3 Capitolo ALLISON

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- Quell'arrogante, cretino che non e altro. Sbattei dietro di me la porta della segreteria, pensando che l'anno non era ancora incominciato e io già volevo che finisse al più presto. Mi incamminai per andare verso l'uscita a prendere un po' d'aria, ancora nervosa e persa nei miei pensieri mi guardai in torno, per ammirare ancora una volta questa scuola che mi avrebbe ospitata per altri due anni. Senza pensarci iniziai a camminare, quando andai a sbattere contro una ragazza; "ahi! Accidenti" disse con aria confusa e dolorante toccandosi la fronte, "scusami mi dispiace ero sopra a pensiero, non ti ho proprio vista" le comunicai rammaricata, aiutandola a raccogliere i suoi libri caduti a terra dopo lo scontro, che si mischiarono con i miei. " sei nuova di qui?" Chiese, ancora disorientata dalla botta presa, la guardai era molto impacciata forse era anche lei nuova? Mi domandai scrutandola, " si vede tanto?" Mi grattai il capo facendo un mezzo sorriso "devo ancora capire bene dove mi trovo" le confessai. Ci alzammo dopo aver raccolto il materiale, mi tese poi la mano "Piacere comunque, mi chiamo Alice, e sono al secondo anno" era la prima persona con cui avevo avuto una conversazione tranquilla da quando sono qui, alice sembrava una ragazza al quanto affabile, e di bell'aspetto. Era alta quanto me, di carnagione mulatta, aveva degli occhi penetranti color marrone, che alla luce del sole divennero sempre più chiari e i suoi capelli neri erano così lunghi da sembrare un mantello. "Se vuoi ti spiego un po' come funziona qui, ti faccio fare un tour della scuola, almeno ti fai un idea" mi disse ammiccando un sorriso. Fui grata di averla incontrata proprio in quel momento, magari se l'avessi conosciuta appena ero arrivata qui stamattina mi sarei risparmiata di certo, di perdermi  in continuazione come fossi in un labirinto, "Se non hai altri impegni, per me va bene" le risposi in fine sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori, mi poso una mano sulla spalla, e mi fece capire che potevamo iniziare il nostro giro. Erano ormai le tre del pomeriggio, mi fece vedere un sacco di aule, ce ne erano davvero tante, una per ogni materia o progetto. Ci fermammo poi alla palestra dove i ragazzi, e le ragazze si allenarono per le partite, e li mi spiego Alice, si svolse anche il ballo di fine anno, a qui io non sarei mai andata neanche sotto tortura. Iniziai ad avere una certa fame, "ehi che dici di andare a mangiare qualcosa? Ti va?" Le chiesi mettendomi la borsa in spalla, mi guardai intorno, per vedere dove potevamo andare, a mettere qualcosa sotto i denti, ma nelle vicinanze non c'era nulla. "Certo che si" esclamo, spalancando gli occhi "anche io ho una fame assurda" continuo lagnandosi. Andammo verso l uscita dell'Università, quei corridoi erano lunghissimi sembra non finissero più. Arrivammo quasi all uscita, e Alice ed io parlammo del più e del meno riguardanti le nostre vite, quando camminando, qualcuno mi diede una lieve spallata, portandomi un passo indietro per l'urto, alzai gli occhi e incrociai per un attimo il suo sguardo, era Gabriel. Andò dritto, neanche si voltó  per scusarsi non si prese proprio cura del fatto che era andato addosso a qualcuno. Mi girai con i nervi, che ricominciarono a salire, ripensando a stamattina. Nonostante la mia nuova "amica" mi conoscesse da poco si accorse che qualcosa mi aveva irritato parecchio "tutto bene?" Perplessa e dubbiosa mi chiese. Tornai con la mente da lei, quando forse potevo chiedere informazioni su Gabriel proprio a lei visto che sta qui da piu tempo di me. E subito le domandai curiosa "conosci quel tizio che mi e appena venuto contro?" Lei mi guardo e si mise a ridere, esclamando "chi e che non conosce Gabriel?" La risposta era al quanto ovvia, certo, ma non mi bastava. Conoscevo Gabriel ma solo come cantante, e forse anche lei lo conosceva solo perche era famoso. Quindi decisi poi di non tornare più sull'argomento. Arrivammo finalmente, in un posticino davvero carino poco distante dall'università, c'erano dei tavolini anche fuori infatti ci mettemmo proprio li, lo spazio fuori era contornato da una recinzione in legno dove oltre c'era un giardino immenso, e una veduta bellissima. Ci mettemmo sedute e iniziammo a parlare sembrava che la conoscessi da una vita, il suo modo era davvero cordiale e gentile ed era molto divertente. Arrivo il cameriere, finalmente