Hayley
Un anno faNon ho mai creduto che fosse così difficile stargli lontano.
Ce l'ho seduto davanti a me, eppure non riesco a guardarlo.
Non dopo quello che mi ha fatto passare.Mia madre ha voluto per forza che passassi la cena di natale con lui e la sua famiglia.
Quando mia madre dice una cosa è quella e basta, non vuole sentire trasgressioni.Siamo in sei a tavola, sette se vogliamo contare anche il mio gatto Brownie che sta seduto su una sedia come noi.
Nonostante ci siano sei persone da guardare, il suo campo visivo si limita a fissare me.
Lo sguardo di quel ragazzo non fa altro che seguire ogni mio minimo e impercettibile movimento.È quasi inquietante.
Non mi stupirei se si scoprisse che sia una spia russa incaricata di neutralizzarmi al momento più opportuno.Capelli biondo cenere, occhi verdi, lineamenti decisi e il ricordo del tratto dolce del suo sorriso, che era solito riservare solo a me.
Siamo cresciuti insieme, le nostri madri sono migliori amiche dai tempi del college.
Lo conosco da più di sedici anni, eppure non siamo mai stati così distanti come ora.«Hayley, perché tu e Dean non ci raccontate niente?», chiede mia madre.
Deglutisco, non so come spiegarle che quello che un tempo era il mio ragazzo, ora è una delle poche persone che non voglio proprio sentire nominare.
«Non si preoccupi signora Phils, è solo che siamo entrambi molto stanchi.»
Eccola, la sua voce.
La sua dannatissima voce.
La stessa che sento ogni notte prima di addormentarmi.Lo vedo che ha bisogno di parlarmi. Si capisce dal modo in cui mi guarda con insistenza da quando ha varcato la soglia di casa mia.
Dean non è una persona cattiva, ma non riesco a perdonarlo per avermi fatto passare le pene dell'inferno.
Suo fratello Wayne, d'altro canto, discute animatamente con la mia e la sua famiglia. Si è appena laureato in medicina e non fanno altro che riempirlo di domande scomode al riguardo. Sinceramente, preferirei essere lui in questo momento, che stare sotto i riflettori di Dean Hedler.
Faccio finta di ascoltare la conversazione e mangio qualche pezzettino di pane per ingannare il tempo. Non vedo l'ora che questa maledetta cena finisca.
Ho sempre amato il natale, sin da bambina. È il momento dell'anno che aspetto di più, ma oggi non mi sembra che ci sia granché da festeggiare.
Il mio telefono vibra.
"Raggiungimi in camera tua."Sento la sedia di Dean stridere sul pavimento e guardo la sua figura dirigersi verso il corridoio.
Il messaggio era da parte sua.«Dean, dove vai?», lo ferma suo padre.
«In bagno.»
Non ci credi manco te coglione.Non voglio dargliela vinta e così gli rispondo con un messaggio.
"Non è educato alzarsi dal tavolo durante la cena, perciò scordati che verrò da te."Ripongo il telefono borsa, sperando che mi lasci respirare almeno il giorno di natale.
Sento un'altra notifica.
"Muovi e il culo e vieni da me."
"Perché dovrei?"
"Non farmi arrivare fin lì, sempre che tu non voglia ascoltare quel deficiente di mio fratello."
"E se volessi davvero ascoltarlo?"
"Hayley, non farmi incazzare. O vieni o vieni, a te la scelta."
"Io scelgo di non schiodarmi dalla sedia."
"Non ti pregherei se non fosse una cosa importante."
"Poi ti lascio stare, promesso.""Va bene, ma solo perché non sopporto più questa cazzo di cena."
"Sì, come no birbantella."
«Mamma, vado un attimo in bagno.», le comunico.
«C'è Dean dentro, aspetta che torni.»
«Aspetterò davanti alla porta, non è un problema.», mento, mentre mi allontano dalla tavola e dalla confusione che c'è.
Mi avvicino alla porta della mia camera e la schiudo con un po' di imbarazzo.
Dean è seduto sul mio letto. Questa sera si è anche degnato di mettere giacca e cravatta e, devo dire, che non gli sta male.
«Sei arrivata finalmente.», tira un respiro di sollievo.
Pensava che non sarei venuta?
Mi sono stancata dei suoi giochi da pagliaccio. Sì, Dean Hedler è un cazzo di pagliaccio.
«Cosa devi dirmi?», gli chiedo.
«Avvicinati, non mordo.», ridacchia.
«Saresti capace di fare di tutto, Dean.», lo canzono mentre muovo qualche passo verso il suo corpo.
Sono in piedi davanti a lui.
Mi osserva dal basso con un strano luccichio negli occhi.«Volevo darti il mio regalo di natale, Hay.»
«Cosa?», non penso di aver capito bene.
«Lo sai che non amo fare i regali, ma vorrei davvero che capissi quanto tengo a te.», dice, guardandomi negli occhi.
Prende una scatolina nera dalla sua giacca e me la porge.
La prendo e la apro con quanta più delicatezza possibile.
Ciò che mi si presenta davanti va oltre la mia immaginazione.
È un anello a forma di serpente. Le decorazioni in argento e pietre nere lo rendono ancora più lucente e splendido.
«Dean, io non riesco a capire.»
«Non ti piace?», chiede preoccupato.
«No, certo che mi piace. È meraviglioso e ti ringrazio, ma perché proprio a me?»
«Pensavo ci arrivassi da sola, birbantella.», sogghigna.
Evidentemente non sono intelligente come crede.
Prende un respiro e riprende a parlare.
«Il serpente è il simbolo del peccato, Hayley. Ma è anche un animale astuto e furbo quanto una volpe. Il serpente è colui che ha fatto mangiare il frutto sacro dell'Eden ad Eva. Colui che ha instituito il peccato originale.
Noi due siamo caduti nella sua trappola e abbiamo peccato. Siamo condannati a vivere nello sbaglio, costretti a scappare dalle grinfie del destino che ci attende.
Il serpente vive dentro le nostre anime, Hayley.
La mia e la tua.», spiega puntando un dito prima sul suo petto e poi sul mio.Continuo a guardarlo per qualche secondo.
Non mi aspettavo che dicesse una cosa del genere.«Dean, forse è meglio se torniamo a cena.»
«Sì, hai ragione. Il mio lavoro per stasera è fatto. Ma se l'anello non dovesse più piacerti puoi buttarlo, non mi offendo Hay.»
Sorrido, sa anche lui che non lo butterei mai.
Angolo autrice ✨
Ero indecisa se pubblicarlo o no, ma ormai il gioco è fatto.
Il capitolo è abbastanza corto, ma come primo di una lunga sfilza direi che ci sta.
Fatemi sapere se vi sta piacendo oppure o no.
Un bacio, cuori 🖤
STAI LEGGENDO
𝐓𝐡𝐞 𝐎𝐫𝐢𝐠𝐢𝐧𝐚𝐥 𝐒𝐢𝐧
Romance𝕯𝖆𝖗𝖐 𝕽𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊 ----------------------------------------------------------------- Hayley Meyer e Dean Hedler. Una relazione impossibile dettata da uno sbaglio commesso in passato. Paure che si annidano dal tempo del peccato originale. Due a...