La routine mattiniera di Ryou era sacra, la sua giornata iniziava con uno schema preciso: si svegliava alle 6:30, andava a correre nei boschi adiacenti al caffè Mew Mew, intorno alle 6:55 rientrava, si faceva una doccia fredda, poi giù in cucina per dedicarsi al meccanico gesto dello spalmare la marmellata di albicocche sulla fetta biscottata, mentre leggeva il giornale e sorseggiava del caffè freddo.
Il pomeriggio sarebbe starebbe stato difficile stare sulle proprie, con l'apertura del locale alle 15:30, i clienti, le ragazze tra i piedi, l'assaggio delle torte di kei e adesso dovevano anche darsi i turni per sorvegliare gli alieni, poiché qualcuno doveva garantire che non facessero strane mosse.
Non cambiava mai quel rituale, ogni movimento era indispensabile per la sua mente; se veniva a mancare anche solo un tassello, l'americano diventava la persona più scorbutica e stressante al mondo. Keichiro aveva imparato bene a conoscere il ragazzo e sapeva di dovergli lasciare il suo tempo fino alle 8 in punto. Almeno era così finché non erano piombati gli Ikisatashi nella sua vita. In quei pochi giorni tra le tante cose che avevano scombussolato, una di queste era proprio la sua mattinata.
Pai era solito precederlo nella sua doccia mattutina occupando il bagno proprio nel momento di ritorno dalla corsa. Leggeva il suo stesso giornale dicendo che era indispensabile essere al corrente anche delle notizie umane, quindi il biondo doveva aspettare che finisse di leggerlo cosa che lo irritava terribilmente.
Taruto sulle sue fette biscottate spalmava quantità industriali di marmellata alle albicocche, facendo trovare a Ryou gli affondi maldestri del coltello nel barattolo. Aveva una vera e propria ossessione la marmellata doveva essere sempre a livello, senza nessun affondo di coltello.
Kisshu invece lo inquietava e basta, si alzava in totale silenzio dal letto per dirigersi svelto al tavolo della cucina, dove si sedeva a gambe incrociate e spalancava gli occhi con sconcerto proferendo parola solo dopo aver sorseggiato con lentezza disarmante il suo caffè macchiato.
Ryou aveva azzardato a chiedere il motivo di quel comportamento, ma l'occhiata preoccupata di Taruto e quella torva di Pai erano bastati per farlo desistere.
Giorni dopo capì che non c'era niente di buono nel parlare con Kisshu appena sveglio, poiché iniziava a sbraitare urlando e il suo occhio destro tremava per tutta la mattina, questo lo rendeva scattante e pronto a sbraitare su chiunque.
Taruto in un momento di tregua gli confessò che il fratello soffriva di insogna e questo gli provocava scatti d'ira. Dopo quell'informazione Ryou aveva preso a osservare i movimenti di ognuno di loro, nei momenti dove abbassavano la guarda come se da questi potesse raccogliere molti ammonimenti sul carattere degli alieni.
Durante la cena spiccava senza dubbio l'eleganza di Pai nell'impugnare le posate e la lentezza disarmante con la quale consumava anche la più piccola porzione di cibo.
Quando glielo si faceva notare sottolineava che a parer suo mangiare in fretta togliesse gusto al cibo e non aiutasse la digestione.
La quasi difficoltà con la quale Kisshu finiva ogni piatto, sembrava campasse d'aria. Come la profonda aria che doveva inalare kei prima che Kisshu iniziasse a illustrare l'infinità lista che presentava a ogni pasto (sempre generosamente arricchita da Taruto lo schizzinoso come lo apostrofava Ryou) su tutto ciò che non mangia per capriccio.
E infine le liti tra Pai e Taruto per il totale disinteresse di quest'ultimo nell'osservazione delle leggi del galateo. Come aveva puntigliosamente ribadito Pai il fatto che provenissero da un pianeta poco ospitale e che fossero soldati, non implicava che non conoscessero le buone maniere.
Una sera l'alieno più grande si era offerto di aiutare keichiro a lavare i piatti e mentre li sciacquavano per poi infilarli in lavastoviglie, Keichiro scherzò sul fatto che non doveva essere facile averli tutti e tre a cena.
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La torre delle ombre.- Alleanza
RomanceFanfiction sul anime Tokyo Mew Mew e copertina provvisoria. Quasi nella stessa frazione di secondo in cui l'alieno allontana le proprie mani dalle armi, l'allarme del laboratorio inizia a suonare all'impazzata e lo schermo dei vari computer presenti...