prendemmo gli ordini, ma la mia testa continuo sempre a stare da un 'altra parte. "Adesso mi dici che cosa hai? Sul serio?" Sentenziò, severa, Non sapevo se dirglielo ma avevo bisogno di capire chi fosse davvero quel ragazzo che ho sempre adorato fino a stamattina e so che lei poteva aiutarmi quindi decisi di essere molto diretta. "Conosci veramente Gabriel?" Gli domandai sicura di me, ma anche spaventata. Sorrise a quella domanda,abbassando un po' la testa, e poi mi guardo fissa negli occhi, "io e Gabriel ci conosciamo da quando siamo piccoli, le nostre mamme si conoscono dai tempi del liceo e sono molto amiche" a quelle parole, scese il silenzio, non potevo credere che l'unica persona con cui avevo fatto amicizia dentro quella scuola era la sua migliore amica. Ma decisi comunque di non dire nulla, "Bhe mi dispiace per te allora" dissi ridendo sarcastica ma allo stesso tempo ancora incredula che una persona come lei potesse essere amica di uno come lui. "Di solito e sempre cosi stronzo?" Domandai ancora, mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, "dipende dai giorni" rispose sorridente, per niente infastidita dell' offesa che avevo fatto al suo amico. Arrivo il nostro pranzo, iniziammo a mangiare. "Ma per caso ti piace Gabriel Ally?" La sua domanda mi fece quasi strozzare, iniziai a tossire, "Alice ma sei matta?" Dissi Pulendomi i contorni della bocca con un fazzoletto continuo la sua teoria "se ti piace non c'é nulla di male, ci sono molte ragazze che gli vanno dietro" sapeva come era il suo amico e lo avevo capito anche io, "no guarda, ti sei fatta un idea sbagliata, non sono interessata a lui, anzi devo dire che e al quanto arrogante, e pieno di se come fai ad esserle amica non riesco proprio a capire" le dissi con la mia più grande confusione in quel momento. Mi scruto, molto probabilmente non gli convinceva la mia risposta, ma ero sicura di una cosa, non volevo piu toccare l'argomento "Gabriel". "Ascolta parliamo di cose serie, stasera giu in spiaggia ce una festa, ci sara tutta la scuola e ovviamente noi non possiamo mancare" sgranai gli occhi, queste feste non mi sono mai piaciute, infatti non ci ero mai andata neanche nell'altra scuola non erano proprio per me. "Grazie, ma passo non sono tipa di feste in spiaggia, in realtà non so proprio tipa da festa" risposi currucando il volto, facendo un sorrisino sotto i baffi. Ero sicura che andare in una festa del genere mi avrebbe portato troppo disagio, per una come me che fa fatica a socializzare. La mia amica pero sembrava non voler capire, infatti inizio a pregarmi. "Ally ti prego dai, ci divertiremo un sacco, facciamo cosi, andiamo se vediamo che non ti trovi a tuo agio giriamo i tacchi e ce ne andiamo ci stai?" Sapeva essere proprio convincente questa ragazza,"non saprei neanche cosa mettermi in una festa in spiaggia" dissi balbettando per trovare sempre una scusa per evitare questa tortura. "Questo non e un problema amica,qualche ora prima verro a casa da te mi porterò un po' di roba, e se non hai nulla da metterti ovviamente puoi metterti qualcosa di mio" disse con un sorriso a quarantadue denti, "e poi ci sarà pure Gabriel" in fine replico facendo l'occhiolino. Ma che cazzo!! "Che cosa?" Dissi spalancando gli occhi, non e possibile che ci fosse anche lui ma che palle. "Ally e una festa per i nuovi studenti e ci saranno anche quelli vecchi quindi ci sara anche lui" mi spiego guardandomi con la coda dell'occhio , "ti prego rimaniamo che appena vedi che ce qualcosa che non va andiamo via" Mi sto lasciando convincere cosi facilmente che non e da me. Alzai gli occhi al cielo ormai sfinita dalla sua insistenza, mi abbraccio quasi soffocandomi la scostai la presi per le spalle e gli dissi "appena vediamo che c'è qualcosa che non ci piace andiamo via d'accordo?" Entusiasta e piena di se mi stampo un bacio in fronte e mi guardo negli occhi "d'accordo sono sicura che ti divertirai anche tu" perplessa la guardai "se lo dici tu" pronunciai guardandola di soppiatto. Iniziai ad incamminarmi verso la fermata, fortunatamente c'era l'auto che stava arrivando corsi subito a prenderlo,lei prosegui a piedi abitando vicino la scuola "ci vediamo tra due orette verro da te" urlo gli feci cenno di conferma con la mano e sali velocemente le scale dell'autobus. Ma durante il tragitto l'unica cosa a qui pensavo era proprio che stasera ci fosse stato anche Gabriel.

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