Satō pov's
Mi sveglio nel bel mezzo della notte.
E no, questo volta non è a causa di quel rumore incessante e fastidioso che mi sveglia ogni mattina.È il freddo che mi sveglia.
Mi ha avvolto ed accompagnato fino a quel momento, ed ora che mi sono svegliato, nonostante fosse rimasto affianco a me fino a quel momento, lo respingo, comprendomi con una coperta.Ed è così che è crudele il mondo, anche senza farlo apposta, allontana l'unica cosa che era disposta ad accompagnarti, per altro.
Sentendomi in colpa mi scopro improvvisamente, mi alzo, ma non avendo nulla in mente.
Semplicemente non riesco più a dormire nonostante il sonno.Sento i miei occhi vuoti e stanchi.
Ma so bene che anche volendo non riuscirei a dormire.Arrivato nel bagno, mi spoglio lentamente di tutti i vestiti che avevo in corpo, e guardo il riflesso della mia figura allo specchio.
È da ormai due giorni che non mangio nulla.
Niente di personale, semplicemente non sento il bisogno di farlo.
È come se non trovassi lo forza per fare nulla.Dall'alto in basso mi guardo il corpo.
E intravedo dei piccoli lividi che partono dal collo, e si fermano fino al bacino diventando sempre più grandi.
Alcuni sul violaceo, mentre altri più sul giallo.Non penso a mio padre che me li ha procurati.
Non provo rabbia, voglia di vendetta, di fare qualcosa.
Le cose vanno semplicemente così.Mi tocco le occhiaie, che diventano sempre più scure e pesanti, e continuo a guardarmi allo specchio.
Provo ribrezzo.
E indifferenza davanti al mio corpo conciato così.Senza un'idea precisa apro il getto d'acqua, aspettando che l'acqua diventi calda, e mi metto sotto di questo.
Giro completamente la manovella dell'acqua, verso il bollino rosso, che indica il caldo, fino a far diventare l'acqua bollente.
Lascio che l'acqua mi scorri lenta sulla mia pelle, bagnando ogni singola parte del mio corpo.
Lentamente sento la pelle bruciare sotto l'acqua che scotta.
Ma il mio corpo non sente l'impulso di fare niente.I capelli ricci mi coprono leggermente la faccia, coprendomela.
La pelle inizia a diventare leggermente rosea a causa del calore, e c'è del piccolo fumo nel bagno.
Ma rimango in piedi, fermo.
Mi soffermo a guardare il nulla.
E la pelle inizia a diventare molto più rossa rispetto a prima.Mi accuccio nella doccia come se stessi aspettando qualcosa, ma quel momento non arriva mai per davvero.
Insomma, sto aspettando un momento per poter uscire dalla doccia, ma il mio corpo si trova in un momento fin troppo calmo per potersi muovere e fare qualcosa, nonostante la pelle scotti al contatto con l'acqua calda.
Quel momento non arriva, e mi sento rilassato sotto al getto d'acqua che sembra starmi per uccidere di caldo, eppure non mi viene neanche il minimo impulso di uscire di lì.
Non sto bene, e non sto male, semplicemente sto.
Abbasso lo sguardo sui miei piedi, e li trovo completamente rossi, eppure quel contatto quasi mi crea piacere.
Dei piccoli brividi iniziano a farsi spazio per tutto il corpo, e chiudo gli occhi.
Le mie mani passano sui miei capelli tirandomeli indietro, consapevole del fatto che neanche oggi riuscirò ad andare a scuola.