo trasferiti, ma non si è ancora abituata, ora il suo lavoro paga di più e si potrebbe permettere una casa più grande e una macchina di lusso, ma lei preferisce le piccole cose e risparmia per il college.

"Mi piace camminare, amore" non è vero, quando andavamo a fare delle passeggiate in montagna con... Non le piace, lo so.
"Farò tardi a scuola, ti andrebbe di aspettarmi ed accompagnarmi in macchina?" lei mi guarda con il suo solito sguardo da rivelatore di bugie, ma annuisce.

"Oggi hai qualche verifica?" chiede mentre giro le stazioni della radio per trovare qualche canzone carina. "No, a meno che non le facciano a sorpresa" probabilmente c'è un test di inglese, ma lo passerò facilmente, meglio non farla preoccupare.
Ieri sono stato tutto il giorno a teatro, si preoccuperebbe del fatto che non abbia studiato.

I miei occhi fissano le stazioni radio che scorro finché un urto non mi porta con la schiena sul sedile. "Oliver stai bene?" mia madre sa benissimo che ho la cinta, ma è da quando sono piccolo che ogni volta che fa una frenata brusca tende il braccio davanti a me come per proteggermi.

Non può proteggere molto con quel braccio magro, sarà anche un medico ma io in un ospedale la scambierei per il paziente. "Chi è il cretino che..." mi giro verso mia madre prima di dire qualcosa che la scombussoli. Guardo davanti e vedo un ragazzo che si era fermato davanti alla macchina, la paura di essere investito nei suoi occhi...

Mi accorgo che mi fissa attraverso il vetro, lo ho già visto da qualche parte, ma appena cerco di squadrarlo meglio per riconoscerlo fa un cenno di scuse e corre via. "Spero stia bene" dice mia madre in tono gentile dopo che ci ha quasi fatto fare un incidente. "Sta bene, riesce a correre" guardo la divisa della scuola che indosso, si quel ragazzo frequenta il mio stesso liceo.

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